113 MÙXX1X, LUGLIO. 114 Di Monopoli, fo lettere di sier Zuan Vit-turi proveditor generai, di 11 et 12 de V instante. Et il summario di le dille jusla il solilo sarà scritto qui avanti. Da Cividal di Frinì, di sier Gregorio Diramano proveditor, di 16. Come, da poi le sue di 12, per riporto di uno genlilhomo di questa città venuto quel giorno di Aquileia, hebbi, siccome le genti del principe fumo rotte da turchi, et lo aviso, qual hebbi, cosi lo mandai a la Serenissima Signoria, incerto, et subito spiizai dui messi mei verso là, qual, ritornali questa notte, me riportano, sicome la settimana passala Ira Cozevia et Michelula (Metìlica) s’altaccorono li turchi con le gente del principe; infine quelle del principe hebbero sinistro, et 10 havrebbeno hauto anco maggiore, se non fussero stale soccorse da lodeschi che erano a >lethica. Non si può tuttavia ben intendere la verità, perchè di questo fallo in quelli lochi, par, non ardiscano a parlare. A Gradisca è venuto ordine che marti prò-ximo futuro, che saranno a li 20 di questo, tutte le zenle del paese comandate si debbono levare per caulinare verso 1’ esercito a Cozevia, et vi va seco un capitanio ispano, che è ora a la guardia di Gradisca, con tulli quei pochi fanti che si trova, di sorte che et Gradisca et queste forleze de qui tulle insieme restano senza guardia, et si poiria ha-verle eie., ma bisogna laser. .Mi scordavo de dirli ■che il capitanio di le gente comandate è Bisterno-cher, qual dicesi haver per mogliera una dola naturai del principe Ferdinando. Nolo. Per le nove di heri del prender di nave con tormenti, il fermento menudo, che valeva lire 6 soldi 14, è manca questa mattina, et sallà a lire 7| 11 slaro. È da saper. A Verona è certa combustoli con la citlà et il vescovo, che fu datario, adeo è slà posto alcuni boletini contra ditto vescovo, el qual mandò in questa terra il suo auditor......domino Panfilo Rasmin veronese, et fo a li cai di X a dolersi, li qual cai questa malina veneno in Collegio et fo parlà di questo. Iior il Collegio vos proveder di custodia a Verona. 68 Summario di lettere di sier Zuan Vittùri proveditor generai, date in Monopoli, la prima a dì 3 luio 1529, ricevuta a dì 20 ditto. Beri vene qui il magnifico capitanio di le barche armate, cum lettere credential dell’ illustrissimo si-/ Diarii di M. Sanutq. — Tom- II. gnor Renzo da Barlela, el mi expose, dillo signor esser grandemente allcrado per esser parlilo el magnifico capitanio del Golfo de lì, con sua licenlia per tre giorni, et è andato con la galeola Marcella in Scl’iavonia, et ancora non er'a tornato per far la impresa ordinala di Terra di Otranlo ; il che mi dolse assai, et tulli scampano le fuzion voluntieri. El qual signor Renzo ha hauto molto a grato la mission di le barche, per imbarcar su quelle le zenle del signor Federico Caraffa, per andar a soccorrer Castro et Nardo. Et disse, il capitanio del Golfo ha-verli dillo voler andar a impalmar a Beslize et è andato altrove, unde mi dolsi di questo, dicendo-non poteva far altro. Et vedendo venir una galea lo inlerleni fino che la giongesse qui, la qual era la galia soracomilo domino Jacomo d’Armcr, mandata dal proveditor Contarmi, quale si altrova no le acque di Cao di Otranto, et mi portò sue lettere, et copia di lettere scrittole per la Signoria nostra che li conimele a venir in queste bande. Sichò il signor Renzo voi al lutto si lazi l’impresa di Olranlo con soccorer Castro et Nardo ; unde scrissi al dillo signor Renzo la venuta del prefato proveditor Contarmi con t4 galìe et una fusla, et che fra dui 0 Ire giorni saria de qui ; ma ben li scrissi non voleva metter soldali sopra le galle per non amorbar l’armata, et che sopra le barche et altri navili si potrà metter le dille zenle, che saranno da 1500 fanti. Et li ho scrillo che, fatta la impresa di Otranlo, si potrà far quella di Brandizo, per esser il castello da terra una buona parte rumato, et hauto quello el la terra, quel castello da mar slaria mal. Zonlo sarà de qui il proveditor di l’arrnada con l’armada, si consulterà di far quello sarà beneficio di la Signoria nostra,It volendo tuor l’impresa di Brandizo, bisognerà lassar de qui una bona guarda ; però voria se li mandasse 1000 fanti sollo capi nostri vechi et fedeli, de i nostri luogi, perchè per la peste è sminuiti molti di fanti del Vaylà el del Cagnol, molti morti et infetadi. In questi giorni ho lenuto pratica con doniino Zorzi Lugara da Corfù, che era capitanio di cavalli leggieri de li inimici, che’l venga de qui con la sua compagnia, che sono da cavalli 45, et cussi l’ é venuto con Ire compagni, con ordine che’l resto li vengi drielo, cosa molto a proposito a questi tempi per sminuir le forze de inimici et per esser el ditto capitanio valente, et bona parte de la nostra gente è ruinata et morti da peste. Scrive se li mandi danari da pagar le zenle, il che non fazendo dubila seguirà a Trani, el de lì, qual-.clie grandissimo disordine; et terza notte alcuni 8 •