0 563 Dii dito, e sier Alvise Mocenigo, oratori, date ivi, a dì 9. Come a dì 7 zonse lì, e li andò contra sier Zacaria Contarmi, poi Co visitato dal conscio regio. I! re è mia 60 de lì ; el il conte di Sorna li vene a dir, da parte dii re, andasseno a trovarlo; etiam 1’ orator yspano, è lì, à prepara la scorta per convenir per quel di Baviera; sì che doman a dì X partano. Et il Contarmi ringratia di la grata licentia data; anderà dal re a tuor licentia e ritornerà a ripatriar. Di Hong aria, di li oratori nostri, date a Buda, a dì 6. Come fonno dal Cardinal, qual è ito in Ystrigonia ; e, pregato la mission di l’orator al turco, disse si aspelava il corier venisse, e lasserà bordine al reverendo Varedincnse dii tutto; e dii mandar 1’ orator al papa, qual nome domino Piero Berislao; fi la jnstrution è, a far il papa volgij asentir, a la pace, qual, hessendo renitente, li dichi, omni-no il re e la Signoria aver diliberalo farla; et che prima sarà con l’orator nostro a Roma, col qual comunicherà il tutto. Item, essi oratori scrivono la faticlia abuta in el far di capitoli, perchè quelli volevano la Signoria fosse obligà a li 100 milia ducati, e perhò lhoro poseno vivente prcesente turco, e non aliter. Item, dii resto di danari, il resolicita averli, nè li voi per cambio, per non derogar a li .capitoli. Item, che hano mandato noncij al dispoli di Rasia, dove dia passar el corier vien de Constantinopoli, per saper quando vera eie. ; et che dii conte Josa tutti si duol babbi fato sì podio fruto; et che havia el più grande exercito havesse mai re Mathias; e lui à ’teso, si dice, a far redifichar el castello de Livaz, lo brusato da’ turchi, et siete a Jayza assa’ eie. El qual à mandà do oratori al re per justifìchar le cosse slkì. Item, la raina li vien dà ogni zorno le spexe, e lei si duol, voria il suo-stado ordinario ; e il re li vo-ria dar ducati 150 a la septimana, per non diminuir le so intrude, per esser il regno povero etc. Di li ditti, di 14. Come, ricevute nostre lctere con il synicha’ e li sumarij di Levante e Italia, ando-no dal re; li piaque, e disse manderò 1’ orator, venuto fosse il corier; e solicitò il resto di li danari, perchè a cambio non li voi. Item, di danni, fati a’ tragurini, voi siano satisfati; à mandato uno non-tio al dudia Zuan Corvino, a far chi ha fato danno 255* el pagi, e si non ha pagi dii sangue. Item, visitano la raina, qual li disse era fiola di la Signoria, et che senio savij e avemo aquistato il stato con inzegno, laudando assai.; e che sempre la faria, che il re suo fusse in amor con questa Signoria; et monsignor di la Gersa, orator francese, è molto marchesco, si chia • 564 ma fiol di San Marco eie. ; et che la raina voi scriver a la signoria in francese. Item, l’orator, destinato al papa, è partito za cinque zorni. Item, il legato havia lev à, la Signoria li havia dà una riserva sul suo, de intrada de ducati 1500 a l’anno, e Ystrigonia non li piaceva. Or ditto legato voleva dal re l’arzi-vescoa’ colocense, per esser morto, che era fraddlo dii conte palatino; dà de intrada da ducati 14 in 16 milia. Or Ystrigonia per questo è venuto in inimici-tia con ditto legato, e tandem è slà dato l’arzive-scoa’ predito a l’arzivescovo de Transilvana, e quel di Transilvana a qu 1 di Nitria, e quel di Nitria à ’ulo il legato preditto. Item, esso sier Sabastian Zu-stignan ringratia di la licentia auta; e sier Zuan Ba-doer dice è mesi 13 è lì; prega sia fato il successor suo etc. Item, ait: Josa, si dice, è un Sardanapalo. Dii capetanio generai, date in galia, a dì 16 novembrio, in porto di V arsenal, a la Zefa-ionia. Come a dì 3 ditto scrisse, qual non si à ’uto, dal Zante, e mandò do galie a disarmar, la Braga-dina e Truna, perchè di Csmalli, venuto a Modon, non è vero; e manderà la barza grande, la qual fece venir a Santa Maura, per dubito. Item, fo al Zante, dove li soldati voleva danari; e trovò uno fio di Moro Bianco esser debitor per decime in camera ducati 200; la compagnia fo contenta tuorli a conto di le sue page. Item, manda le maistranze, e quelli sono partiti. Item, dè una paga a la Zefalonia, perhò richiede se li manda danari e biscoto per l’armada; e dice di danari mandati, videlicet ducati 8000, quanto à auto. Et a dì 25 parti dii Zante il nostro secretano, va a Eno con le 3 galie, e, per aver abuto bon tempo, in brieve sarà zonto. Item, à ’uto letere dii capetanio dii colfo con la poliza dii sanzacho, per il venir di 1’ olaclio di la Porta, che il turco è contento vadi dillo secretano; solicita se li mandi biscoto, perchè la via di Cypro par non ne possi aver. Item, voi pegola, seo etc., el la soa licentia di venir a disarmar. Da Bavetta, di 21. Come limi passò per Forlì 500 fanti, fati ne la Val di Lamon per uno Remolino, e sono firmati a Cesena, nè si ragiona il levarsi; el eri 2000 guasconi, con li soi capi, andati a la expu-gnation di Tudorano, da poi il bando fato, si non si rendeva tutti saria impichati, par essi di Todorano aversi dato a descrittone, e hanno usato gran stra-nieze. Dii Zante, di sier Biero Foscolo, proveda-dor, di 25 octuhrio. Come il luto à serito al zene-ral ; e a dì 20 Zacaria di Freschi zonse lì. Et in quel di liebe nova, per via di Patrar inteso il turco la MCCCCCII, DICEMBRE.