779 MCCCCCIII, MARZO- 780 Loredan, sopracomito, et la dalmatina, el 100 provisionati. Da poi disnar fo consejo di X, con zonta di colegio, et introno nel processo di Bergamo. 348 A dì 4 marzo. In colegio. Fo aldito sier Itiro-nimo Capello, avogador, in materia di la piezaria di Francesco Tajapiera, per suo zenero, Zuan Jacomo Roseta, condanato etc. ; è per 5 casse havia. Or parlò contra sapientissime sier Marco Sanudo, savio dii conseio, et nihil terminatimi, fo rimesso a domati. Erano etiam li provedadori sopra i dacij. Vene 1’ orator di Spagna, qual volse parlar scerete con li capi di X, e mandati li altri fuora, e fo per dar suspeto a Pranza. Quello expose lo scriverò poi, perchè fo terminato in colegio scriverlo in Fran-za e comunicarlo con domino Acursio, orator qui. Veneno sier Mariti Dandolo e sier Nicolò Pasqua-ligo, vanno provedadori sopra le rote del Polesene di Ruigo, a li qual fo ditto, per il principe, non ha-vesseno alcun rispeto a exequir la sua commissione. In questa malina non fo ninna letera; e da poi disnar non fo 0, solum fo ordinato a sier Cosma Pasqualigo, consier, sier Alvise da Molin, savio dii consejo, sier Alvise Malipiero, savio a terra ferma, e sier Zorzi Corner, el cavalier, cao di X, che exa-minaseno le spexe di Cypro, et si voi cassar per sparagnar la Signoria nostra. A dì 5 marzo. In colegio, et nevegò, fo la prima domenega di Quaresema, non fo niuna letera. Fo aldito sier Alvise Zorzi, provedador sopra i dacij, di le l'raude si fa e contrabandi, si dentro come di fuora, volendo autorità di menar ai consegij etc. Fu fato cavalier uno stratioto, qual a Traù si portò ben contra turchi e ave provision; e do stra-lioti li messe li speroni, videlicet Gregoliza da Spalalo et uno altro. Item, fo li governadori, con li capi di X, in colegio, in materia di dacij, qualli si doveano alitar questo mexe. Da poi disnar fo gran conseio, et strido li ladri sier Vincivera Dandolo, 1’ avogador, et vene letere di mar, ut infra. Dii capetanio zeneral da mar, date in gaìia, a presso Corfù, a dì 3 fevrer. Come era zonto lì una naveta, vieti da Constantinopoli, di domino Pantaleo Coresi, carga di salumi. El patron ha letere va a sier Andrea Oriti, et havia ordine di lezerle ; qual le lexe e le consignò poi. Par, il turco voi om-nino li sia restituì Santa Maura, altramente, a tempo novo si vedrà gran cosse; prepararse a furia grandissima armada a Constantinopoli. E do cosse potria far, questa eslade l’armata non ussire: la prima la gran carestia di pan, la 2.“ Soffi li da pur grande impazo. Nota, le letere è di primodezembrio. Et il patron li ha dito, a bocha, esser tanta carestia a Constantinopoli, el chilo dii formento vai aspri 22, vien esser el staro venilian ducati do, marcelli 5; e quando in Pera si cuose qualche forno di pan, el vien messo a sacho ; e dubitano mandar sehirazi fuora da Constantinopoli a tuor formenti, per non andar seguri, dicendo, sempre che hanno guerra con venitiani moreno di fame ; e che per questo i havea-no preparato 20 fuste da mandar a compagnar al- 348 cuni schirazo, per andar per formenti. Et che uno barzoto portogalese se ha roto a l’isola del Psara, el qual era benissimo in ordine di artilarie e di ho-meni, e andava a’ danni di turchi, e teniva assedià Constantinopoli di formento. E di Mar Mazor i non hanno alguna speranza, per non ne esser; et con ef-fecto per tutto è gran carestia. Item, eri ricevete, per la via di Cataro, letere da Constantinopoli, dii secretano, di ultimo decembrio, e intese la carestia etc. ; et ave la copia dii levar di le ofese dii turco, e cussi lui fece in conformità. Item, zercha Santa Maura, si debbi render, disconforta assai ; e che ’1 turco fa per redur tuta la sua armada in colfo di 1’ Arta, e a la Valona, per esserne nel cuor; e'bora el cognosse l’importantia di Santa Maura ; et che li nostri subditi vicini si reputeria persi si sé li rendesse etc. Item, in loco dii Moro, à mandà a Bran-dizo sier Zacaria Loredan, è praticho e stato castelan dii scojo, e li ha dà la comtnission ; e va con la galia zaratina, di domino Cresole di Cedolini, e 200 barili di polvere e uno passavolante, traze lire 16 di balota di ferro. Item, sier Zuan Moro, con la galia di Veia, manda a la guarda di la Valona fin zonzi ìì el capetanio dii colfo, per esser ritornà le do galie mandò, sier Zuan Lion e sier Hironimo da Canal. Li quali, a la Lengua, è a l’incontro dii Sasno, preseno una fusta turchescha senza li turchi, la qual ussite di la Valona, e sono ritornati a Corfù, cazati da vento di ponente fortunevele ; e le galie feva aqua. E la fusta fo presa a dì 27 zener, e fo avanti il levar di le offese, che fo a dì 29, la qual stava scosa per prender qualche nostro navilio. Item, lì a Corfù è pocho biscoto e inanello formento di la Signoria, peritò si provedi, e di danari. À scrito in Candia, per triplicate, principij a preparar le XII galie, elezi li sopracomiti, e per duplicate al ducha di Nixia e di Pario, e scriverà in Puia. Item, che non si resti di armar de qui, et l’armata sia presta unita. Item, voi armizi e curaze di galioti e dadi da falconeti.