313 MDXX1X, AGOSTO. Come inimici è pur a Vavrio, et ¡1 Leva ha mandalo a dir al capitatilo zeneral che si voi levar de lì ; et si ha levalo di Axiago (Inzago) perché per nostri è stà tosegà li pozi dove haveano acqua, et haver buia endegoMrento ; per il che ne morse molti del campo. Item scriveno, che hessendo andata una grossa scorta verso Monza, de inimici, et haver fatto preda assai nel ritorno, nostri, vedendo esser grossi, andati per incontrarli, ne lassò passar una parte, et poi deteno dentro et ricuperano parte del botino. Da Roma, vene lettere a vespero, del Contarmi orator nostro, di 9 et 10. Scrive come si ha haulo nova de li del zonzer di T imperador a Monaco ; et li cardinali legati erano za partiti per Zenoa. Et come era nova, che 1’ abate di Farfa di caxa Ursini havia retenulo il Cardinal Santa Croce hispano, andava uno di 3 legali a Cesare, et havia dillo voler ducati 2700 che Fiorentini li mandava, et per quelli del papa fo ritenuti a . . . . Unde andò esso orator dal papa, et scrive colloqui bauli insieme, et che la pace è fala inlervenendo li confederali, et messo : « adatar vui Venitiani nel re de di Franza et nel red’Ingallerra.» Dicendo: «Fiorentini mi ha retenuto le mie lettere, veniva di Franza, et mandate a trazerle di zifra a Venetia al vostro Zuan Sorro; basta, li casligarò eie. » Poi parlò di l’abate di Farfa di quello havia fallo, et che si provederù di mandar li danari aziò el vadi di longo. Poi disse: « conforlè il Serenissimo principe et quelli zentilho-nieni da parte nostra.» Scrive, il principe di Orangie è slato col papa, et parlato insieme zerca haver li danari. Et le zenle erano verso Fuligno. Item scrive, hozi a di 10 è stato congregation di cardinali per proveder a la liberalion del Cardinal Sanla Croce. Et come il papa ha hauto lettere di Monaco del suo maistro di casa episcopo ... ( Vasoniense) del zonzer lì lo imperador con l’armata. Item, ha hauto l’avi-so di la pace conclusa a Cambrai con li confederati et le noze; ma dice, la ila de l’imperador in el Dollìn. Et come le cose erano in rota, et madama la rezente feva cargar li cariazi per partirse, et questo per stranie richieste di fìamengi, ma poi madama Margarita fé tanto che la restò et fj conclusi li capitoli. Et di le cose di la Signoria nostra è iudici il re di Franza et quel di Anglia. Scrive colloqui hauti col papa qual voi andar le zenle a l’impresa di Fiorenza, et l’orator nostro li disse : « Pater sanate, contra la vostra pairia ? » 11 papa disse: «Senza arme obleneremo l’intento nostro. » Scrive, uno reverendissimo Cardinal haverli dillo che ’1 papa darà danari al principe de Oranges; et fin 3 zorni partiria per andar a l’impresa di Fiorenza. Item, il papa haverli dillo non è per mancar di ogni favor a la ' Signoria nostra che la conoscerà che Soa Sanlilà ne ama eie. Summario de lettere del capitanio zeneral da 195 mar, date in porto Camixa a V isola de Lisa, a dì 5 avosto 1529- Come si levò da Liesna, et sul mezo zorno il tempo andò rifrescando con l’aere da ogni canto caricho ; unde per securtà venissemo qui non mol- lo discosto da Lissa et intrai in questo porto. La galìa di domino Jacomo d’Armer, ch’era antiguarda, discoperse una nave et la proseguì ; la qual nave con forzo di vele luziva. Dita galea fin bora non è ritornala ; la dia esser a qualche allro porto propinquo. Scrive, ha fallo veder il pan è su le galee ; trova haverne fino a mezo questo mexe et, per non meter di ponto questo disordine di restar senza pan, mi disposi con il magnifico provedilor de indur il signor Zuan Corado et monsignor di San Bonelo et domino Jexualdo, quali hanno le comission del signor Renzo, videlicet domino Zuan Corado il governo di le fantarie et li altri doi a conseiar le imprese et far le composition ocorerano acquistandosi, di dirli prò nunc si lasasse questa impresa ordinala di far, et che ’1 pan ne mancava, dicendoli la necessità mi stringeva a tirarmi a Monopoli per haver pan, suadendoli volesseno venir a la impresa di Brandizo et non luor per adesso que-la di P Abruzo. Mi risposeno, desideravano esser prima insieme ; et poi inslono a far la impresa prima di 1’ Apruzo, poi contenlono venir a Monopoli, et si mandasse una galìa a Barletta a dimandar a lo illustrissimo signor Renzo, su la qual andarà monsignor di San Boneto et domino Jan Jexualdo, et contentando soa excelientia, i resterano al servitio nostro. Etiam voleano scriverli per il vilo di fanti : a questo fossemo contenti. Et parlili, poi do hore rilornorono, dicendo si ense poco fora di camino ad andar a una et l’altra impresa ; et di questo è stà causa monsignor di San Boneto. Hor, mostrandoli la difficultà di tempi per esser una a ponente et l’altra a levante, el se acquietò; sichè come il tempo si aquieti toro la volta per Monopoli et per Barletta. Mando il magnifico provedilor Coniarmi con dilli doi con mie lettere di credenza suadendolo a esser contento che dite zenle et sue arlellarie ne servano a la impresa di Brandizo. Son certo il provedilor non mancarà di far l’ofitio suo.