MCCCCC1I, DICEMBRE. De li ditti, a dì 12, hore 24. Come lo zente dii duoli;! erano ralute ¡11 Cesena ; e si dice starà qualche zorno de li. E Lovorolo passò con don Mi-chiel, e andò »lai ducha Valentino; quali parlino da Pexaro. Item, manda una letera scrila per uno Fo-salicha, mastro di campo dii signor duca e minisoal-cho di lozamenti, data a Cesena, e drizala al vichario di l’arzivescovo di Ravena. Par li dimandi alzamento in li castelli soi per lo zente. 216 ' Di Eiemagna, di sier Zacaria Contarmi, el cavatier, orator, date Augusta, a dì 2. Come di 26 et 27 scrisse il re si asp riava ; e la raina ora venuta lì. Et il re parli, va versso Noriinga, olirà il Danubio, per andar a Ralishona, dove voi nieter il senato imperiale; altri dice a Herbipolis; altri nel conta’ di Pereto por andar poy dal ducha di Bergo-gna etc., e su la crosara torà qual via el vorà. Item, le zostre, si dovea far, è rivertide in feste per certe noze con la raina. Item, domino Lucha di Renaldi è ritornato; dice coloquij abuti; e che nel venir di Roma fo a Siena; parlò a Pandoll'o, li disse el roy trama con Valentino aver Fiorenza, Siena, Pisa et Lucha, e Valentino voi ajutarlo, perchè li voi dar a lui il Reame. Item, fo a Roma per far levar il legato curzonse di Alainagna e meter uno altro, e veder di aver li danari dii jubileo, con dir siano trati di le casse, lino sarà il tempo di far impresa conira lur-chi. E il papa la rimesse a li cardinali, li qualli rispo-seno non voler far nulla; e il Cardinal di Napoli parlò per tutli, dicendo soa majestà è ubligato a questo papa, che, si fosse uno altro, aria cerchato far altri imperador. Item, el legato Cardinal è in Saxonia, e ivi usa la sua legatione; et à mandalo uno homo a Roma, al papa, a obtenir di perlongar il jubileo, qual compie questo mexe di dezembrio. Dii ditto, di 5, ivi. Come il re havia mandato a dir, a l’orator yspano e a lui, vadino a Gayslin e poi a Olmo ; et par, il re voi andar nel conta’ di Fe-reto por andar versso 1’ archiducha. Item, à commesso a domino Philiberto, suo orator, andato in Franza, si ’1 roy promove di esser a parlamento con lui li corispondi, si come a Trento cussi fo tratato. Da poi disnar fo conscio di X, con zonta di eo-loio e altri deputadi; e fo per li officij dati a’ modo-nei in le terre nostre, zoè canzelarie, cavalarie e eon-tostabelarie, per li XV savij, e li vendevano, e tutti li rectori si dolevano etc. Or fenno una provision, la (jual a di 18 dito nel mazor conscio fo publichata, et prima tenuta secreta. Da Zervia, di sier Zuan Alberto Contarmi, podestà, di 12. Come il ducha, con le zente, era re- duto a Cesena, e zonse in quella note, a hore 4, con Frachasso e altri condulieri, alozale per il teritorio da |>ersone 5 in 6 milia; e la niatina tute le fantarie sono andate a uno castello, chiamalo Monto Croton, per expugnarlo ; esso podestà à fato provision etc. Item, passò de lì uno balestrier di Lazaro Grasso, qual è a Ravena, e fo mandato in Cesena. Dice, esserli slà dato la fuga da alcuni ili ditte zente per bon spacio ; et che hanno animo di far una eoraria su quel di Zervia. Etiam per uno citadin di Cesena à sentito questo niedemo; e minazano li castelli di l’ar-zivescovo di Ravena e i lochi dii conto di Sciano. Esso podestà lauda sier Alvise Zusto, è castelan de lì. Copia de’capitoti de unalettera, scritaper Bor- 247 tholamio Marchìoni, data a Lisbona, a dì 20 septenibrio 1502. A dì 22 di questo arivò qui Zuan di Nuova con le quatro nave di Choloqut, rasonevolmente cariche di spiziarie. Se à ’uto tanto el piacer in questa terra, quanto mai aveseno ; che in vero hanno ragione, perchè la venuta di queste 4 nave hano costo el sigelo, che la cossa hè vinta per costoro. Hanno lassato el fatore mandasemo, e uno di capetanij e uno scrivali, con la mità de la marchadantia, per finire, che 11011 ebbeno tempo a spetare, per rispelo del verno, che non arebeno ila poi posuto passar el colfo, hessendo più tardati. Basta, che marchantía mi resta là per cargare duo nave, di 200 toneli l’una, de spiziaria ; et, segondo i schriveno, haveva già bona parte de spiziaria. Le nove son tanto e tante buone, che più dir non se pò. El trato hè posto in Cananor, gionto con Colochut 12 lige, onde son stà benissimo visti. Basta, non z’ è più che dubitare; le XX nave sono là, hanno a venire chariche assi di spezie, ne erano assai, ma non possano esser qui avanti che a San Zuanne. Idio sia sempre rìngratiato, che a tanta nier-ze ne à fata, che assai ne dubitai. Hanno passato assa’ fortuna, et infino combatido con 40 nave grosse et 160 picóle, e in fine se difeseno benissimo; costoro sono per subiugarli, che le XX nave sono là, subjugerano tutta la India ; cussi afernoano ogniuno. El viazo te scrive Lunardo largamente e el porto di esse; ma la conclusio hè quanto ti ho dilto di sopra. Hè venuto in queste nave un veniziano, che hè 25 anni che sta là, et à menado secho la moglie e duo figlioli ; homo de 70 anni, hè zoto da una gamba ; non ho domandà del nome; trovasi a Sintra, onde stà el re nostro signor; se saperò el nome te lo scriverò. Dize perdete un navilio con 20 in 25 milia