65 MDXXlX, LUGLIO. 66 Et li rispose sier Lunardo Emo sopradilto, dicendo, è bou indusiar, maxime per le cose del Turco, el star a veder quello harano Iratlà le do madame etc. Et poi parlò sier Marco Dandolo dottor et cavalieri, savio del Conseio, per il scriver etc. Et volendo responderli sier Ilironimo da Pexaro, 1’ ora era tarda, fo rimesso a doman, et comanda strettissima credenza. Noto. A la porta granda di Gran Conseio era uno scalili over pato più alto, videlicct a tutte do le porle, cbe a intrar dentro si convien alzar il piede, unde sier Francesco Foscari el consier, qual è ve-cilio el si beva spesso di la banca et va a pissar, fece disfar ditto soier per liaver più comodità, senza altra sapula di la Signoria, et fo mal fatto. In questa mattina, redute le do Quarantie, Civil vecliia et Criminal, sier Jacomo Similecolo avoga-dor extraordinario volse menar Tranquillo di Scbieti scrivali a le Cazude, et li avogadori li fono contrari, maxime sier Marchiò Michiel, con il qual si alacono di parole iniuriose mollo, et par sia slà dà una quarella per dillo Tranquillo contra ditto avogador Simitecolo. Et cussi non fo fatto altro. 38 Copia de una lettera scritta per domino Hora-zio Florido, da Lodi, di 11 luglio 1529, a V orator del duca di Urbin.- Magnifico fradello honorandissimo. Son gionlo questa mattina qui a Lodi ad questo illustrissimo signor duca, per fare intendere a sua excellenlia la resolution presa per il signor nostro patrone, dopoi la sortita di Antonio da Leva, non meno ad securamenlo et defesa de le cose sue che del stato proprio de la Signoria illustrissima, la quale è questa : Vfller tenere firmo omnino questo allogamento di Cassano, parendoli porgere continuo suspeclo a Milano, et essere promplo a la difesa di Bergamo, de la Geradada el de tulio il resto di questo stado de sua excellenlia. Et queslo con tanta più facilità, quanto che in Bergamo a questa bora è tanto pressidio de soldati pagati et de altri, che molto ben l’assicura da robaria, che questo solo se ha da temere per adesso. El voria la excellenlia sua, che questo illustrissimo signore lassase conveniente pressidio a Pavia et a Santo Angelo et che intanto in 1’ uno et l’altro se attendesse a la fortificatione et a la vicluaria, bora, la massa più grossa di le sue gente si reducesse qui a Lodi, et che si exlendesse ancora qualche nu- I Diarii di M. Sakuto. — Tom. LI. mero de fanti in Trevi, Caravagio, Rivolta et Vaylà, che fa poi una certa treccia che si exlende sino a Pavia, et deventa capo et coda di forze, secondo bisogna girarla ad prevenire sempre l’inimico cum ogni sicurezza. Et è questo il medesimo modo che si tene l’anno passato in la defesa contra il duca de Pransvich. El se per sorle Anlonio da Leva resolutamente volesse passare Ada, el che non vede che’l possi fare altrove per men sinestro che a Trezio, in lai caso il signor duca pensa di passare ancor lui et fargli testa al Brembo, lenendo restretto cpso Anlonio da Leva fra Adda et Brembo, che è picco! spalio ; et sua excellenlia cum assicurare et defendere il resto, havendo a le spalle un Bergamo, pensare de valersi de parie di quelle zelile che vi l'ussero denlro, et cusi parie di quelle dell’ illustrissimo signor duca de Milano, et torsi fare multo ben pentire il nemico di tal passala, possendo comodamente expectare il pigliare l’occasione di farlo cum il favore de la secureza di tutto il resto, avengachè, stante le cose in termine, non si crede il debba passare Adda, et in ogni caso 38* finalmente il tenere lo allogiamenlo di Cassano gli pare che torni ad proposito quanto immaginare si possa. Di quanta satisfalione sia stata questa mia ambassala a questo illustrissimo signor duca, non si potoria estimare, et dictomi che mandará subito ad esecutione et adesso ét sempre quando gli sarà fatto intendere, come di lutto ne avisará la Signoria illustrissima questo clarissimo oratore, ed io de ordine del signor duca nostro patron ve ne dò parli-culare aviso. So tuttora a cavallo per ritornarme questa sera al campo, el perchè non ho tempo ad scrivere. De gralia, piaciavi mandare copia di questa mia a la signora illustrissima, allegala a quella de sua excellenlia che gli accuso, perchè gli sarà de non poca satisfalione vedere questa presente reso-lutione de procedere cum gli nemici. Et voi stale sano et godete colesti bon meloni, cum recoman-darme a voi stesso et domui totae. Da Lodi, ali 11 de luglio 1529, hora 18. Sottoscritta : Amorevolissimo fratello Horatio Florido. A tergo: Al magnifico come fratello honc-randissimo messer Joan Jacomo de Leonardi am-bassatore dell’illustrissimo signor duca de Urbino in Venelia. 5