MDXXIX, SETTEMBRE. 564 polrano, a prceio honeslo, et funari el legne et ogni altra cosa. Venula che sarà dilla ralificalione de Roma, il prelato signor Malalesla promette lassare la cillà libera a Sua Santità, partendosi da essa con tutti i soldati pagati da signori Fiorentini, et sua famiglia. Et che ’I prefato esercito non halibia a dar impedi-mejilo alcuno nel passare sì a sua signoria come a le gente et robe. Et che ’I prefato signor Malatesta avanti la sua parlila de la cillà possa mandar a Pexaro, o in qualsivoglia luoco del stato di Urbin, o in altra parte, 12 pozi di arlellarie che sono in Perugia, non andando nè servendosi d’esse in diservizio di Soa Santità nè de la Maestà Cesarea. El che li signori Brazio et Sforza Buglioni non habbiano a conversare in Perugia, nè per lo sialo del signore né de soi parenti, nè contado di Perugia, el il medesimo habbino a far i loro seguazi che al presente sono foraussiti. El il prefalo signor Malatesta promette non ritornar in Perugia, essendo soldato di alcuno che non sia amico et alligalo di Nostro Signor, et, quando vi verrà, venirà come privato gentilhomo, con huona gralia di Sua Santità, ma che la moglie di esso signore, figlioli et amici, parenti ed altri aderenti, li sia concesso lo slar a Ioni piacer, el goder le cose loro che possedono juslamenle, el non siano molestale in conio alcuno per esser intraveduti in questa inobedienza nè per cosa che li sia occorsa fare per il passato, et le sopradille grazie non se intendano per coloro che fussero processali el banditi. So contenta ancora il prefalo signor Malatesta, el cosi promelle lassar la possessione al signor Brazio el Sforza de le cose et robe che sono liquide et chiare, et quelle che fusseno in dubbio mietersene a quel che dechiarirà il reverendissimo da Monte; el questo medesimo è contento di far de le loro mogliere, de li parenti, amici, el do li foraussiti, dummodo che de li frulli passali et quello che sia preso di l’uno et l’altro di loro signorie, non se habbia a conoscere nè dimandare niente. Che a la Comunità siano confirmali da Sua Santità la capitazione lui ve va per manzi con essa cum 3(33 li suo’ predecessori, sì per conto di slantiare soldati el laxe come de ogni altra cosa che si contiene in esse. 11 cavaliero di Monte Sperello sia relassalo fra termine di dieci giorni, el al prefalo signore sia restituito lutto quello fu tolto ad esso cavaliero, fra termine di 10 giorni, el sua signoria habbi anche a relassarc el restituire lutto quello che per dillo conto havessc preso. El più che la Comunità et magistrato di essa promelle, partito clic sarà dito signor Malatesta, tener la città a devotion de Sua Santità, el ricever dentro li ministri et officiali, come è solito, el li preosli ad obedienza, come si conviene, sotto la pena di 50 milia scudi conlravenendo. De tulle le sopradille conventioni, la excellentii del principe habbia da promoter al prefato signore et a la comunità far venire la ratificalion di Nostro Signore, el sua excellenlia li promele ancora, a parte la fede de reai principe, che li sarà obsérvate il tulio, et in dicto Breve che verrà si comprenda l’absolutione d’ogni ribellione o delitto in che esso signor fussc incorso fin al presente /.orno, et la confirmation di tulli i privilegi et prerogative che suole bavere la casa Bagliona. Item, elio aceascando in dieta capilulatione et convenlione o altre di esse dubbio o differenza alcuna, il prefalo illustrissimo principe, reverendissimo di Monte, il reverendo vescovo di Vendi el il reverendo missier Gian Ballista Mentebuona, habbino a risolverla secondo li parerà. Item, esso signor Malatesta promette non tenere dentro in Perugia nleun presidio di genie mandalo da li signori Fiorentini, nè dal signor Neapoline Orsino de Aragona, et al prefato signor sia lecito et concesso poter cavar lo genie che sono in Bellona et tirarle dove li piace. La Comunità, per observalione ile le cose predille, habbia de dare 4 ostaggi, quali se habbino a consignare a la custodia del reverendissimo de Monto ne la rocca de Gualdo o dove più piacesse ad esso commissario; et in dilli ostaggi non se intende il figliolo del signor Malatesta nè soldati ; et ditti ostaggi habbino ad essere liberali subito che ’I dillo signor Malatesta con le gente siano fuori del perugino. El il signor Malatesta promelle pur per observalione del sopradilto la fede sua da vero genlilhomo ad esso illustrissimo signor viceré, et versavice, il prefalo illustrissimo signor viceré promelle la lede sua da vero principe al prefalo signor Malatesta et a la Comunità de dieta cillà, et tutti giurano di osservare il sopraditto, et in testimonio de la verità i hanno sotloscrilli li presenti di loro propria mano, et sigillà cum loro sigillo. Die decitna, quae fuit dies Vcneris, mensis sepiembris 1529, in la chiesa di San Lorenzo Porta Soli di Perugia, bora 22 conclusi el 6 noctis