173 MDXX1X, LUGLIO. 174 mande di Cesare, essendo quasi 'tulle penimano (sic) Per nome di vostra excellentia io dissi che si ricercava di esser integramente restituito nel stato di Milano secondo la inveslilion falla ne la recolenda memoria de lo illustrissimo signor Lodovico palre di vostra excellentia, insequendo la nova investitura fata da sua maestà cesarea et data al magnifico cavalier Bilia, benché poi li l'usse violente)' aliata, et in esso mantenuta, remosso ogni impedimento et presidio. Mi fu risposto, che l’imperalor allegava la fellonia di vostra excellentia, et che voleva cometterla in justitia, et non hessendo judicalo esser comesso fellonia, non intendeva privarla; hessendo judicalo, intendeva fusse privata del stato. Io risposi, che 105 Iratandose di far pace universale me pareva superfluo che si dovesse parlar di fellonia, et che essendo vostra excellentia confederata et servitor di questa maestà, non era de honor suo lassar che si parlasse di fellonie commise, per aderir a soa maestà et per servitio del suo regno et liberation di sua persona. Quando pur si potesse allegar ulla fellonia, la qual da vero mai fu comrnissa per vostra excellentia, nè mai l’liavea pensato ad itila cosa contro il servitio di Cesare, se non ad evader le iniquissime oppressione fatoli da soi ministri, quali mai non pensano ad altro che ad usurparli el Stato et restringerli la persona in poter loro, et quando pur si persistesse in voler che si decidesse il luto per justitia, il che non pareria conveniente in uno tralato late d’una universale pace et concordia, esser più che ragionevole et necessariamente justo che prima vostra excellentia fosse del luto integralmente restituita, et poi che la causa si vedesse per iudici, ai quali apartene, et non sospeli, et nel modo et loco debito. Me fo replicalo che in Spagna in nome di vostra excellentia fu offerto che la causa si vedesse per judici non sospeti, et che interim et Cesare et vostra excellentia possedessero quello possedevano. Et hessendo ivi Lelu Baiardo me disse, interrogato dal Conseio, che ’1 vescovo Vigoniense in Spagna, di volontà et saputa del magnifico cavalier Bilia, per nome di vostra excellentia, havea fata questa richiesta et offerta. Io risposi, che hessendo il cavalier Bilia homo prudente et fidele come è notorio, non credeva, et era certo non haver consentito ad tal offerta, perchè vostra excellentia in luto sempre è stata di questo alienissima, et quando da me fu advertita, da Mians, di simile parlila proposta dal reverendissimo Eboracense già sono circa dui anni, restoe mal contentissima, et mai sarà per assentirli, perchè levandone le arme di questa maestà et illustrissima Signoria veneta dal stalo di Milano, non solo si poiria sperar, sequendo la sententia in favor di vostra excellentia, di obtener la execulione, ma saria in facilità di cessar di lassar che la causa si expedisse o fosse immortale, et hessendo possessori | di parte del stato di Milano, saria necessitata vostra excellentia, al mandamento di uno trombela, lassarli il resto. Sichè, concludendo, me risolsi ne la integra restitulion, senza più parlar di fellonia, aut saltem, se pur si volesse persistere in eognitione causae, prius fìat integra restitutio et deinde cogno-scentur de iure a iudicìbns non suspectis. El fiorentino si risolse brevemente, che da soi signori nulla si domandava, se non pace, et volendo Cesare cosa alcuna, fata pelilione risponderla, benché non pensava esserli ullo subiello di poter richiedere jurídicamente, perchè se ulla convenlione già fu fata da la sua república, fu fata sforzadamente tempore tyrannidis de la santità del papa presente; et sopra dila tirannide si estese non poco, pur si vide che per qualche bona summa di danari non restarano signori Fiorentini di risolversi. L’orator di Ferrara dimandoe esser incluso in la pace con manutener di quello che di presente il suo illustrissimo signor duca possedè, el come cantano le investiture vechie imperiai, el nova haula da Cesare, et la promessa fata ultimamente per li signori confederati di la liga. Et tandem unitamente restassimo che si volesse operar che nui tratassimo presential-mente con essi et la illusissima madama Margarita, sichò promisero foto eorum posse de procurar. Dopo il reverendissimo canzelier et lulo il Conseio, in nome del Clirislianissimo, ne fece grandissima inslanlia, aziò havessimo da nostri signori sufficiente mandato ad contrahere tra li confederati nova lega et convenlione in effetto et in eventu pacis Caesare pacem non ratificante et non excquen-te aut postmodum in atiquo contra ahquem ex confederatis contraveniente, quod partes con-seantur ineadem lega et obtigatione se invicem deffendenda et liiis auxiliis quibus nunc lenen-tur. Sopra il che vostra excellentia farà quanto gli parerà. Credo non sarà se non bene, in caso che per se venisse a qualche cimento particolare di le cose di vostra excellentia, mandarmi instrulione in fato et in fine sopra luti li sopradeli articuli, da usar se* condo sarà expediente. El chieder tanto caldamente che si faria questa nova convenlione el lega, dimo-sira che il Christianissimo non è sicuro che la pace