4!) tor Nani, di 8. Como Antonio da Leva era con P artellaria venuto a le porte di Milano, sichè ai tutto voi ussir fuora, per avisi hanno, et ha ordinalo tutti chi voi far pan Io fazi, aziò il campo liabbi vittuarie. Item, scrive che il cavalier Azal capitanio nel nostro campo di fanti..... el voleva agu- mento fin 1000, et vedendo non poter haverli, si era partito et andato a caxa sua, di quali, 25 erano andati con lui et 75 conzi con altre compagnie, però che era restato con 100 fanti, et volendo agu-mento, si è partito. Scrive del zonzer lì in campo, come heri scrisse, del conte di Caiazo, el qual hozi è venuto a trovarlo, benissimo satisfatto di In Signoria nostra, dicendo voler morir per quella, nè mai si penserà partirse, perchè adesso potrà far il mestier, et non rumarsi dii mondo. Da Vegia, fo lettere di sier Mariti Polani proveditor, di 8 Imo. Come avisa, hessendo venuti alcuni spagnoli, diano esser da numero 4000, a quelle rive a l’incontro di Veia, zoè de l’isola, con fama voler passar su l’ixola et depredar, tmde lui, la galla soracomito sier Marchiò Trivixan, qual era lì per interzarse, 1’ ha relenuta ; et fa provision quanto el poi a coriservalion di la terra et ixola. In questo Conseio di X fo scritto a Conslantino-poli, zoè a domino Alvise Grilli, è col campo del Turco. Item, fu posto una gralia di Nicolò Cavaza, voi l’officio di nodaro ai procuratori, qual ha suo padre Filippo, per un suo fiol, et dona ducali 300; el non fu presa. Item, fu posto la gralia di Paulo Aguslìni, ha la scrivania di Brexa, el voi meler in suo loco uno . . . (di Pondi), qual ha exercità 1’ officio ; et non fu presa. Da poi alcune parte, non da conto, fo licenlià la Zonta con il Collegio. Fu proposto far gralia a sier Marco Michiel qu. sier Alvise, che amazò, hessendo straveslido, sier Vicenzo da Molili qu. sier Alvise procuralor, et si ha porlado ben in Puia. Lettere, in sua recornanda-tion e di le opere fatte, del proveditor zeneral Vii-turi, e prima del Pexaro et Pixani proveditor^ ze-nerali, et di monsignor di Lulrech et del principe di Melfe, il qual dimanda di gralia di poter venir a star et morir in le nostre terre. F,1 ballofala fra li Consieri, non fu messa, nè presa. Item, fono sopra certo caso di alcuni cittadini di Vicenza, di Lixari con quelli dal Sol, et tra loro seguite la paxe, mediante lettere del Conseio di X, par di novo quelli dal Sol babbi morlo alcuni di Viarii di M. Sanuto. — Tom. LI. E'O l’altra parte, sichè il caso voleva alcuni comellerlo a l’Avogaria, et fo terminato lusse del Conseio di X. Item, preseno retenir cerio prole di Canarcio per sodomia. Copia di una lettera da Cassan, di 8 luio 28 152!), scritta per domino Antonio da Castello a sier Zuan, .Ferro vicepodestà di Pressa. Magnifico et clarissimo patron mio. Di le nove di qua non habbiamo allro, excepto clie’l Belzoioso era andato a l’impresa de Nove, una lerra clic è ardilo Alexandria, la qual torra si è ben reparala et fornita di zente. L’ è Ire zorni che Antonio da Leva tiene le porte serate de Milano, el non lassa ussir nessuno ; fa far pane, et messo ordine con l’artellaria, el non se sa quello che’l voglia fare, pur in qualche andamenti soi cl se fa co-gnoscer de voler venir a le bande nostre per farne dislozar de qui. L’ha mandalo a Trezo alcuno barche per bultar ponti, et heri sera li arrivò 500 fanti el cavalli. Si dubitò che esso Antonio da Leva non venga a quella volta, perchè scontro a Trezo se ritrova una terra che si dimanda San Gervaxo, dove sou fanti di nostri, et un’altra terra che si chiama Cavrian che se loza pur zente lì de le nostre. In questa bora, pò esser bore 16, la cxcellentia del duca di Urbino ha chiamalo el conte Ambroxo el me, et si vole che andiamo a veder la slrada de qui fino a questi lochi soprano-minati, a veder le strale el spianate, aziò se venisse qualche bel Iralto poterlo pigliarlo, et al tratto di drielo bisogna pensar a Bergamo. A di 11 luio, domenega. La terra, di peste, 29*) heri 3, do novi et uno vechio, el 9 di altro mal. Di campo da Cassan, fo lettere del proveditor zeneral Nani, di 9, hore... Come Antonio da Leva con le zelile era ussido di Milan et venuto ad alozar a Piontello, dove però non è aqua da poter star esercito. Et par le barche da far ponti che l’havia con lui, aziò non se scacliisse, le hanno fatte afondar nel.....Piontello è ion- tan di Cassali mia 8. Il capilanio zeneral non dubita, è in forte alozamenlo, el slà con guarda, et secondo li soi andamenti, cusì farà etiam lui. Da Bergamo, di sier Zuan Antonio da eliti (1) La carta 28' è bianca 4 MDXXIX, LUGLIO.