57 MDXXIX, LUGLIO. 58 de vostra excellentia, la qual dispona di tutte le sue cillà et loci et gente per comodo et beneficio di quello esercito, come de le proprie de la serenissima Signoria, curri tanta gagliardezza de animo et expression de optima voluntà, quanto più si possa desiderare a satisfatene di sua illustrissima signoria. Non ho voluto, mancare di lar ja presente a vostra excellentia, a la grafia de la quale senza fine mi raccomando. Da Lodi, a li 9 di luio .1529, horc 1. Copia de la risposta di la ditta lettera, fatta per il duca di Urbino. Magnifce domine, tamquam frater hono-rande. Per la di vostra magnificenlia, di bier sera hora prima, ho inlesa la prompta offerta, che ne fa quell’ excellentissimo signor duca de Milano di le gente sue, havendo presentita la ussita de nemici. Quantunque io per la prudentia sua mi persuadevo 32* il inedemo, tanto più che tulio cede a benefilio de le cose sue, nondimeno mi è stato gratissimo, haver inteso il buono animo suo, del quale prego vostra magnificenlia che per parte mia ne ringralii sua excellentia summamente. A la quale anco ricordarli si solleciti fornir ben Pavia et Santo Angelo de vittua-rie, et particolarmente con diligentia far attendere a reparare, senza per questo punto refredarsi, et ben fortificare ditto loco di Santo Angelo, come altre volte è stalo scrilto. Li nemici hier sera venero a Pioltello, et per ancora non si ha il cerio a che via siano per voltare, che se verano qui ad noi, non si mancherà di fare il debito nostro. Ben voria, et cosi in nome mio vostra magnificenlia ne pregarà sua excellentia, che la sia contenta c&i le genie sue assicurare Rivolta et Caravagio, et qual altro luogo de Geradada che gli paresse al proposito di tenere, ma questi doi omnimamenle et con ogni possibil prestezza, tanto più che hora hora scrivendo, per ditto di pregioni, intendemo che gli nemici questa matina son venuti a Inzago. Che poi quelle gente che saranno in dicti doi lochi, se bisogno fosse per di qui o che gli inimici voltassero per di là, sempre si pótrano voltare ove si vederà il bisogno; cosi se gli nemici venirano a noi, et qui et in ogni altro lato non mancaremo di fare il debito et quanto si conviene. El che ne stia de bollissimo animo, come noi ne stiamo. Nè per hora ricerco altro da sua excellentia. Dal campo in Cassaìio,ali 10 luglio, 1529. Copia di una lettera di Franza, scritta per 33 domino Zuan Francesco Taberna orator del signor duca de Milan al prefato signor duca, data in Cossi a lì 29 Zugno 1529. Illustrissimo et excellentissimo signore, si' gnore mio observandissimo. Scrissi a vostra excellentia, a li 24 di questo, quanto haveva ragionalo et concluso el Chrislianis-simo et suo Consilio, provedendo per la passata dell’imperatore el altri bisogni. Dopo, essendosi in camino per andare a Cambrai, è venuto aviso, confuso però, che monsignor illustrissimo di San Polo et suo exercilo è sialo disfallo da li cesarei passando da Landriano a Lardirago, perilchè Sua Maestà più ancora inanimala, havendo chiamato li oratori de la lega qua, ne ha exposlo che era totalmente resolulo, non solo de passare in Italia, ma augumentare le forze destinale, accrescendole dal canlo de Sua Maestà da 20 fino a li 30 milia fanti, de li quali haveva accordalo el pagamento de 10 milia col serenissimo re Anglo, sichè in tulio vole bavere, con quelli de Italia, 50 milia fanli, 3000 lanze, et 3000 cavalli leggeri, Ira li quali vole orn-nino la banda de fanli de vostra excellentia, sapendo de quanta virlute et bonlà sono. Et hoggi invia el signor visconte deTorena, capilanio de soi gentilhomeni, a Lione per provvedenea le victualie, per adunare le zente d’arme, li gentilhomeni et le fantarie francese, Ira le quale Sua Maeslà dice ha-verà più di 4000 gentilhomeni et le artigliane, el per inviare tutti li lanzinecli avanti, de li quali dice Sua Maeslà esserne 7000 in Franza, et doverne arrivare circa 2000, et dopo da 4 in 5 milia, havendo omnino deliberalo di volerne da 12 in 14 milia, el 6 o 8 milia svizeri. Manda monsignor de Claramonte in diligentia a Francesco monsignor oziò che de li danari, quali hora se ritrovano in 1\ste, recoglia, se ne saranno, genie di l’exercilo de monsignor illustrissimo de San Polo, et rinforzi dillo exercilo. Et invia li cavalli grossi già verso Lione, pensando di andar 11 senza più ritornare a Parisio. Però conclusivamente Sua Maestà ne ha molto caricalo ciascuno de noi a scrivere a nostri Signori et patroni, che vedendo quanto voi far Sua Maestà per Italia, parimente a non volere 33* mancare dal canto suo, perchè è disposto voler vedere questo per l’ultimo gioco, et aprcsso al potere exponere la persona propria, con la quale