703 MCCCCCUI, FEHBRAJO. 314' et va discorendo cerclia saria tempo ili far eie.; et che pisani li haveano mandato a esso Pandolfo do oratori, a dir venisse in Pisa, et oferirli ajuto a riponevo nel stato. Or il principe li usò bona verbo, etc. Et è da saper, el disse, si ’1 frate veniva 3 zorni avanti, el non si partiva, perchè senesi non ariano capitolato col ducha. Vene sier Vido Antonio Trivixan, venuto za tre di provedador sora lo armar, sialo, con sier Michiel fìon, a disarmar 8 galie soli!. Referì la stente ave, perchè galioti volevano la '/* e non il 3.°, e la pro-vision fece di separar le galie, e non darli il pan. Or essi contentò e pagò a Traù do galie, a Spalato una, a Zara una; andò in Cao d’Istria e disarmò le altre. Disse aver trovà a li morti grandi erori, prima testamenti ai scrivani comissari non à pagali. Item, amalati non conzi etc. ; et che in tute queste jo-tonie à sparagna ducati 400. Item, à riporta ducati 700 di danari, di morti, di qual tolse zercha ducati 100 per bisogno di lo disarmar di tal raxon. Item, di le spexe soc à sparagna, di quel poteva spender, zercha ducati 70; à usa parsimonia, tamen de pan etc. Et non presentò li conti, perchè Alvise Zio, scrivan, per la malatia prese non li à compiti. Partì a dì 11 novembrio e ritornò a dì 4 fevrer. El principe lo laudò assai di aversi ben portato. Dii capetanio generai di mar, date in Golia, a presso Corfù, a dì 24 sener. Come scrisse mandò do galie a la Valona, qualle trovò le galie di Baruto. Item, ricevete letere di Zacharia, da Con-stantinopoli, dii zonzer lì etc. Poi intese esser ussito brigantini di la Valona; mandò do galie, sopracomiti sier Zuan Lion, sier Hironimo da Canal, con ordine vadi a Sasno e stagino ascosti per 15 zorni, vadi versso la Valona, si havesse qualche letera di Con-stantinopoli, et poi ritornino a Corfù, dove era gran carestia di tormenti ; et il maran di la Signoria di orzi discargono per il gran bisogno, di qual esso zeneral n’ à mandato stara 200 a Santa Maura, 200 a la Zefalonia et 200 a Cataro, et moza 100 a la Par-ga et 50 al Butintrò. Aricorda si mandi biseoti per l’armada, perchè di Cypro 0 ha, e la nave, patron sier Andrea Contarini, qual aver molla aqua, e à fato discargar il sai, et il biscoto discargò a Fama-gosta per 1’ aqua faceva. Item, come la nave di sier Michiel Malipiero, andava a Baruto, a dì X dezem-brio, a hore 8 di note, si rompete in bonaza, a uno loco ditto Pendaja, nel canal di Cerines, judicando esser sopra l’isola di Cypri ; e fo per difeto di la marinareza, per non far le guardie ; li danari si dice è sta recuperati, e bona parte di le robe di la prima coverta. Item, dimanda se li mandi danari, e si principij di armar o sia paxe o guerra ; et a dì 22 zonse lì le galie di Baruto. Dii ditto capetanio, date, ut supra, a dì 27. Come la nave di Zuan Cadena non partì, perhò avisa esser zonte le do galie, andò col secretario a Con-stantinopoli,-mfc/«cei sier Zuan Moro e Cresole Ce-, dolini da Zara. Ricevete letere dii secretario, da Con-stantinopoli, di 21 ; e che il turco havia ordina a li sanzachi non fazi danno; e li scrive saria bon, esso 315 zeneral cussi ordinasse a li nostri lochi ; el cussi farà. Item, ave una maza turcheseha, chiamata busdogan a so modo, ne la qual erano cinque letere drizale a la Signoria, di 13, l(i, 17, li) el 21, lo le lexe el intese il tulo, nè le manda per la presente nave, ma le manderà poi ; et è replicate. E par, esso secretario volesse licentiar la galia ystriana, stava sorta a la scala di Constautinopoli, e il turziinan dii signor li mandò a dir, mandasse diita galia in Pera a Santa Chiara, et lì l’aspelasse; e che li homeni di la galia non polrano dismontar, nè etiam quelli dii secretario andar a galia. Da Syo, di Zacaria di Freschi, secretario, di 17 novembrio, qual prima non si à ’ute, perhò noterò qui, per esser qual cossa notando. Narra il suo navegar di Candia lì ; et che quelli mao-nesi non lo volevano lassar intrar con le galie in porto, perchè quelle altre galie, condusse domino Pantaleo Coresi lì, ivi in porto tolse uno gripo di turchi, pur lo lassò intrar. Or el parlò al nostro consolo et a domino Segorano et Bortolo Coresi, fra-delli di Pantaleo, et 0 hanno di novo, solum, di 27 octubrio, di uno olaclio di la Porta, vene a dimandar a’ maonesi 20 chalafati et 20 marangoni per con-zar 1’ armada; et voi meter il signor fuori 60 galie per luto il mexe; et è quatro zorni li dilti sono slà mandati ; e che al signor, qual era molto sdegnà per Santa Maura, li fo ditto era mal lenir galie fuori, perhò che cigliava andar a Napoli di Romania. El signor disse come le tien venitiani ; tamen esso secretario tien sia voce per far dimostration, ma non per ussir, pur à scrito a Napoli etc. Item, à inteso, le zente di la Natalia et il bilarbeì erano reduti in Angori per causa di Sophì, sono partite, tra li altri el sanzacho di le Smirne, perchè Sophi è torna in-driedo, chi dice perchè li soi populi hanno rebeila-do, chi dice per andar a expugnar uno suo nimico potentissimo; di le qual cosse il turco à piacer aversi levato tal rogna, pur è voce, il suo orator esser rimasto in acordo col turco, e aver fato pace insieme. Item, di la retenlion di Charzego, che scrisse, non