457 MDXXIX, SETTEMBRE. 458 per pena per cadauna volta, et questo sii obbligato le robe et barche et navilii, di la qual pena, mila sia di P acusador et l’altra mila di Governadori nostri de Pintrade, over del podestà di Chioza, che farà la execution. Et aziò ohe questa bona opera habbia quella debita execution che si convien, sii data libertà al Collegio nostro, intervenendo i Governadori nostri de P intrade, di poter con li do terzi di le ballote deputar il loco del transito, over palada, et far tutte quelle provision necessarie a tal effetto, sì de scrivani come de guardiani, et ogni altra cosa necessaria. I quali Governadori de P intrade habbia lutto il carico del predetto transito et li danari che si trazerano di esso quovis-modo vaditio a le presente occorentie. f De parte 120 De non CO Non sincere 18 Suspensaperser Hironimum de Pisauro sapiens Terrae firmac nsqne ad primum Con-siliurn Bogatorum. 293 Summario di lettere del capitanio generai da mar, date in gatta apresso la Torre del Cavallo a li 17 de avosto 1529 a hore 3 di notte, ricevuta a dì 2 settembrio. Da poi le ultime scrissi, le zente francese se hanno moderato rasonevolmente, per quanlo io ho hauto dal magnifico proveditor Contarini. Et haven-domi richiesto uno sopracomito fizi eletione di domino Zuan Francesco Justinian di messer Hironimo procurator, et lo expedii con lettere credential al signor Zuan Corado Orsini, con commission querelasse di portamenti di fanti a lui comessi et lo persuadesse a far quella compagnia a nostri sudditi che rizerca a boni amici et confiderati, etiam fazi querela con monsignor San Boneto et domino Zuan Jexualdo, et expedito questo, intri per governador in Brandizo fino si farà altra provisione. Avisa, le zente nostre che aquistò una de le torele, come scrisse, hanno acquistato etiam P altra, sichè si hanno haute tutte due, che è stato molto a proposito ; et questa notte il proveditor Contarini mi ha mandata una fregata di la terra coii sue lettere, insita la notte, la qual fo salutata da le artellarie del castello del scoio. Ne la qual presa di la loreta alcuni nostri si hanno portato valentemente et sono stali di primi con vigoria a mirar dentro. Deinde si ha dato il loco di Mesegna fornito de diverse vii -luarie, qual è 8 mia lonlan de la cillà, fa fuogi 800 et più. E venuto a me, con una marziliana, el signor Camillo Orsini, la qual I’ ha nolizala per venire a Ve-netia, tamcn sua signoria, consideralo in le opera-tion si trovemo et li avisi che il signor Renzo ne ha dato, come savio, ha fallo nova deliberalion e venuto sopra questa impresa, che invero merita laude, con il qual parlai et lo exortai ad andar in Brandizo et governar le zente nostre oviando lo francese a desister de li inconvenienti, solici laudo la Irinzea principiata et ogni altra cosa che li paresse a proposito. Mi promesse di non mancar di l’officio suo, el montò sopra la galla di domino Zuan Francesco Justinian, qual vene a dismonlar a la Torre del Cavallo, poco più di do mia lonlan da la cillà. Non hessendo ritornato per il tempo contrario il capitano Diedo con li altri mandati a reveder il caslel del scoio, el desiderando li nostri di Brandizo di relrovarsi insieme con me, in questa matina son venuto in questo loco con 12 galìe el le marziliane armate due, mandate per avanti per non lassar intrar nel castello alcune vittuarie, et la galìa del Justinian, in tutto numero 15, sopra le qual havemo le artellarie et altri ordegni con ogietto di veder anche io il silo del castello. Et zonto che io 293* fui, di poco, veneno il signor Zuan Corado signor gubernator el proveditor Contarini, con li quali siamo stali lordamente, et risolto che il ditto go-vernator, insieme con lutti quelli mandai de qui, quali per il tempo non si poleno acostar al scoio, di andar questa notte a veder ditto castello, et designar dove si ha a far la ballaria, parendo questa impresa esser sicura, per non poter esser disturbati da li inimici da mar, facendo la batlaria sopra il scoio da mar senza metterla in terra ferma da la banda di le Calzine de dove se potria etiam batter. È vero che smontar sul scoio et meller le artellarie et altri ordeni necessari non si poi far, salvo con tempi bonazevoli, laudando il continuar de la trin-zea principiata, la qual spera dimane tirarla fino a Poro il castello, dove si polrano lavorar in romper la muraia con li laiapiera ; dicendo con le nave si ha, è bon non meller l’artellaria a quel di la terra, ma hauto questo da mar, si polrà batter quello da terra. El per far le zenle francese non dannizasse più la terra, fo aricordato mandarle fuora ad alozar a una abazia uno mio apresso quella, dove se li prove.leria di pane el di vin, dicendo, questo allogamento meleria in suspetto il castel di lerra, qual