MCCCCCII, OTTOBRE. crelario dii signor. Dimandò, mantoani, hanno le possession sul cremonese, possi far portar le so in-trade a Mantoa, come alias per letere fu concesso; et cussi per eoleio li fo concesso. Et il principe lo pregò dimandasse, ne desse Irala a la Signoria di fermenti di Mantoa. Fo balotii, con li governadori de l’intrade, sier Andrea Minoto, sier Francesco Baxadona, et sier Zacharia Dolphin, il condutor dii dazio di la becha-ria, nominato Pollo Beneti ; et per haver tristi cara-tadori cazele. Ave 12 et 13; e fo dato a sier Francesco Tiepolo, et fo mal e fato torto eie. Di Eiemagna, di sier Zacaria Contarmi, el cavalier, orator, date a Yspurch, a dì 22 et 24. Come monsignor di Sucon era tornato dal roy a la corte, qual è per le trieve trata per li reali yspani ; e quel domino Philiberlo et domino Zuan Bom-temps in Franza tratano questo. Ma li oratori yspani si duol, Maximiano pratichi questo senza saputa di soi reali ; et soa majestà dice, fanno con condition, se li non vorano, non vaia. Item, il conte Zuan Francesco di la Mirandola, è li, li ha dito, il re voi far zente per mandar in Reame; e quel Otaviari'Colona vene a far fanti, ma il re voi lui li danari da pagar li capetanij, e li oratori yspani voleno. pagar lhoro, acciò il re non meta le man suso; et son sta trali da Venecia fiorini Ili milia. Item, è parlilo dove era e 184 va versso Olmo, dove si farà la dieta di Svevia, el ■ voi andar in Augusta. E li à lassà ordine a lui orator vadi a Olmo, el à parlarli in camino. Solicita il mandar dii successor ; prega, suplicha e dimanda di gratia. Da poi disnar fo gran eonseio et vene le infra -scripte letere: Di Roma, di V orator, tre. letere, di 23, 24, 25. De coloquij abuti col papa de’ Orssini; e l’orator li disse afermandoli, la Signoria nostra non se impazava. 11 papa disse : Lo credo ; et che traterà mal Orssini, tamen desidera lo acordo, ma non sa come, perchè Orssini non se fiderà ; voria, la Signoria nostra fusse causa, e ditto il ducha di Ferara promovi. Et fo dito al papa, il nostro capetanio Carazolo esser andato col ducha de Urbin. E l’orator disse, non credesse, perchè, si la Signoria nostra non ha-vesse voluto, il ducha Valentino non aria abuto una piera di stadi l’ha. Item, di Franza non à quel numero di lanze el credeva. Item, V orator di Ferara li presentò do letere, al papa, in zi fra ; in una, li risponde li darà 200 homeni d’arme et 400 cavali lizieri, capo don Ferrante, ma non ha danari, bisogna il papa li pagi ; et par che Trozo dicesse: Pater san- ete, Ferara è povera. Item, il papa à paura ; sta in castello; vi meteartilarie ai lochi e monition dentro; et la principessa, moglie dii principe di Squilazi, à fato venir in castello, chi dice per zelasi;!, chi dice perché voleva andar in Reame, a mal operar contra Franza, in favor di spagnoli. Item, li oratori bolognesi sono partiti insalutato hospite. Si dice, inissier Zuane star greve; et li oratori yspani dicono le cosse di soi reali prospera in Calabria, e il principe di Bi- . signano è serato in certo loco. Item, si trata acordo, e ti ani per via di Ferara, col Bentivoy, voi sij etiam Orssini, e darà la Signoria o ver fiorentini per fideiussori; e il ducha di Urbin praticha fiorentini lo ajuti. Item, il papa voria 1’ acordo per mezo di la Signoria, ma non se fida. Da Iìavena, di 27, liore 23. Come era zonla una spia, parti ozi, bore 17, da Castel San Piero, dove è il campo bolognese. À parlato con Manzino, contestabile, dice, il ducha Valentino à rechiesto tre-va per 8 giorni e l’a ’uta ; et si trata acordo per mezo dii signor Paulo Orssini ; e l’exercito stà senza far altra movesta. Nel qual è molte boche di artilarie grande e picole; e li ha dito esso contestabile se li mandi ogni altro giorno da lai, che aviserà il tutto. A Ymola si fa mostra di gente e si scrive e dà danari. De li diti, di 28, Jiore 16. Come era gionta la matina una spia, mandò a Civita di Castelli, parti limi. Dice, Vitelozo è lì in castello, vexato di mal franzoso; à bon numero di fanti e cavalli lì in castello ; e quelli dii borgo stava con gran suspeto ; e fiorentini li haveva mandati alcuni fanti e cavalli in presidio. Et si dicea, la signoria di Fiorenza mandava certo numero di fanti a Ymola, in favor di Valentino; e hanno spazato uno secretano con danari a ditto ducha. Item, il nepote di lo episcopo di Ra-vena, che è Ferier, qual partì mercore da Ymola, dove stè tre dì, e parlò a missier Agapito, secretano dii ducha, dice, la Signoria à pur roto la liga con Franza e prestato favor a meter in caxa il ducha di Urbino; e missier Remolino e li oratori li ha protestato; la qual si scusava con juramenti non era il vero, et oferiva le so zente al ducha. E il ducha ha- 184' via scrito al roy mal di la Signoria; et che alcun cavalaro non ardisse dir alcuna nova contra le cosse dii ducha. E il ducha dice, si ’1 dovesse perder il stato voi ultimar l’impresa di Bologna ; e presto acorderà Vitelozo e li Urssini ; e havia provisto a le roche, perderà le terre, ma recupereria il tutto mediatile le roche. Item, per una spia di Castel San Piero, partì eri a hore 18, dice, uno di (Ioli di missier