117 • MDXX1X, la Tripalda, che è viceré a quelle bande el capo di quella impresa a l’assedio di quelli loci. El qual li disse assi cose; et si haveva relirato con le sue gente 6 o 7 mia lontano da Castro et Nardo. Costui mi ha ditto haver inteso da molti soi amici che tutto quel paese, quando vedesseno qualche poco di fondamento, si volteria : Costui è molto pratico in quelli lochi. Et per rispetto de li tempi contrari ditto proveditor di l’arinada non é àncora partito. Li inimici, sono a questi fianchi, viveno a descri-'tion per queste terre, et oltra il viver vien pagali da le terre, et ogni zorno sachizano qualche castello, siché questi desiderano più presto il diavolo che star a questo modo, per li grandissimi strusii li vien fallo; siché (ulto questo Regno é mollo malcontento da questi ispani, el desiderano le gente de la liga che escano in campagna, perchè toTiano le arme in mano conira essi ispani. Siché inimici al presente non ponno ussir del campo a sacomanar, se non vanno grossi, perchè tulli vengono morti da li villani. Et questo ho per via certissima. • 70 Di sier Zuan Coniarmi proveditor di l'armata, date a Cao Santa Maria apresso Otranto, a di 10, et 11 luio. Scrive il suo partir da Corfù, et esser arrivato de lì con galle 19 et una fusta, et haver posto in terra, el, da 11 di quelle terre di Cao di Otrunlo, tulle si deteno a la liga. Ha scritto a Barleta al signor Renzo, prepari fanti .....i quali insieme con quelli di le galìe voi veder di far uno arsalto a Otranto overo a Bran-dizo. El poi, per quelle di 11, scrive levarsi con le galìe per andar a Monopoli. Di Caodistria, del podestà et capitanio, oltra quello ho scritto di sopra è questo aviso. Che quelli di Trieste hanno mandalo a dir a li spagnoli voglino tornar a servir re Ferandino, li quali hanno risposto non voler per niente andarvi; el che ditto capitanio di Trieste ha scrillo una lettera a lui podestà, dicendo meravigliarsi che li legni sul-suo territorio ditti spagnoli, el li debbi licentiar. El cussi esso podestà mandò a dir a essi spagnoli do-vesseno levarsi di dove erano, li quali risposeno voler aspellar il ritorno del suo capitanio, venuto a Venetia, et che non tanno danno alcuno : el li vien mandato alquanto da viver. Da poi disnar fo Pregadi, et vene quesle lettere qui sotto scrii te. Di campo da Cassati, di sier Polo Nani et sier Zuan Dot fin proveditori venerali, di 18 liore 18, tenute fin ore 22. Scriveno prima: come luglio. 118 a dì 17 da sera esso proveditor zeneral Dolilo era zonlo lì, vislo aliogramenle da tulli per haver portato danari. Inimici è al loco solilo alozati. Et elio inimici per il ponte da Trezo erano passali sul bergamasco el tornati indriedo, perchè hanno potuto far poco danno per esser tutti andati a li monti. Fo mandalo el signor Cesare a tuor l’acqua del Navilio, in quesla notte, a li inimici, et farla venir in Adda ; et cussi P hanno fallo eie. Da Lodi, di sier Gabriel Venier orator, di . . . Con avisi che li ha dato il signor duca, di Barzelona, di 28, mollo copiosi. La copia sarà qui avanti. Item, da Piasenza ........ Scrive haver per via di Alexandria che in Asto erano zonti danari di Franza. Da Lion, di domino Pomponio Trinisi, di 8, a domino Evangelista Cittadino, fo letto una lettera, con avisi di preparation si fa per la guerra, La copia sarà scritta qui avanti. Fo letto, per Zuan JacomoCaroldo secrelario, la publicazion di la paxe fatta a Barzelona fra il papa et l’imperador, qual è in spagnol, et sarà qui avanti. Fu posto, per sier Marco da-chà da Pexaro el cao di XL, solo, una parte, la copia sarà qui avanti posta, et fu presa di una ballota. A la qual sier Francesco Morexini proveditor sora i dalii, ditto Sguatarin, andò in renga et aricordò etiani el metesse che, quando è diiTerenlia di officio et officio, sia leva da lermenar a la Signoria, ma sia commessa a li tre Consieri ussidi. Tamen, non fo fallo nulla. Fu posto, per li Savi del Conseio et terrafei ma, mandar al proveditor zeneral Vilturi 1000 fanli do qui, sotto quelli capi parerà....., et ducati 10 milia. Et fu presa. Fu posto, per li Savi del Conseio, sier Bironimo da chà da Pexaro et sier Hironimo Grimani Savi a Terra ferma : atento la imporlantia di Brexa, dove è solimi 150 fanli di Antonio da Castello, pertanto sia mandato Domenego Magnavin da Scutari con fanti 150, et sia mandato in Brexa. A l’incontro, sier Filippo Capello, sier Marco Antonio» Venier el tloltor et sier Jacomo Dolfm savi a Terra ferma volano sia mandalo domino Piero Sagredo di sier Zuan Francesco, qual ha fatto I’exercitio del soldo lì a Brexa, con fanli 150, et il Magnavin sia mandato a Traili con fanli 150. Niun non parloe. Andò le parie: 5 non sincere, 8 di no, 69 di Savii, 114 di tre savii di Terra ferma di mandar il Sagredo, et questa fu presa.