351 MCCeCCll, OTTOBRE. et dar ima certa quantità, e cussi Asolo, eh’è di la raina di Gypri; mule per coleio li io scrito, ti »lesse quello li desseno. Noto, il dazio dii vin (o incanta in Rialto, in luogo di sier Nicolò Michiel, qual eri cazete, per non aver dà le piezarie suficiente, e lo dato a sier Lucha Arian, dacier vechio, per ducati 62 milia. Da poi disnar, el principe con la Signoria detono audienfia, et li savij daspersi a consultar se redu-seno, et vene letere. Di Ravena, di X, hore 21. Come, per uno messo, parti sabato a liore 17 da Urbin, dice quelli à inteso, che Vitelozo passava 1’ Apenino, et era discese a Santo Anzolo in Vado, el qual loco fè muta-tion, e preso alcuni citadini favoriti di Valentino; et che le zente Gridavano : Feltre ! Marco! Marco! e Vitelozo !; et anche Cai et Augubio fenno questo instesso e tumultuavano. Item, per uno prete venuto, inteseno questo medemo, qual parti eri di Urbin. Confirma la nova di San Leo ; et che hanno vituarie e 100 homeni da fati, sono coniurati a la morte. Item, ebbeno eri la rocha di Maiolo, e Santa Agata e neulral; stanno a veder; San Marin è disposto a darsi a la Signoria, et cridano : Marco ! Marco ! Item, missier 'Remiro fè tre zorni experienlia di andar, con 300 cavali e fanti, a S.m Leo, e trovò li passi preoccupati, e, volendo andar a Monte Fior, atrovò quel medemo; li villani sono mal disopsti. Item, per uno homo d’arme, qual fo preso a Cesena e lassato, dice, la comunità ebbe letere dii ducila, dri -zate a quel governador, di Bertonoro ; una e l’altra comunità comandava mandasse zente a li passi, e chi trovasse passar verso San Leo lo prendesse etc. A dì XII octubrio. In colegio. Vene sier Fan-tin Pizamano, venuto podestà et capetanio di Uoigo, et referite dii Polesene e di le rote e danni auti, adeo si poi dir totaliter disfato; et prega si provedi. Laudato. - Vene Constautin Laschari, cyprioto, ilice esser stato orator al charaman, et presentò letere di sier Nicolò di Prioli, luogo tenente di Cypro, qual lo lauda. Or referi alcune cosse e dii Sopliì, propheta novo. Li fo ditto ponesse il tulto in scriptis. Dii capetanio zeneral di mar, adate al Sa-sno, a dì 22 septembrio. Narra il levarsi di Santa Maura, e de l’importanza è stà quella viteria, e tutti la lauda; lassa lì sier Iiironimo Contarmi, proveda-dor di l’armada, con 13 galie, monition et do contestabili, cornine scrisse, e lassa danari e maistri per il fabrichar ; e lui vien in collo, con il resto di le ga-lic, per tuor l’impresa di Durazo, dove à intclligen- tia, e à manda il capetanio dii colio con letere a li vecliij dii paese. Item, si duol, la Signoria non l’ha-bi prima notifichà la praticha di la pace, e dice la risposta dete a Pantaleo Coresi, quando fo da lui; e qui è molto longo, dolendosi assai. Item, la galia dii ducila de Nixia era partida, pei1 tornar a li soi lochi in Arzipielago. Da Corfù, dii baylo e consieri, di.... Come non è solum 40 fanti, né hanno monition, per esser stà disfornido; prega si provedi. Di Otranto, di sier Alvise Contarmi, governador. Come suo fìol, è vice sopracommito, vene li con letere dii zeneral; le manda, e avisa nove di Reame. Da Monopoli, di sier Lucha da cha’ l’aia -piera, governador. Di le cosse de lì, et dii loco di San Stefano, dove morite, a li dì passati, quel Caraffa Ferier, avia il dominio; et hora so nepote convicina mal. Da Dulzigno, di sier Francesco da cha’ Ta-iapiera, conte c capetanio. In materia di certi salii andavano in Boiana, eh’ è di Antivari, lui li ha tolti per contrabando etc. Or, per coleio, fo commessa a veder a sier Nicolò Dolfìn, andava synico in quelle parte. Di Alexio, di sier Antonio Don, provedador, di 6 septembrio. Dii zonzer lì dii vescovo di quel luogo con letere, et altre particularità, ut in ea. Di Spalato, di sier Zuan Antonio Dandolo, provedador. Come turchi hanno corso in quel contado, e, mediante li provedimenti fati, niun danno è ocorso, et non mancha niuna anima. Da Sibinico, di sier Piero Marcello, conte e capetanio. Come alcuni di Coxule hanno corso su quel di Traù, menato via assa’ animali, et fato gran danno; sono murlachi ; c manda in nota con chi sono corsi, videlicet li principal, utpatetin ea. Di Roigo, di sier Zuan Paulo Gradenigo, podestà et capetanio. Zercha quelle rote. Di Verona. Che manderano li guastatori a la rota dii Polesene, licet sia quelli deputati dificili, dicendo esser angarizati. Di Cividal di Belun, di sier Antonio da Canal, podestà et capetanio. Cercha certo contrabando di biave, quid fiendum di 1’ homo, atento è pena capitis; poi de lì vicino non s’intende passi alcun fante alemano. Di Udene, di sier Pollo Trivixan, el cava-lier, luogo tenente. Manda alcune nove di Llema-gna con li reporti di esploratori. 0 da conto. Dii capetanio zeneral di mar, date in galia,