523 MDXX1X, SETTEMBRE, 524 338 Da Udine, di sier Marco Antonio Contarmi luogotenente, di 8. Da novo, per diverse persone che vengono de la volla di Vienna, si ha da lutti conformamenle, il ?ampo grosso del Signor turco andarsi tirando in suso verso Vienna, ma esser cussi numeroso et caminar cussi sempre in forleza, che fanno poco camino, nè si lassano da poi le spalle terra né castello alcuno. Però non ponilo andare, se non tardi et lenii. Et che ’I vai-voda, overo re Zuane, era a Peste per mezo Buda, el che una parie de i turchi, zoè lo esercito grosso, andava verso Vienna, et un’ altra parte vegniva verso il Cragno et Carerilano. Il principe era pur a Linz, el liavea mandato el Salamanca in Augusta a solicitar le Terre franche per li aiuti promessi, hora che erano certificate la cosa andar da senno, el che il Turco se indrizava ai danni de la Alemagna, quelo che prima non haveano mai voluto creder. Et adesso dite Terre franche dicevano voler far el debilo suo, et che haverebbeno tempo, perchè, avanti che i turchi zonzano a Vienna, scorerebbe qualche zorno, et questa era la sua speranza. A Vienna si fortificavano el botavano zoso i borgi, et havevano minato una bella giesia de fuora di San Teobaldo, de frali de zocoli. Ben è vero che puoclii soldati li erano dentro, perchè, come scrisse, lo exercilo del re Ferdinando era a Presburg con (ulte le artellarie et zelile da guerra, qual zenle non arrivano a fanti 12 milia et manco de cavalli 2000, per quel se intende. Le nuove porta domino Antonio di Zuane da la Seda, per esser vechie, non scrive. La conclusion vera è che tulo il paese è in fuga, el fin hora in quesla terra sono sta lolle qualche case ad a Aito por homeni da ben da Villaco, quali non si tengono sicuri in queste bande. Sono ritornati doi explora-tori mandati li giorni passali verso Vienna, et non hanno possuto andar avanti per non haver la lingua; riportano lo medemo. Ne ho expediti doi altri, quali spero andarano fino a la corte del re Ferdinando, solo pretesto de negotiar per questa Patria, et non si mancherà in conto alcuno per intendere luti li andamenti de dili exerciti, ancor che sii cosa dificillima, et le strade sono rote talmenle che non se puoi sensa evidentissimo periculo de la vita andar atorno. Da Cividal de Friul, de sier Gregorio Disamano proveditor, di 8. Manda la relation di uno, qual referisse esser stato a Cili, luogo de la (de) Lubiana, donde parti già sono 6 giorni, et a camino parlò a uno corier che era mandato da Vienna a 338* Gorizia con lettera in. diligenlia, qual gli disse esser partito da Vienna a li 26 del passalo, et che già ogniuno se ne fugiva de Vienna, perchè lo exercilo del Signor turco andava a quella expedilione, qual era già levato da Buda et caminava ver là. Che a Cili ha inteso, il signor arehiduca liavea mandalo diversi messi a domino Nicolò da la Torre, cum ordine dovesse andar a conzonzersi con lo exercilo suo cum le genie se Irovava a Xagabria. Et così se era levalo et caminava ; ma che credeva non potrebbe comungersi rispeto che 10 milia cavalli de turchi erano venuti a Cozevia ; il che ha messo tulli questi confini in exlremo timore. Et dice esso rela-tor che ha veduto del territorio del Cragno ogniun fugire le robe con quanto hanno a le (erre ; et clic se affirmava, lo exercilo di l’archiduca non essere più di 18 in 20 milia persone. Da poi disnar, fo Pregadi, et vene lettere da Bavena, de sier Alvise Barbaro proveditor, et dii conte Mercurio, de. . . Come hanno, le zenle pontificie tiravano verso Toscana, el haveano mandalo a dimandar il passo a la duchessa de Urbin, per andar a la impresa de Perosa, et non l’avendo, faranno un’allra strada. Item, che li lanzinech, venuti novamenle, fevano far uno [ionie sora Po per passar a Parma. Da Fiorenza, de sier Carlo Capello orator, di 7. Come quelli Signori hanno mandato ampio mandalo el commissione in far lo accordo con Cesare, et promettendoli danari, el in gran numero, el etiam contentando il papa, purché siegua lo accordo. Item, scrive esser lettere di Livorno, di 5, come era stà vislo passar de lì vele 30, che andavano verso Levante. Scrive, inimici, poi che hebbeno Spello............ Di Ferrara, di sier Marco Antonio Venier el dotor, di 6. Come li oratori del duca andati a Piasenza non haveano ancora hauta audientia da P imperador. Da Bassan, de sier Zuan Alvise Salamon podestà et capitanio, di 9. Scrive haver haulo aviso da Trento, come tutti li capelanei di Valsu-gana hanno habuto comandamento de mandar uno homo per bachetta a la dieta se fa in Yspruch, el questo perchè re Ferandino voi fanti 20 milia, altre volte li fono promessi per dito contado. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL, Savi del Conseio, exceplo sier Domenego Contarini et sier Lunardo Emo, che non si poleno impazar, et Savi a terra ferma : non hessendo sta expedi fin hora a chi spetta di pagar la graveza de la (ansa del qu.