G3 MDXX1X, LUGLIO. Gi corno li scrisse facesse, perchè si privarla di le zenle de li, non sapendo dove tendeno inimici. Poi a Caravagio ora è minalo il castello el è loco poco forte, el dubita si perderia una compagnia quando la mettesse li dentro; però si scusa non le poter mandar, come offerse di far. Itern, il duca predillo d’Urbino li manda la risposta fatta per sua excellenlia al ditto orator Ve-nier, di 11. Et scrive, come inteso il discorso del signor duca, contrario a la ragion di la guerra, però che’l scrive le nostre gente son ben pagate, et quando si rebellasse qualcheuna di quelle di Gera-dada, saria causa di furio levar di lo alzamento di Cassali. Et scrive, se ben Antonio di Leva passasse Adda, noi procederemo a forma che non sarà salvo che con zerteza farli danno insieme con le gente del signor duca. In questo zorno, dapoi disnar, fo Pregadi per scriver in Pranza, et alcuni, zoè do soli, di Collegio è di opinion di indusiar. Et vene a bore 22 Di campo, da Cassan, lettere delproveditor generai Nani, di 11, hore 2 di notte. Come inimici volendo passar Ada a Trezo, et havendo il capitanio zeneral mandato il signor Cesare Fre-goso con li cavalli lizieri a veder quello fazevano, trovò che zà buttavano il ponte per passar, et sono ritornati al campo li a Cassan. Si starà a veder, et passando loro, il capitanio zeneral voi etiam lui passar. Del capitanio zeneral preditto fo letto una lettera di 11, scritta al suo orator qui. La qual la mandò a lezer al Pregadi. Come manda una lettera di messer Oratio suo, stato a Lodi dal duca di Milan, per liaver li suoi fanti, lassando for-nido però Pavia, Sant’Anzolo et Lodi. Sua excel-lentia ha via ditto ne darà da 1500, et che lui capitano ordeni di le zente et del stato, come fusse di la illustrissima Signoria. Et scrive l’opinion sua zerca passar Adda, passando inimici eie. Di Verona, di sier Zuan Dolfin provedi-tor zeneral, di 13. Come partiva quella mattina perBrexa ; havia hauto à Padoa ducati 700, a Vi-zenza 400, et (300 mandava driedo, et lì da Verona ne bavera 1000, el andarà al suo camin. Di Cividal di Frinì, di sier Gregorio Piza-mano proveditor, di 9 fo letto una lettera. Et manda questo reporlo: Andrea da Ceneda, zà fante ne la compagnia de domino Marco Grade- (4.) La carta 36* è bianca nigo capitanio de fatiti a la guardia di questa città, qual è stato a soldo nell’ exercito del signor archi-duca a li confini di qua verso l’Ongaria, partito da quello exercito da Cozevia a li 4 de l’instante, porta: siccome a la fine del passato 400 cavalli de turchi venero a corer ne le ville a quelli confini et ferno gran prede dì persone, animali eie. Et nel ritorno, essendosi imboscato 500 spagnoli, el turchi postosi a riposar, gli assaltorno di notte, et recu-perorno la maggior parte di la preda, et gli tolsero ben 400 cavalli, et ferno presoni da 40 in 50 de lor turchi. Che le genie spagnole, borgognone, che sono a suo iuditio da 3000, sono ivi a Cozevia et Medica ; sopra il fiume erano li lodeschi. Judiea siano da 700 in 800 et tuttavia se ingrossano. Che a Cozevia se fortificavano con forma di volersi lenire, però che si credeva se retirerebbeno in qua verso Gorizia et Gradisca, perché haveano novelle che’l bassà de la Bossina venia ver là molto grosso, et che patiscono molto de viltuarie per il mal trattamento che hanno fallo a quelle ville di quel territorio, le qual tutte gente sono a la ubedientia di Nicolò Dalla Torre capitanio di Gradisca. Dii capitanio zeneral da mar sier Paronimo da chà da Pexaro fo letto lettere da Zara, in galla, a dì.. . Scrive il so zOnzer lì, el farà interzar le do galìe Sanuda et Barbariga, et aspetta la sua commissione. Noto. Zonse la nave Dolfina con sali et go-toni sora porlo, parli de l’isola de Cipro a di 15 mazo, et il scrivan vene in terra con le lettere, disse esser in ditta ixola optima saxon di biave, et che havia velizato con 2"2 nave, le qual tutte erano di fermenti per questa terra, et sono qui apresso tulle, da slera zerca 70 milia, sichè, zonle le sia, le biave calerano mollo, le qual beri le cressele da lire G, soldi 10 a lire G, soldi 15, el questo per li sechi, ma beri fo gran pioza, sichè calerano assai. Da poi letto le lettere in Pregadi, fu posto per li Savi del Conseio el Terraferma, cxcepto sier Hi-ronìtno da chà da Pexaro, la lettera in Franza a 1’ orator nostro, zerca instruirlo di quello volemo, volendosi concluder la paxe zeneral, siccome mes-seno li dì passali. Et a l’incontro sier Lunardo Emo el consier et sier Hironimo da chà da Pexaro savio a terra ferma messeno indusiar. Andò primo in renga sier Lunardo Mocenigo procurator, savio del Conseio, era in settimana, et parlò che la lettera, si scrive, è per inslruir l’orator nostro di quello vossatno far.