179 MDXXIX, LUGLIO. 180 rono ¡1 termine a dì 22, nel qual zorno comparseli«) do vescovi, avocati et procuratori de la regina, videlicet lo episcopo de Rechiestre et lo episcopo di Bada, dicendo che, per non far cazcril serenissimo re in peccato mortai, voleano diffonder le raxon di la serenissima regina et mostrar esser soa legittima et vera moier, et appresentorono la scrittura et appellation, opponendo esser indici sospetti, et cussi non fu fatto altro. Scrive in questa sera, che è a di 23, vizilia di snn Zuane Baptista, di qui si fa una bellissima festa. Et poi, per lettere di 29, scrive, de qui è sta fatto do bellissime feste, una la vizilia di san Zuane, l’altra la vizilia di san Piero che fo beri di notte, che è sta bellissimo veder tante luminarie et fochi et tanti armati per la terra, a le qual feste, tutta la terra è venuta fuori, et in tante arme, quale è stato, non è processa alcuna risa, che è stata una cosa bellissima a tanta multitudine de armali che vi erano. 109 Copia di una lettera di sier Zuan Vitturi proveditor generai, da Barletta a dì 14 luio 1529. Le ultime mie furono di 12, per Andrea Rizo sopramasser, et poi gionse a Monopoli a li 13 di notte el clarissimo proveditor Contarmi di l’armata con galle 15, el subito gionse, lo andai a incontrar arente la galìa. El qual proveditor mi disse le operalion 1’ havea fatte in dar favor a Castro Uxento et Nardo, cimi haver fatto voltar alcuni loci al Capo di Olranlo, et sopra la sua galia havea el conte de Castro, el quale andava dall'illustrissimo signor Renzo per haver soccorso. Et restretto con dillo proveditor deliberai in quel ponto montar sopra la sua galìa et venir a Barlela, aziò haves-samo a conferirse dal prefato signor Renzo, per disponer sua signoria et intender la sua inlenlion in tuor l’impresa de Brandizo, et che gente sua signoria ne potria dar. Et gionti beri sera, fui da sua signoria con ditto proveditor Contarmi, el quale disse esser ventilo da lui per favorir le cose «ie Castro, Uxento et Nardo, et quanto l’havea operalo, et havea voluto venir qui per haver promesso al conte de Castro et quelli de Nardo di far ogni cosa che sua signoria li mandi soccorso. Et io poi dissi: « Illustrissimo signor, l’è necessario dar soccorso a ditti loci, ma bisogna pensarsi che se guadagni un porlo per servar le galie, senza il quale, passali questi doi mesi, le galie non potrano *tar sopra queste spiaze, chi non le voi perder. Sichè me pareria che vostra excellenlia volesse far la impresa de Brandizo.» Sua signoria ne rispose: «Io sum per far quanto volete, ma bisogna andar cum fondamento, aziò non segua qualche disordine, et maxime atrovandosi lo exercito che fu sotto Monopoli, che in tre giorni potria dar soccorso a Brandizo Et aziò sapiale, io ho per bona via che’l marchese dal Guasto è ritornalo da Napoli con ordine de levar tutte le bande spagnole che fumo sotto Monopoli, chi dice per Fiorenza et chi per Lombardia, et in questi 4 giorni è per levarse ditta gente ; me pareria che scoressimo qualche giorno fin che queste gente si levasseno, el etiam per far intender al clarissimo capilanio zeneral perchè se faria quell’ impresa cum securtà. Et etiam eI signor Ferando da Gonzaga, che è a queste frontiere de qui, con lo forzo de li sui cavalli se die levar, ma in questo mezo me pareria che si tolesse l’impresa de Moffetta, perchè intendo lì esservi gran quantità di vini, che nui ne havemo grandissimo bisogno, et etiam habbiamo bisogno di legne, et de quel loco me ne prevalerò, et porele poi voi, clarissimo prò-vedilor di l’armata, andar de longo cum soccorso, fatta dilla impresa, per Castro, Uxento et Nardo. » TJnde essi proveditori li compiaceno di far dilla impresa di Molfetta, aziò ancor sua signoria possa con bon animo darne le sue gente per la impresa de Brandizo, el ogni altro favor, come la fece etiam a Monopoli. Di che sua signoria ne è rimasta mollo satisfalla. El qual no disse come queste genie, sono gionte a Nardo et Castro, se ingro-seranno el, (olendo la impresa de Brandizo, sarano sopra el fatto. Et soa signoria le manda volentieri, per trovarse in gran travaglio cum queste sue gente, de le qual da alcuni giorni in qua ne sono sfilati via più de 1500 fanti, et etiam quelli che sono restali sono malcontenti, perché dicono che li avanza cinque paghe ; et questi 40 milia franchi, che sono venuti con la galìa Cornerà de qui a sua signoria, sono spesi, et si è in disordine per lo mancamento de li pagamenti, sì le gente francese come le nostre. Et il signor Renzo, hessendo sminuito di assà fanti, quando si vorà luor Brandizo, non ne potrà dar più de 1000 fanti, et io non potrò servirmi di le nostre di 300 fanti per esserne fugili molli et morii da peste sì a Monopoli come a Trani ; et di la compagnia del Cagnol fra scampati et morti è più di meza disciolta, et per avidità di bottini el si ha perso dui capi et più di 200 fanti con una bona ¡¡onta et de li mior. Questo è perchè non posso esser per tutto; si ordina ben le cose, ma non si