503 MDXXIX, SETTEMBRE. 504 ludo il resto di l’armala mi conferirò a Corfú, parendomi quel loco più atto a restauro di l’armata di molte cose die li bisogna, tenendo bone guardie a quel passo del Sasno el fino verso Cavo di Olranto ; et in ogni caso clic l’armata imperiai venisse in Golfo, il venir nostro verso la Schiavonia non haveria impedimento alcuno, lo non mancherò di unir tutta l’armata tenendola preparala et in ponto ; et ho scritto al proveditor Pexaro di l’armata, che andando lui a Caomalio a custodia di quel passo, debbi star lì con tre galìe olire la sua, mandando a l’armata il capitanio di le bastarde 324* con le due bastardelle, per. haver quelle, che sono ben fornite di arlellarie, in armala. Et solicitarò in Candía il mandar a Corfù di 700 lizieri, et a Coi 1« il preparar di 300 che li scrissi per avanti. Itingra-tia di do bregantini mandatoli, che erano necessari et sarano al proposito per servirsi in molti bisogni. Scrive ha haulo le lettere di 9, et quelle drízate a! signor Camilio zerea il bon animo di quella verso sua signoria, qual li fece dar, el lele dimostrò sentirne grande apiacer, et esser intento al bon servi-tio di la Signoria nostra. El in questa impresa sua signoria ha usato gran sollecitudine, non sparagnando fatica, nè pericolo, et merita la grafia di la Signoria nostra. Lauda li sopraeomiti, si hanno portato bene, domino Zaccaria Barbaro sopra l’ar-tellarie, domino Zuan Salamoi) sopra le munizion, domino Lorenzo Sañudo di messer Zuane sopra le vìctuarie, et domino Marco Corner sopra li gua- ' statori, el il Fratello di Candia, el Malio Moreto, che ha fatto l’officio di sopramasser in gubernar tulle le vittualie a obedienlia del Sañudo; sichè tulli meritano molta laude. 325 Copia di una lettera del proveditor Contarmi dì Varmada, et Daniel di Ludovici secretario, data in galla apresso Brandito, a dì 2 settembrio 1529, liore 4 di notte. Serenissime princeps, et domine, domine colendissime. ÀUrovandosi il clarissimo generai indisposto di febre continua et, sopra quella, di una terzana, quale fi principiò a 27 del passalo, et in quel principio che dimostrava di poco momento, di poi lies-sendo il male augumenlato al termine che la excel-lenlia vostra vederi per la relatione falla heri sera per il medico, parendone il male d’importantia, et dovendosi haver etiam quelle altre consideraron che ne le presente occorrenlie, de la importantia che sono, si conviene, existimassemo essere conveniente che tale resolutione circa la persona di sua magnificenlia si facesse mm inlelligentia et voluntà di ciascuno. Et così, convocati sopra la galla di me proveditor lutti li annoiati sopra la inclusa scrittura, allrovaudosi li altri sopra il Scoio el in varie fazioni, si devene a la risolulione el nel modo che vostra serenità per essa inclusa scrittura parlieu-larmente vederà. Et cusi expedito il lutto, come quella per le alligale in nome di esso clarissimo generai vederà, ponemo in executione, che è però in conformità di. quanto prima era slà deliberato etiam per sua magnificenlia, et per quesla poca de indusia di quesla notte allora serà successo che si andarà con l’armata tutta unita. Questa nolte è stata a sua magnificenlia fastidiosa assai con febre grande; hoggi pur è stalo alquanto più quieto, come vostra serenità vederà per la inclusa poliza del medico, quale habbiamo fatto far aziò che a quella sia nolo aponto la qualità et stalo del male suo. Nui volemo sperar nel nostro Signor Dio che li concederà la salute sua, et potrà cum la prudente et virlù sua continuar al buon governo di 1’ armata et cose di vostra serenità. Interim veramente et in qualunque oecorenlia non mancheremo noi di quel bon offilio et operatione che si convenirà, io proveditor in gubernar et proveder di quanto sarà bisogno, et io secretarlo in obedir et far quanto potrà venir dal saper el poter mio. Laus Deo. . 325* 1529. A la Torre di la Pena. La egritudine del clarissimo generai è una pro-porlional sentina di colora, a la qual gli è azonti do parasismi de una inlrepolata et sonno grandissimo et inquietudine grandissima. Nel quarto sudò, et li vene sie unze di sangue dal naso, nè per questo il parasismo et exacerbation seguente furon menori, ma più presto mazorì, con un polso a sorte, ma qualche fiala di una specie che si chiama ridens in medio. Hozi, siamo nel settimo, el paras-sismo è declinato alquanto, la orina mostra qualche digeslion, ma poca. Credo la mala natura dell’ aere de Brandizo, il gran caldo del pizuol, le molle oe-cupalion che si ha messo sua magnificenlia, le qual da li effetti si pono comprender et dal continuo sospirar et dal zavariar di heri di sera et di quesla notte, sempre di Brandizo parlando, siano causa di augumentar mollo il mal di sua signoria, la qual