II vanno a l’incontro del vayvoda, qual si dice esser su la Tissa con potente campo. Dicesi ancora per certo essere nalo uno figliolo maschio al signor principe. 4') Copia over summario di una lettera di domino Federigo Grimaldo, da Mantoa, di 30 Zu-gno 1520, a hore 23, scrìtta ad Angustino Abondio, secretarlo Fregoso, in Venetia. Missier "Auguslino carissimo. In questa hora gionlo qui ho vostre di 24, etc. Scusatime con li amici, che a ninno scrivo. Dio mi ha aiutato, el basta prò nunc. Dite a li amici nostri non dicqno altramente dove sia, perché forsi non vegnirò così presto lì, però poiché sono in ballo, se avrò boni amici, seguirò, et io son de animo più gagliardo che prima. Mandarò a la illustrissima Signoria la risposta de li illustri Signori genovesi, et prò nunc andarele dal Serenissimo el li direte, come a li 20 del mese presente giungete a Genova la galera Doria capitane», di verso Barzelona, in giorni 12 in circa. Referiscono li venienti, ben interrogali, come in Barzelona non erano ancor ultra 1000 persone con la Maestà Cesarea et pochi de la corte. Rispecto le vitualie, anderiano giungendo, come dicevano lì. Erano 18 galere che vogavano in ordine, non tropo bone, el due del signor di Monaco, che sono 20. Haveano fatto condur guasconi per presoni trovati nel paese per armarne ancora, chi dice cinque, et chi dice diece. Se per Andrea, che ha homeni da capo assai, non le aiuta, non sarà tropo bone galere quelle del Doria, perfete de homeni superflui et artellarie et bona fortuna. A Genova se compivano 11 corpi de galere, ma di armarle non si parla. La venuta non pò essere che passato luio, se avrà a essere. La galìa porla 15 milia scuti a missier Andrea per il suo quarliron, credendo trovarlo qui et, non 1’ havendo trovalo ma falato in cammino, se n’è (ornala; et porla la nova, di la rotta de francesi, a Cesare. Il qual, per relacion de li homeni di la galea, havea deliberato mandar il capitanio Doria con sue galle in Barbaria, interea che Sua Maestà si metea a ordine, el questo 4* per espugnar Barbarossa corsaro infedele, il qual havea occupato Elzer che è hora de l’imperador. La maggior de dilla galìa dicono ben che la ocupation del loco é vero, ma non che missier Andrea lì habbia andar. Allri credono che non lo vogliano (() La carte 3* è bianca. 12 dire per non dar così mala opinion al mondo, de la venula di lo imperatore, maxime a genovesi, che la credano et bramano per parere il loro manco mal. Preparavano le stancie, reconzando il palazo per Sua Maestà al meglio che pono, ogni cittadino dà qualche camera per allogiare. Il Belzoioso ha fallo da fanti due milia, per via di Genova, et sono andati in Lombardia, dove genovesi ne hanno 3000; non so se ne faranno de più. Saperemo quello seguirà, ve avisarò. Doveauo a Barzellona far due milia fanli, tali quali per mandarli a soccorrere Milano, non tarderiano troppo a farsi o a capitare. Questa é la conclusion di le nove di Genova, de le qual, falla notizia al Serenissimo, ne farete partecipe el patron mio monsignor Joachino, al qual più oltra domane, havendo modo, scriverò, et così ad altri. Io andarò torsi a solazo per 8 dì. Non mancale de scriverme qui, et di dar nova de mi in campo, dove forsi andarò. Ma questo non voria se sapesse che da li nostri congiunti per non lucidar li andamenti nostri, li quali se potranno vivificare mediante il vigor de la illustrissima Signoria, et vi-vificarà el re, et basta prò nunc. Date nova a li magnifici Molini de mi, ultra li sopradilli. Che Dio tutti vi conservi. A dì 3, la matina. Heri, di peste 3, el lochi 5 novi, et di altro mal .... Vene in Collegio sier Francesco Contarmi, sialo oralor a monsignor di San Polo, qual bave licentia di repalriar, et si salvò al tempo di la rolla in Pavia, insieme con domino Ascanio da Lonà pavese, oralor del duca di Milan apresso monsignor di San Polo, et Alvise Leonzini suo secretano. Et vene vestilo di negro, et fo rimesso che ’I referisse in Pregadi. Di campo, da Cassan, fo lettere del proveditor cenerai Nani, di primo, liore 18. Come in quella matina‘per tempo Antonio da Leva havia aviato le zenle a la volta de Pavia, el zà erano ussite 7 bandiere di fanli. Item, scrive esser nove di Zenoa de . . . . , che acusano di Barzelona di 12, che par l’imperator dimoreria assà a venir in Italia, et che havia manda per Andrea Doria con l’armata, aziò andasse a soccorer . . . (Algeri) in Barbaria, assediato da Barbarossa corsaro (ureo. Scrive, dubitando il capitanio zeneral nostro che inimici non andassero in bergamasco, havia fallo provision de genie, et scrilto a Bergamo, lolesse dentro li homeni de le vallade. Item, poco da poi vene altre lettere sue più MDXXIX, LUGLIO.