201 MDXX1X, LUGLIO. 202 Sier Lorenzo Barbarigo fo proveditor sora i datii, qu. sier Lorenzo. . . 110.86 Sier Z'lan Francesco Sagredo fo proved ¡tor sora le acque, qu. sier Piero..........85.115 Da Fiorenza, compito questi scurtini, vene lettere di sier Carlo Capello orator nostro, di 24. Come hanno aviso, il principe di Orange venir con 7000 fanti a la volta di Toscana, poi Colonesi et altre zente del papa; et che Zuan di Saxalello ha haulo conduta di 100 horneni d’arme, 100 lizieri, et feva 2000 fanti per l’imperador, qual una fiata è sia da lui. Dubitando di fati loro, hanno terminato aiutarsi, et preso di far 10 milia fanti, de li quali 7000 ne haverano presti, et poi le ordinanze ordinate de la città, et voleno ruinar li borgi de la città et li poteri che in quelli vi sono, senza alcun rispetto, per far spianata atomo, et hanno principiato a ruinar il borgo di Santa Croce. Banno fatto orator a la Signoria nostra domino .... Strozi, per dimandar aiuto et favor, et che la Signoria toy quella republica in protettone. Scrive che Mala-testa Baion, qual è in Perosa, si voi difender. Ba-vendo inteso che in Rimino era sta ritenuto uno li portava di Franza 3000 scudi, ha fatto represaia conira li ecclesiastici, et ha retenulo il commissario del papa, era venuto fi in Perosa, et cussi altri beni di ecclesiastici. Scrive esser zonlo a Piombino l’ora-tor di Cesare nominalo .... da Prato, qual va a Roma con ampio mandalo di trattar pace con tutta Balia. Scrive, è zonto con do galie. Item, sono lettere di Piombin, di 19, era sta visto in alto mar 40 vele, dubitano non sia parte di l’armada de l’im perator che vien in Italia. Et come è avisi, per, via . . . , che a dì 25 di questo, Cesare dovea montar sopra P armada per passar in Italia. Da poi, di ordine del Collegio, fo letto una letera scrita per il Collegio a dì 26 di questo, al prefalo orator Capello, molto longa, conforlando quella republica a volersi difender et non mancar da sè medemi, perchè nui non semo per mancar, et hab-biamo mandato danari nel stato del signor duca di • Urhin per far 3000 fanti per difension di quel stato, et ex nunc siamo conienti dar a essi fiorentini 3000 fanti per terzo, videlicet il re Chrislianis-simo 1000, la Signoria nostra 1000, et il duca di Ferrara 1000. Fo letto etiam, in questo Pregadi, lettere del Taverna, orator del duca di Milan, di Cam- I Irai, di 8, 9 et 10, copiose. Di quelli successi, qual il duca la manda a moustrar a la Signoria. Da Cividal di Friul, di sier Gregorio Pi-Slamano proveditor, io avi tre lettere di questo tenor, il qual però non scrisse a la Signoria. La prima di 21 Come non ha altra nova, et io mando uno hozi verso Lubiana per intender quello faranno quelli spagnoli che andono verso Caodislria, et alcuna cosa di turchi. Item, pur di 21, scrive haver haulo aviso da Goritia, che 500 fanti hispani sono venuti nel Carso, non molto distante dal Isonzo, et quelli di Gorizia et Gradisca hanno comandali lutti quelli de loro territori che stagino preparati con l’arme, aziò se li dilli passasseno l'Isonzo li possano obslare, dubitando non gli inferiscono danni. Ilo spazalo miei messi che li vederano et riporterano. Et del ditto, di 25. Come ha nova li fanti hispani, iti 4 mia di Capodistria lontani, se disfantano. Et molto risona che ’I signor vaivoda ha dato sinistro grande a lo exercilo del principe, con la morte di molle persone, che sarebbe nova di molta impor-lantia. Non poi star molto che non se intenda la verità, et avisarà. Da Bassan, di sier Zuan Alvise Salamon 121 podestà et capitanio, di 27 luio. Come terzo zorno avisoe quanto se divulgava da queste parte di sopra, et che expectava uno mio exploralore, expedito a tal bande, qual gionto in questa hora ha riferito, che sabato proximo preterito gionse uno certo secretano mandato da li agenti di In-spruch lì in Trento con zerca 20 cavalli, tulli ben in ordine, et che di subito presentate le lettere, fu mandato a levar lutti li bestiami di quelli vilani circumvicini, che mancavano a pagar uno cerio taglion a loro per avanti imposto, et condurli in Trento, con termine di giorni 3 a doverli scuo-der et portar li danari, sollicilando con grandissima fretta tal exatione. Ulterius che lì iu Trento si axpectava di certo de bò da carne zerca 400 et alcuni cavalli, et che molto quelli capitanei lì in Trento stevano serali, non si lassando intender di cosa alcuna di guerra. Stimano di l’aviso hauto per lettere di rectori di Vizenza, di 26 de luio 1529. Da novo, per uno vien da Bolzano, da qual loco parlile domenica da malina, che fo a li 25, dove ha inteso che a Levego, loco distante da Nessago miglia 15, che saria mia 4 lontano de qui, era gionto uno capitanio de li capitanei de