837 mandava ajuto a Milan di cavalli; et il principe disse eri fo gran conseio et, ozi saria pregadi per risponder. Vene sier Michiel Salamon, venuto podestà et capetanio di Treviso, in locho dii qual è andato sier Marco Antonio Loredan. Disse, Trevixo esser bella terra, e lui l’à cerchato belizar, videlicet la piaza, li portegi etc. À bone leze, ma mal observate ; è terra povera; Le mure vechie, bisogna riconzarle; et il castello va in ruina. Zerchó, al suo intrar, far non si portasse arme, che prima tutti le portava. Item, che non si andasse da monache, per esser tre mo-nasterij molto disonesti, videlicet San Tomisto, Santa Maria et Ogni Santi, di la qual cossa fo dito mal di lui, ne bandizò alcuni citadini etc. 11 teritorio è povero, à gran colte, pagano al mexe di ducati 400, aloza 723 cavali, fanno assaissimi carizi a l’arsenal. Poi disse di la Piave; cavalchò super loco, trovò P Hospedaleto in aqua, ordinò certa cava per sborar, la qual fo stropata, e poi questi proveditori l’à fata ite/rum averzer; disse P opinion sua, dove la doveria vegnir, al iter la vegnirà fino a Torcello. Item, è campi 140 milia di campagna nel trivixan, che 376 con ducati 3000 di spexa si adaqueria et saria di gran utilità per la gran quantità di biave nasseria. Item, disse di Paqua, chiamata la Bragadina, fece sententia in suo contrario di sier Marco Bragadin e fradei, el qual andava dicendo mal di lui. Item, à mandà in suo tempo ducati 55 milia al conseio di X, di raxon di campi ducati 2000, et 2000 mandò il provedador Leze. Itevi, ducati 2000 di decime. Poi disse sier Piero Griti, era lì scodeva, à scosso fin qui ducali 1000; et che non era tanti dibitori in camera, come se diceva; et sopra questo fo gran re-mor in colegio. Fo laudato dal principe, de more. Vene i! signor Bortolo d’Alviano, pregando la Signoria omnino li desse licentia per uno mexe, per andar a socorer Ceri e altri lochi. Promete far gran cosse; Zuan Zordan è amalato; dubita di la ruina di la caxa, si ’1 non va ; lasserà qui soa moier et la compagnia. El principe lo disuase, pur disse si conseglìe-ria, alegando uno ditto : vana est sine viribus ira. Da poi disnar fo pregadi. Il principe referì la venuta dii nontio di sguizari et la richiesta, dicendo, Dio averlo mandato per ben di questo stado; poi disse la jnstantia di P orator di Pranza, (piai eri ite-rum vene a P andar a consejo etc. Fu posto, per li savij dii colegio, risponder a Bernardin Morexini, nontio di tre cantoni di sguizari : primo per ringraciar quelli capi de li tanti, e non ne bisogna al presente, 2.“ non achade far nova liga, perchè avemo bona aniicitia con lhoro; 3.° di 838 danari, non li polonio dar, per aver spexo in la guera col turco e spenderne tuta via; e che al dito nontio li sia dona ducati 60 e pagato le spese de P ostaria in questa terra. Ave 3 di no, 128 di la parte ; e fu presa. Fu posto, per li diti, utsupra, excepto sier Do-menego Bolani, savio dii conscio, di comuniehar tal risposta a P orator di Pranza, et mandarla in Pranza, non nominando il Morexini. Contradixe sier Do-menego Bolani; li rispose sier Piero Duodo. Poi parlò sier Trojan Bolani, savio ai ordeni, che non si dovea comunichar. Andò la parte: 100 desi, 109 de no; e fu preso di no; et perchè era assa’ balote, fo numerato il consejo; erano 215. Fu posto, per alcuni di diti savij, la risposta a P orator di Franza, in la materia di sguizari, zercha li 2000 provisionati. Alcuni voleva mandar li danari a Crema a farli, altri dirli, al bisogno non seli mancherà P ajuto, come fu fato Panno passato. Or parlò primo sier Polo Barbo, procuralor, per la soa opinion, voi mandarli li danari. Contradise sier Nicolò Trivixan, procurate; poi parili il principe, dicendo voleva catar una nova forma, videlicet risponder al bisogno, non lì manchesemo, et comunicharlì la risposta di sguizari.fata, licet fusse preso di no. Li contradixe sier Zorzi Emo ; li rispose sier Alvise da Molin, savio dii consejo; parlò poi, non si dovea comunichar, sier Domenego Bolani ; et che era mala forma questo. Li rispose sier Antonio Loredan, el cavalier; et il principe, consieri e cai di 40, intrò in parte, ut supra, videlicet sier Andrea Cabrici, procurato^ sier Piero Duodo, sier Domenego Trivixan, el cavalier, sier Alvise da Molin, savij dii conseio, sier Baplista Morexini, sier Piero di Prioli, sier Pollo Capelo, el cavalier, savij da terra ferma, videlicet dirli non li mancheremo e comunicarli. Item, sier 376* Polo Barbo, procurator, che si rispondi si manderà i danari et si comunichi. Item, sier Domenego Bolani, che si mandi i danari, et non si comunichi ; sier Antonio Trun, savio dii conseio, sier Alvise Malipie-ro, sier Zacaria Contarmi, el cavalier, savij a terra ferma, che non li mancharemo, et non si debbi comunichar. Or andò le dite opinion : fo 3 non sincere, 2 di no, dii Trun e compagni 24, dii Barbo 32, dii Bolani 42, di P illustrissimo, consieri, cai el li savij nominadi 108; e questa fu presa. Vene letere di Traili e Otranto, qual fono lele; il sumario di le qual da Traili scriverò poi di solo, ma ben qui noterò quella dii governador ili Otranto, la qual fo castigata e comunietiata a l’oralor di Franza, et etiam mandata in Franza. MCCCCCIII, MARZO.