801 MCCCCCIII, MARZO. 80-2 lavisino, podestà, di primo. Come quel loco, eh’ è di domino Rolando Palavisino, andò per podestà con voler di la Signoria nostra ; e fé mandar, a domino Rolando, stara 4000 tormento qui. Item, che di novo ha, che missier Rolando voria far dar a mis-sier Zuan Jacomo Triulzi uno castello, che ’1 tien, al conte Philippo di Rossi, in purmesana, videlicet Bisega nova. Item, di alcune parole ditte per monsignor di Rocha Martina, è governador a Piasenza, che-si questo anno sarà guerra la sarà ridia, videli-cet contra venitiani. 358 * Da Spalato, di sier Zuan Antonio Dandolo, provedador, di 16 fevrer. Come ricevete letere dii capetanio dii colfo, di 7, in le aque di Curzola, fate zercha il levar di le offese. Come à ordina etiam il signor turco, e cussi fè proclamar; e scrisse in Poli-za e al castelan de Almissa, e avisò a li conti di Glissa. E1 rispose havia piacer dii ben di subditi di la Signoria, ma si doleva, non sapendo si è levate etiam per lhoro. Item, eri matina el corse 18 martelossi fin a la guarda di Spalato, videlicet a San Michiel, eh’ è sopra Glissa, e l’asaltono; qual si dilèseno et feritene uno di lhoro; i qualli se imbateno in uno cavalo di Glissa, et quello preseno e menò via. Item, ringratia la election dii successor e sia manda presto ; e limi melerà su la scarpa la iusigna di San Marco, et voria danari per poterla compir etc. Di Otranto, di sier Fantin Malipiero, governador, di HI fevrer. Come a dì ‘2 il castello di Gorigliano, mia 12 de lì, qual é di domino Zuan Batista de Montibus, fio del signor Francesco, è capetanio a Pordenon per il re di romani, levò le insegne di Spagna ; e inteso questo, il governador di Leze fè meterlo a bando, et con persone 3000 li vene a campo. Li dete alcune bataglie, ma per esser con zente dii paese et pìcole artilarie, nulla à potuto far; e poi la note proxima passata, a bore circha do, fece levar ditto campo e artilarie, e con celerità è ritoruà a Leze. La causa non si sa ; si dice perchè Leze volea far il simile; e chi dice per li provisionati nostri zonti a Brandizo. Et alcuni altri lochi in quella matina levò le bandiere di Spagna, videlicet Para-veda, Marino, Galatia, et si dubita di Nardo ; sì che tutto il paese è in fuga e si fa varij judìeij. Et lui governador, inteso tal novità di Coriano, fè molte pro-vision per star neutra! ; primo fè proclamar, niun di la cita o destreto vadi in campo di Franza, ni nel ca-stel di Coriano a stipendio, ni per comprar butini, e chi fosscno andati, in termine zorni tre, tornasseno subpoena. Item, non si riceva subditi di niuna parte, in la terra ni destreto, con robe nè animali a pascolo ; I Diarii di M. Sanuto. — Tom. IV. la qual provisione piaque a tutte do le parte e spe-cialiter al governador di Leze; e dubitando non desse favor a’spagnoli, el mandò uno secretario lì in Otranto, qual inteso la provision, si contentò. Item, el signor Prejanes, capetanio di Franza, con 4 galie e alcuni brigantini, eri di note, a hore 7, zonze lì in porto, e condusse una barzeta dì bote 350 e una caravella di spagnoli, prese al capo di Santa Maria, andavano al gran capetanio, con certe mercantie e grani. Si ju-dicha habino fato bufino di ducati 4000; e crede starà qualche dì lì in porto, per uno chiodo si ha fichà esso capetanio in uno piedi al prender di ditta barza. In questa matina sier Zuan Maria Mudazo, cape- 359 tanio di la riviera di la Marcha, messe bancho a l’armamento, justa solito; et fo ballotà ducati mille per armarlo. Da poi disnar fo pregadi, et vene le letere di Roma, notade dì sopra, et una di........, la qual non sarà nota di sopra. Fu posto, per mi, Marin Sanudo, e sier Francesco Morexini, savij ai ordeni, di revochar certi tereni concessi a li chalafati ; e sier Zuan Alvise Venier, savio ai ordeni, messe, che in termine zorni 15, sier Francesco Foscari, a chi fo commesso tal cossa, debbi venir in colegio a justifichar il credito. Or sier Francesco Foschari andò in renga, e voleva comenzar a gemino ovo. Et sier Polo Barbo, procurato!-, e sier Antonio Trun, savij dii conseìo, messeno de indu-siar e chiamar il pregadi luni per expedir tal cossa, e tutti i savij di colegio vengi con le sue opinion ; et cussi nui ai ordeni intrasseino in quella d’acordo. E andò la parte : 18 di no, 123 di sì ; e fu presa. Fu posto, per nui ai ordeni, excepto sier Vincenzo Barbo, do galie al viazo di Barbaria, con don ducati 3500 per una, videlicet ducati 2000 di le cazu-de,educati 1500 di acressìmenti, videlicet ducati 500 di 1’ anno passado mancho, con altri modi etc., e con la parte di dar piezaria di ducati 500, juxta partem meam, e batalation (sic) di Tunis, per sier Constantin di Prioli, e di 1^ marina di Tripoli, per la nave Gaiine, per i Dolfmi, resta aver lire 143; meti banco a dì20, et parti a dì 15 aprii subpoena etc. Sier Vicenzo Barbo messe de indusiar, e in questo mezo li patroni a l’arsenal le prepari. Sier Antonio Trun, savio dìi conseio, messe di dar di don altri danari, videlicet Bernardin Spìron e provedadori sopra i oficij, e non hessendo, di danari di 3 savij etc. Et il Barbo fo il primo che parlasse, persuadendo l’indu-sia; alegò auctorità per letera e Julio Cesaro. Jo li ri-spusì contra l’indusia e contra l’opinion dii Trun ; mi rispose sier Antonio Trun. Andò le parte: una di 51