51 MDXXIX, LUGLIO. 52 Taiapicra vico-podestà et proveditor, et sier Zusto Gitoro capitanio, dì 9. Come Antonio da Leva è ussilo di Milan, chi dice con 7000 persone, et segna voler venir a Trezo et passar sul pian di bergamasca. Loro hanno fatto provision, tolto 1000 homeni dentro di le vallade di bergamasca, et 1000 di le vallade di brexana, per più segurtà di la terra. Li Feltre di sier Zuan Francesco Grade-nigo, podestà et capiltmio di...... Vene 1’ orator di Fiorenza con avisi hauti per lettere di soi Signori X, di 8. Con li avisi havemo hauto ieri da l’oralor nostro è in Fiorenza. Da poi disnar lo Gran Conseio, non fu il Serenissimo, vicedoxe sier Nicolò Bernardo, perchè sier Francesco Foscari più vechio consier non vieti a Conseio. Fu posto, per li Consieri et Cai di XL la parte presa in Pregadi a di . . . zerca sier Zuan Battista da Molin è proveditor zeneral in Dalmalia, non li cora il tempo di contumatia né vadi a suo conto, per non poter andar al tempo, ut in parte. Et fo ballota do volte, la prima ave:......., la seconda :...... Item, fu fatto 10 voxe et tutte passono. Et sier Cbristofal Zivran, fo in Fontego di tedeschi, andò in eletion et per non liaver porta il bolelin di haver saldi la cassa, fo manda zoso di eletion. Da poi Conseio, li Consieri con li Cai di X si roduseno in palazzo dal Serenissimo per far uno di quattro mansioneri dii Cardinal Zen, quali diseno la messa a San Marco et hanno ducati 50 a l’anno per uno, in luogo di pre . . . . Foscarini è morto, et si ballota fra il Serenissimo, Consieri et Cai di X, con tre di più vechi da chà Zen. Et redule non fo ordine. 29* Da Fiorenza, di sier Cario Capello orator, più vechie di le altre, videlicet di 5, et 6. Scrive quelli Signori haverli ditto che l’ambassador di Parchiduca, stato dal papa, liavia ditto che turchi erano zonti a Belgrado in grandissimo numero, et haveano li ponti sopra la Sava fatti, et mancava solum passar la Drava, sichè si poi dir la Ungaria esser persa. Et che’l suo re era sii trova a la sprovista, però pregava il papa volesse darli danari da poter far zente eie. Fo rimesso al concistorio. Da Cividal di Fritti, di sier Gregorio Pi-pantano proveditor, di....... A dì 12, la matina. Fo lettere di campo da Cassati, del proveditor zeneral Nani, di . . . Come inimici erano venuti avanti mia 3 lonlan di loro, et si dice voleno andar a Trezo et buttar uno ponte su Adda et passar sul bergamasco, et dove è-venuti si chiama Inzago. Scrive, le nostre zente è malpagate eie. È do zorni che non è sii pan in campo, però si mandi danari etc. La terra, 2 di peste, lochi nuovi, et 8 di altro mal. Vene l’orator di pranza domino Zuan Joachin, dicendo che si doveria far qualche cosa con l’armala et mandar le 20 galie in Ponente, overo al-men in Sicilia. Et che ha la Signoria un’ armala di 50 galle, et nulla si fa. Con altre parole. Vene l’orator del duca di Milan, dicendo haver lettere del suo signor duca, come inimici erano ussiti di Milan, et è gran disordine nel nostro cam-pot zelile mal contente, et parlò su questo: si fazi provision. Di Brexa, di rectori. Come haveano mandi 10 cassoni de pan al campo. Di Vicenza, di sier Zuan Dolfin proveditor zeneral, di heri. Come havia aleso haver danari da quella Camera per portar con lui al campo, et partiva per Verona. Vene l’orator del duca di Urbin, domino Zuan Jacomo Leonardo, et monslroe ledere del duca zerca il pagar di le zente, et la poca diligenlia che non vi sia pan in campo, che è cosa di grande importanza ne li exerciti. Da Cividal di Belluno, di sier Alvise Tri- vixan podestà et capitanio, di......Con avisi di le cose di sopra. Il summario, potendo haver la lettera, noterò qui avanti. Noto. In questa matina a hore 14, la nave di turchi di botte .... che vene carga di fomenti, svudata, hessendo a San Biaxio per saornarla et metter una bombarda in nave, la se rebaltò, et queslo per la poca destreza de turchi et altri, erano suso. La bombarda andò in acqua et la nave se in-galonò, la qual fo poi fatta cavar di acqua per li homeni di l’Arsenal, a spexe di la Signoria nostra. Copia di ima lettera del conte di Caiatio, 30 data a Cassano a li 10 de luio 1529, scritta ad Aurelio Vergerlo suo secretario in Venetia. Postieri mattina, parlilo di Brescia, io arrivai qui in campo, dove sin hora non ó successa cosa