r37 MDXXIX, IX'GUO. 88 damento a quel loco di la Tarvisa Plauper el Bor-getlo, che subito ciascuno debbi haver preparati in casa ad inslantia de li regenli di quelli luochi 5 veriini di biava, che sono a lamesura venitiana slara 4, el tuttavia in caxa di essi regenti se facea multi -tione di grani, il che judica che questi habbiano voglia di darsi qualche arsalto. Da Gradisca hassi che Nicolò Dalla Torre, che è gubertialor di le genie del principe a questi confini di l’Hongaria, era pur a Coceiva con 3000 fanti spagnoli el borgognoni, et tuttavia aspectava 4000 lanzinech, et con le genie paesane pensava far tesla fi, el non hessendo il poter toro per obstar a le forze di turchi, che molto dubitano, desegnano relirarsi a Gorilia, Gradisca et a Marano. La persona del principe è a Linz, loco sopra il Danubio. È fama publica che a Belgrado sia venula una banda di turchi de 60 milia persone. 20* Scrive, io non scio il pensiero di quelli signori che habbino di questa Patria, imperochè non hanno altro intertenimento che questa terra et la tengono con 80 fanti in scrittura, però mal contenti et disperali, che gli avanzano tre page, con questa careslia, el cussi vanno le cose. Di Verona, di sier Hironimo Zane capi tanto, di 6. Manda uno riporto di uno vieti da Trento, come de li si preparava moti di guera, laiando legnami, et un maistro havia tolto termine un mese a compir le burchiele per lar un ponte, et . . . Di sier Jacomo JBoldù capitanio del lago di Garda, da Lacise, di.....Manda aviso, come dirò di sotto. Et voria guastadori per fortificar Sermion, dove si potria slar con le galìe el fu-sle nostre, segure eie. Di Bergamo, di sier Zuan Antònio da cita Taiapiera vicrpodeslà et sier Justo Guoro capitanio, di 4 luio. Manda la sottoscritta relation. Abel da l’Olmo, habita in Bergamo, ritornato di accompagnar el signor Galeazzo Visconte fino a Morbegno de Vallolina, referisse come venerdì passato, a di 2 del corrente, hessendo lui in ditto loco di Morbegno cum il prefalo signor Galeazo, qual va in Franza, era sta fallo una dieia in dillo loco per Grisoni, et, per quanto intese da Tegenino ne-pole del capilanio Tegen, la notte precedente dilli Grisoni haveano scritto lettere al castellati che cessasse di fabricar una grande torre, quale ne la stimila del lago da Como in uno loco ove se dice al’Arcalo, confine tra esso castellano et Grisoni, dove fa lavorar con cerca 400 guastatori, perché se li lusse permesso di fabricarla, lui saria poi signor de tutta Vallolina et Valchiavena, lochi de Grisoni al presente. Et cosi per questa causa, essi Grisoni ha-vevano hauta la risposta dal castellano, che ’I non voleva desister de tal fabrica, perchè l’intendeva farla sopra il suo, et non su quello de Grisoni. Subito feceno le proclame per lulla Valtolina, che luti si mellesseno in ordine con le sue arme, per obviar che ’I non si facesse tal fabrica, la qual dicevano non voler patir che per modo alcuno si facesse, et che hanno haulo apiacer che ditto castellano li Itab-bia dato causa de romperse cum loro. Et che si diceva che’I dillo castellano aspelava 2000 lanzinech dal capilanio Marsich (Marco Sitich) padre di suo cugnalo, et si presumeva per questa causa, per defensarse da dilli Grisoni. Et referisse ancora haver 21 inleso che li svizeri lutheriani, che erano sopra Berna contra li allri, si sono accordali che cadauno possa legnire qual fede vogliono et far celebrar a suo modo la messa et allri offici. Da Verona, come ho scritto, fo lettere. Con a visi da le bande di sopra. Come si fanno prepara-tione di gente, et che già erano sta dati li danari per far fanti 6000, ma non erano però mossi, et che in Trento si feva preparalion di ponti et di ferramenta per ingrossar l’artellaria, et che continue si lavorava in castello, et che si faceva preparalion di barche, ma si dice che lai moto non poi esser avanti la fin di avosto. Da poi disnar, fo ordinato Pregadi per inlrar in la materia de scriver in Franza; ma li Savi sleteno in consulto, et letto le lettere Fo chiama il Conseio di X con la Zonla in Quaranta civil, per luor licenlia de aprir alcune lettere di Franza al Pregadi, el altri voleva etiam se aprisse li Iralamenli con il turco ; et sopra questo fo gran dispulalion, adeo stalo do bore dentro, fo licentià el Pregadi. Di Cividal, de Frinì, del proveditor Pisani ano, di 5. Come il Catino da Bologna, contestabile de lì, li ha dillo haver intelligenlia in Gradisca el Marano, et ha il modo assi facile, per esser partito domino Nicolò da la Torre, et andato a Coze-via. In Gradisca è solum 20 fanti, in Marano 28. Et volendo la Signoria, dito Gaiino venirà a referir il lutto. Et questa lettera è drizata a li Cai di X, et fu fatto venir in questa terra, el nulla seguite. A dì 8. La terra, di peste, beri uno loco novo et 21* 11 di altro mal. Il fomento ha fallo, di gran me- nudo, un ducalo il staro, et di gran grosso lire...... et ne vien barche assi di Ravena, et a Ravena vai un ducalo el slaro,