491 MDXXlX, SETTEMBRE. 492 condilion soprascrile. Et essi compradori che metteranno il dito suo fator, de l’administration del danaro che ’1 farà habbiano ad servir il comodo et l’incomodo, come è conveniente. Dillo suo laltor habbia ad star ne l’officio de la Iuslilia vechia, et scuoder de giorno in giorno il danaro del datio dillo, da esser diviso fra li compradori de mese in mese, soldo per lira, et li officiali a la Iuslilia vechia siano obligali far tulle quelle execution in astringer li debitori, come sono obligati far de la prima metà del dillo dalio cum la superiorità de li Governatori de le intrade. Et se li compradori vorano se fazia qualche nova provisione per conservatimi et beneficio del dillo datio, debbano quella ricordare a li Governatori nostri de le intrade, i quali siali tenuti venir in Collegio et proponer tale nova provision, nel qual si babbia a deliberare cum li due terzi de le ballote quanto li parerà expedienle a beneficio di esso dalio. Li officiali a la Juslilia vechia, sollo pena di pagar del suo, immediate che sarà porla il danaro debbano far le parlile senza punto de 316 dilalione nè difficulti», et f;ir cum effelo che ’I so-prascrito fallor dei compradori habbia ad toccar el danaro quotidianamente. Insuper sia preso che la dita utilità de 8 per 100 et suo cavedal non possa esser sequestrato né quovismodo suspeso, per debito publico nè particular. Et addò quelli depositeranno sopra dito dalio possano esser certi di non esser a deterior condilion di quelli die depositaseno con più utilità di 8 per 100, sia preso che, se per caso fusse deliberato di far miglior parlilo de 8 per 100 sopra dito dazio, quelli haverauo deposilà in execulion de la presente deliberatone siano a la ¡stessa condilion de li sopradilli avantazali, come è conveniente. Et la presente parie, obligalion et de-chiaralion, et quanto in quella si conlien per stabilimento et fermeza sua non possa esser'revocala, interpretala né suspesa, solo pena de ducali 500 a chi metesse over consentisse in contrario, nè se li possa far gralia, don, remission, nè recompensa-tion, salvo per parte posta per lutti li 6 Consieri, 3 Capi de XL, et lutto el Collegio unito, nè se intenda presa, salvo cum tulle le ballote di questo Conseio congregato al numero de 180 in suso. El azió che la exatione del dito dalio sia fata cum ogni legalità et verità, siebè la Signoria nostra non ne venga a esser defraudala da li condutori de legne in questa città, il fator, che si meterà da li compradori ut supra per il lener del conio, sia etiam obligalo haver diligentissima cura ad tenir el scontro de li cari de legne sarano condute, et farne etiam in- quisitone, per quelle vie et modi li parerà per el beneficio de la Signoria nostra, se li burchieri pa-gerano li sui dreli per haver cum verità in nota la vera quantità di legne che saranno condute, con obbligo de dechiarir in capo de cadami mese a li Governadori de le intrade ogni succèsso. f De parte 183 De non 12 Non sincere 7 Adì 8 septembrio, fo ìa natività de la Ma- 317’) donna. La terra, di pesle. uno, in caxa di sier Troilo Querini a San Marcitola, loco novo, et 9 de altro male. El Serenissimo vestilo de bianco, con manto damaschili d’oro el bianco, cl cussi la bareta, fu a la messa in chiesia de San Marco con li oratori, papa, Pranza, Anglia, Milan, Fiorenza et Ferara. Man-toa nè Urbin vi va, per la gara tra loro de la pre-cedentia. Eravi solo uno procuralor, sier Alvise Pasqualigo. Niun cavalier, solo uno dotor, sier Se-bastian Foscarini; et altri senatori, olire li consieri, numero 30. Da poi la messa, el Collegio se ridusse aldir le lettere. Da Udene, di sier Marco Antonio Contarmi luogotenente, di 5. Scrive prima, se mandi danari per pagar li fatili è in el caslel de la Chiusa de Venzon, che è tre mexi non hanno haulo danari, el si pagano a la camera de Vicenza. Da novo, per uno explorator tornato hozi da le bande di sopra, parti a 26 del passalo, una giornata apresso Vienna, che più ultra non ha potuto andar, perché non lassano andar forestier alcuno alorno se non hanno la sua fede de luoco a luoco con li contrasegni come se usa a tempi de peste, riporta haver certamente turchi occupata tutta la Hongaria et Buda el esser corsi fin vicino 40 miglia a Vienna et fato danni grandissimi, et in cerio luoco, del qual lui non sa el nome, verso il Danubio, haveano taiato a pezi molli fanti lodeschi, che si retiravano verso . Presburch. Et die per lutti quei paesi slamo con grandissima paura, et haveano mandato a Trieste il suo capitanio per levar zenle d’ armar le fuste fatte iti Vienna, el anco mandato a tuor zente come sono in Xagabria con missier Nicolò da la Torre, ma che li spagnoli sono in quel campo non si volevano levar senza danari. 11 principe era ancora a Linz in gran Iravajo, perchè le Terre Franche non (1) La carta 318* è bianca.