MDXXIX, de lì, reducendosi verso li lochi forti el le Terre franche, se pnrleno. Et che turchi haveano ormai occupato tutta l’Hongaria, che più non li obstava forteza ne passo alcuno di venir a Vienna. Lo Tere franche si rendevano difficile a prestar alcun sub-sidio al principe, per il che si atrovava di mala voglia, vedendosi quasi fora di speranza et laido più che fra le sue gente era intrato gran dissensione. Il ditto principe si sforza di trovar gente, et per tal causa ha scripto al vescovo de Salz-spurch, che debba preparar quel più numero puoi. 11 qual ha fato tutte le demonstration possibile cum cride, lamburri et exposition di danari, ma non trova gente che voglia pigliar soldo contra turchi. Per il che tutti quelli loci temono grandemente. 353') Copia de una lettera da Fiorenza, di Dieci de la libertà et pace, di IO de scptemhrio 1529, scritta a domino Bartolomio Guai-tcroti dottor, orator suo in Venetia. Magnifice orator, etc. A li 4 del presente vi scrivemo le nostre ultime, facendovi intender lutto quello che era seguito tino a quel giorno. Da poi non habbiamo vostre, di che molto ci meravigliamo, perchè ha-remo desideralo di haver risposta se colesti Signori hanno deliberalo di spingere le gente del ducato di Urbino a la volta del Borgo el di la Piove, aziò ce ne potessimo servire. Di che al presente ne cresce il bisogno più che mai, perchè inibiamo avisi da Perugia, de li 8, per li quali si intende, che il principe doveva venire hieri cum tutto lo exercito al Ponte e a San Joanni, vicino a Perugia tre miglia, et dava voce volere battere la terra da due bande. In campo era arrivato il marchexe del Guasto el 2500 spagnoli erano adrielo, el tra dui giorni doveano coniungersi con li altri. Intendiamo ancora che le gente del Sassalello et del presciente di Romagna se inviavano a la volta di Cillà di Castello, in numero di zerca 3000 fanti, per unirsi col principe, che faranno tulli insieme la somma di zerca 10 milia fanti, 500 cavalli, 300 homiiii d’arme, et hanno 6 pezzi de arlellaria grossa et de la campale buono numero. In Perugia nui habbiamo zerca 3000 fanti; el Malalesta confida di haversi a difendere, quando non li manchiamo, il che non siamo mai per fare. Et quan- SETTEMBRE. 54g limque egli habbia tenuto qualche pratica col principe, tutto è stato col consenso nostro, per mellcr tempo in mezo. In Arezo haremo tra dui giorni 5 in C000 fanti et in Cortom quel presidio che basta a la guardia di la terra. Habbiamo poi Ira Prato et Pistoia, Empoli et il Poggio Imperiale zerca 5000 fanti, di quali ci serviremo secondo il bisogno ; et venendo inimici, noi desideriamo exlremamenle che colesti Signori provegghino che noi ci possiamo valere di quelle gente che sono nel ducalo di Urbino, siccome molte volle ne hanno dalo intenlion, il che torna non meno a benefilio loro che nostro. Intratenendosi di qua. Non mancarele di fare tulle 353* quelle opere intorno a zio che vi sarà possibile, a beneficio publico; questo oratore di colesti Signori promette far il medesimo offitio molto caldamente, et spaciando egli in diligenti», per le sue mani vi mandamo le presente. Bene vale. Expalalio fiorentino, die etc. Capitoli di lettere de la duchessa de Urbin, 354 date a Urbin a dì 10 septembrio 1529, scritte a Zuan Jacomo Leonardo dotor suo orator in Venetia. Magnifice dilectissime noster. Ilozi dal capilanio Giovanni di Vari, che è venuto dal campo imperiale, havemo inteso, quello exercito, lassala Porosa, essersi mosso a la volta di Firenze, et già trovarsi a Ponlenuovo, ove starà aspettando il signor Ferrante che del Reame viene con 2500 fanti spagnoli per unirse con esso exercito. Havemo voluto avisarvi questo, pensando che li non ne debba esser ancora aviso. Bene valete. Lettera de la ditta, di 11 ditto. Beri sera, per detto del capilanio Giovanni de Varra, che tornò dal campo imperiale, et perché cussi lui ci affirinava, vi avisassiino che quel exercito già era mosso per la volta di Firenze, lassalo di far l’impresa di Porosa. Oggi poi da Bernardino di Sigillo, venuto da Perosa dal signor Malalesta, mi è ditto altrimenti, che se ben l’exercito se sia mosso di luoco a fuoco, non per questo partirà, ma starà cussi senza danneggiar allrimenle quel paese, fin-tanto che venirà la confirmalion di capitoli, che sarano mandati a Roma per 1’ accordo con Nostro Signore et il signor Malalesta. ¡1) La carta 352* è bianca. I Diarii di M. Sanuto. — Tom. LI. 35