Mcccccti, novembri:. ■550 di Pranza per cosse particular. Al qual li fo dillo, domino Lorenlio Suares veniva, et era zonto a Pa-doa ; et cussi fo expedito. Vene il legato, per il qual lo mandato ; et il principe si dolsse di quello era sta falò a Rimano, di amazar uno nostro cavalaro, mandato lì per intender di novo, e posta la testa a la porta, e retenuto Alvise Saraton, citadin nostro, stava lì per esser bandito, dicendo: Questi è malli muodi leniva il ducha, el qual haveva.gran ubligalione a questo stado; et che per bora non li volevamo dir altro. TJnde esso legato si dolse assai, dicendo non sapeva la causa ; havia za scripto, inteso la cossa, al Cardinal Borgia, di’ è a Rimano, et di novo scriverà, e al ducha ; pregando la Signoria non coresse a furia. Vene li provedadori sopra la sanità, dicendo, a Padoa, al portello, era morto un fachiri di peste. Fo provisto etc. Da Milan, dii secretarlo, dì 12. Come il reverendo gran canzelier, non era ancora parfido per Parma ; et de li 2000 sguizari, mandati a far per Valentino a Como, non pareno ; et si dice, per questo acordo si trala. Di movimenti di sguizari contra Milan non s’intende altro ; pur el baly di Degiun, è à Como, à lato rutilar do campameli a Lugan, dove altre volte fé quella via. Item, à inteso, il roy à mosso dii Reame il ducha di Namors, era vice re; e questo, perchè non à voluto tenir lo exercito unito. In locho suo va il marehexe di Salucia. Di 1’ acordo con Orsini non se intende il seguito; ben à inteso, fiorentini, adatato questa cossa, voleno andar a recuperar Pisa; e voleno missier Zuan Jacomo Triulzi a quella impresa, capo di l'ranzesi ; el qual recusa, ni per lhoro, ni per altri, voler far tal exercicij. Da Padoa, di sier Toma Mocenigo e sier Andrea Venìer, rectori, di eri. Dii zonzera l’hostaria dii sol, chome li ha dito Rarnes, spaglici, domino Laurentio Suares, orator y spano. Da Zara, di sier Bendo Sanudo, orator, va al soldati. Dii suo navegar lì, va riguardoso, licet non sia pericolo, sì come una caravella Malipiera, vien di Corfù, li ha ditto. Da Zara, di rectori. Come di la peste non c’ è altro perle prò visione fate ; voriano danari o formenti. Di l'eia, dì sier Jacomo Lion, governador o ver provedador, di 12. Manda letcre dii capeta-nio dii collo, di gran importanlia. Item, uno aviso, auto per la via di Segna, di uno vien dii campo ungarico. Par, hongari hanno tolto il borgo di Rogovo et brusà le case ; et, fato noticia di turchi adunati, 700 a pie’ et a cavalo, credendo turchi fosseno di I Diarii di M. Sanuto. — Tom. IV. soi, fonno roti da’ nostri, scampadi solimi 100, preso boni turchi e ben in bordine. 11 capelanio di Hongari nome Josa; e sono andati di longo in Rosimi, dove non è pur un turcho adesso ; et è sta preso spie di signori de lì, siali dal bassa’ a tratar di prender la raina. quando passava de lì via. Dii eapetanio dii colfo, date a presso la Valori#, a dì 24 oetubrio. Manda una letera ili Mu-slafà bey. Scrive a lui, esser ritornalo l’olaeho, spazi) a dì 2j0 setembrio a la Porta. El signor è contento, la Signoria mandi il suo a Elio; el signor manderà uno lì a incontrarlo etc. Item, la nave Manolessa par sia a la bocha di Cataro etc. Drizata questa lete-ra ai cai di X. Da poi disnar fo pregadi et vene le infrascripte lelere: Da Barena, di 13, hore 10. Come hanno, che zuoba, a li confini dii ducha di Urbin, in Montefeltro, fata cohadunation di 800 fanti, senza fondamenlo erano corsi su quel di Cesena, e preso casteluzi in la costiera dii monte; e non levano botini, solum i lochi si rendesse. El campo è pur a Carpegnano, e Valentino non li obsta. Item, hanno dal conte di Soiano, le cosse dii ducha di Urbino vano mal ; e fra 8 dì si averà a veder la fili. Et dito duca mcrcore spazò il reverendo domino Zuan Piero Rivaben, epi- 206 * scopo di Urbino, dal Cardinal Orssino e al signor Paulo a la Masone. Item, a Ymola è fato la mostra di 200 lanze; e il ducha a dito publice, mercore voi andar versso Cesena; e di bora in bora ne zonze cavalli. Item, eri fo fato comandamento, per il ducha di Ferara, a li soi lochi, doveva passar 90 lanze francese; e li desso il transito ; e quelli contadini sgombrano; et la massa dii ducha poi esser cavali 2000, fanti 3000 forestieri, senza li paesani. Item, mer-core et zuoba il prothonotario Bentivoy stè col ducha Valentino a Ymola; e si dice, è fata la intelli-gentia insieme. Item, a Cesena è sfa comandato far assa’ graizi, e posti ne la murata. De li diti, di 13, hore 17. Per uno messo, partì a dì X di la Marcila, dii campo di la liga, e parlò con Levoroto, qual li disse, lo acordo è fato. Et por uno capitolo, che vuol sempre la mazor parto possi far e l’altra sicgua, perhò esso convien asentir, perchè il signor Paulo e Julio, suo fratello, Zuan Paulo Baione e missior Zuan Bentivoy è collegati a mina de li inimici; et Vitelozo, Pandolfo Petruzo e lui restano e «inverano intrar, ben che Vitelozo, come disperato, è cavalchato a trovar il ducila di Urbin. Fa ogni cossa a non voler asenlir a ditto acordo; et tamen è levate lo offese. 29