MCCCCCIU, MARZO. 770 el governador e il capetanio di la guarda, con li soi compagni, è stati in pie’ et andono per Roma. Da Napoli, dii consolo, di 18, Come è sta dito publice, per il gran canzelier, che spagnoli di Barleta erano imbarilati e fuziti, tarncn crede si servano di queste vanità. Item, il vice re vieti a Napoli, è con poche gente ; monsignor di Obignì, à ’uto in Calabria do castelli a la banda di Cotron, si dice à ’uto parole con li principi, e sono a li stati soi ; la fabricha dii castello si solicita, fanno cavar fossi, e assa’ gente lavora. Item, è passato, e venuto lì, el passazo di Palermo, le letere retenute, pur ebbe le sue, di Ulises Salvador. Li scrive, di 0, che l’arma’ di Cnrthagenia è partila con cavali 500 et 4000 gallegi per Calabria, et uno navilio, è venuto di Roma, è lì zonto con fanti 250, va a Messina per luor soldo per Calabria. Item, le trale fo serate per tutto, excepto per Puia, di ordine di reali ; li granni vai tornesi 13 in 14 la salma in magazen. Item, vene certa charavela di Alexandria, primo Vito Justiniano, con grani e orzi di sier Marco Bra-gadin, scorsse per fortuna a Malta, li à scrito vadi a Trani. Item, si dice per tutto, la Signoria nostra à tolto a suo soldo el bastardo di Hongaria, con cavali 4000 ; e per le zente si manda in Romagna, da molti è dimandato, e si va facendo va-ticynij varij, maxime sequitando la pace col turco. Da Ravena, di 27. Mandano una letera, aula dii conte di Sojano, con gran dificultà, per le guar-de poste, par che San Leo sia in gran pericolo. Item, il capetanio di le fantarie li hanno dito, il duca di Urbin li ha scrito mandi uno bombardier a sue spexe in San Leo. e lui non voi senza licentia. Item, in la rocha di Rossi, mia 8 di Ravena, si fortificha; e in la terra è intrato noviter uno con-testabele con 30 provisionati. Item, lìti qui a Ravena è zonti burchi 1!), paie da Ruigo cara 2G7, a lire 2500 el caro ; e ne son solurn per 12 zorni. Dii conte Ilamberto Malatesta di Soiano, a li rectori di Ravena, date a dì 24. Come eri si partì di San Marino, per Arimano, el presidente ; e messe in la prima rocha di San Marino 15 fanti fidati di Arimano e le artilarie tutte di la terra, e lassò la terra e mure sfornite ; e vi dà vituarie di dì in dì. Et. al partir mandò 15 in 18 stera di farina ; et in le altre do roche non è castelan ni fanti. La praticha sta pur in piedi ; et lui à scrito, le cosse dìi duca è sigure. E che ha letere di la Signoria nostra, le à manda al papa e al duca, che le zente mandade a Ravena è per soa segurtà e conservatoli di dito suo ducha. Et che, per li tempi 1 Diarii di M. Sanùto — Tum. IV. Gitivi, le provision fale per expugnar la rocha di Majoli è restale : e conzo il tempo, si crede ritornerà a San Marino l’artilarie, Sun Leo non sta bene, scoperse il tratato ; li soldati teme, non hanno auto danari, ma solurn parole ; missier Octaviano e La-ctaritio di Bergamo li danno speranza, et hanno lento aver bone nove, tnmen, tien per fermo, si non se li provede, per discordia è tra li soldati e la terra, quel loco si perderà. Et il presidente à ordina, che sequendo la expugnation di Majoli, o no, voi dar il guasto a case et arbori di San Leo. Et voi aver (iOO lauti, a far uno bastion in su uno monte ascontro la rocha, si chiama Montigione, e si po’ con artilarie sbater la rocha vechia e le porte do, ma non la rocha nova ; e voi far do vie coperte, vano a le porte, e voi piantar 4 canoni, do Ira Ma-jolo e San Leo, in una casa, ditta del Cembalino, et trarà a la porta di sopra, e sbaterà el vescoado con certe case, et do altri verso Soiano, sotoil convento di frati di San Francesco, eh’è fuor di la terra, perhò bisogna proveder e mandar in San Leo 100 o ver 200 fanti ; ma è gran neve. Li vien fato animo a tenirsi, ma non vi poi mandar messi, per le guar-de è a li passi, solimi una dona ussì, dice che si solici ti, aliter la cosa è pericolosa. Per il resto dii ducato di Urbino è gran penuria, et di Augubi o, Cai, Urbino e Fossimbruno è partili molti citadini, chi in qua, chi in là. Li governadori, potestati e oficiali han pocha obedientia; in Cita di Castello si sia con gran suspeto ; e lì è uno governador spaglio! e uno talianoy non lassa alcun forestier intrar dentro, ni etiam li contadini dii conta’ più di do al Irato; nè poi portar uno cortelino; stanno in timor di contadini, per esser viteleschi. Da Brandito, di sier Antonio da Canal, governador, di ■! fevrer. A dì 23 zener ricevete nostre letere di 22,. 23 24; mandò le letere va al zeneral. A Otranto elexe sopracomito missier Toda-ro Cavaleri, fo messo qui per la comunità ; è sta a grato a tuta la cità. Item, ivi è galie 4, che disar-moe, videlicet una di Otranto, una di Brandizo, una di Molla e Pulignan et una di Monopoli ; à bisogno corieri etc. ; è solurn lì 0 maistri, e bisogna danari volendo conzarle e armizi, utpatet in poli-za. À messo in castello grando provisionali 40, in castel di l’isola 30, a le torete 8 col castelan, in piaza 20. Item, ave commission, da li capi di X, comprar ducali 100 di megij ; à mandato in Albania a tuorli ; à eomprà dii suo fave e -poste in castel grando et fo tumuli 100, in castel di risiila 50, e in le torete 40, e posto bone guardie. Item, lì in 40