463 mdxxix, settembre. dorno a la volta de Perosa, nè per ancora s’è inteso che habhino fallo cosa alcuna; gionsero a Fu-ligno et parte di loro se spinsero appresso Spello, dove Gioan de Urbino è stalo ferito de un arco-buso ne la coscia, andando considerando il loco et paese dove potesse offenderlo. El marchese del Guasto, che vene l’altro giorno qua, ha menalo seco 2000 spagnoli per unirse con il resto de lo exercito et partirà fra dui giorni se li sarano dati danari per pagar le genie, il che non si crede, per non essere così in pronto li danari. Lettera di Roma di 30 avoslo, scritta per Francesco di Gonzaga a domino Jacomo di Malatcsti, orator del marchese di Man-toa in Venezia Hier sera gionse qui in Roma il signor marchese del Guasto, starà per domane qui, l’altro poi partirà, perchè a quella borii saranno gioliti li 2000 fanti spagnoli che vengono del Reame al diritto di qui, con quali sua signoria si volterà a lo esercito cesareo che si trova a Spello. Dentro in Spello è Luca Antonio con 600 archibusieri per difenderlo da li cesarei. Gionse anche hieri qui monsignor di Tarbe, quale è venuto mollo honorevolmente, et boggi ha basiato il piede a Nostro Signore, et hauto audienlia da Sua Beatitudine. 298') A dì 4. La matina, la terra, di peste niuii, et di altro mal numero .... Veneno in Collegio li proveditori sora le viltua-rie sier Polo Valaresso, sier Zuan Antonio Dandolo, et sier Valerio Marzello, et fé lezer una parte, vo-leijo metter in Pregadi hozi, di revocar la parte di l’angaria posila a li burebi di Po et 1’ Adexe et altri navilii ; a l’incontro sier Lunardo Emo savio del Conseio la voi sustentar. Item, fo terminato hozi in Pregadi metter il possesso del veseoà di Treviso, al che il Serenissimo exortò tutti, mettendo la parte, la voi difender. Da poi disnar adunca fu Pregadi. Et nota. Questa note et hozi da poi disnar fin hore 22 fo grandissima pioza. Di Verona, vene lettere di rettori et prove-ditor generai, di 3, hore 18. Come la peste è intrata de lì in l’ostaria del Cavaletto, processa da uno.....venuto di Bergamo amorbato, et è (1) La carta $97 è bianca morto; hanno fatto serrar F oslaria. De inimici mandano una poliza li hanno mandata Jacomelo de Valtrompia è in la Chiusa, la qual dice cusì. Gli inimici sono passati et se sono levali, et nello levar hanno dato il foco a la villa di Dolzè, talmente che poco manca non sii tutta brusata. Ancor non si sa quello voglino fare. Item, mandano una lettera di Valpolesella, copiosa di avisi di todeschi. Et scrivono fanno intrar in la terra 4000 fanti, fatti in Valpolesella. Vanno la note attorno, fanno bone guardie. La lettera di Valpolesella è qui avanti. Di Brexa, di sier Folo Nani provedi tor generai, di 2, hore 2. Come era zonto in quella sera lì il signor capitanio zeneral et.lui insieme. Ha lassato con il conte di Caiazo, che sarà in Bergamo, fanti 6000, a Sanl’AnzoIo, Cassan et lì intorno 3000 fanti et 400 cavalli lizieri ; ha dato artellarie pezi 2 et polvere al duca di Milap. Soa excellentia voi proveder a tulio, et dice non dubitar di nulla. Di Lodi, di sier Gabriel Venier orator, di primo. Come il duca si dubita dove -dia star; car-gandeli 1* imperator adosso, non si voria metter in Cremona. Esso orator li ha dillo vengi in le terre nostre, overo in Veniexia propria. Di Zenoa si ha uno aviso, a di 28 Soa Maeslà sottoscrisse a li capitoli di la pace con Pranza, a dì 29 la publicò lì in Zenoa con feste etc. Li tre cardinali legati è zonli. Soa Maeslà li andò contra fin a la porta, et li feze grande honor. Li oratori fiorentini hanno hauto audienlia et promesso darli assà danari, volendo Soa Maestà mantenirli in la libertà che sono al presente. Di Ferrara, di sier Marco Antonio Venier el dottor, orator, di primo. Coloqui hauti col duca, qual si ricomanda a la Signoria. Dubita le zelile non li vadi adosso, et per difendersi ha mandalo li 1000 fanti in aiuto di Fiorentini, come cole-gado. Li cesarei, sono verso Perosa, voleno liaver Spello. È sta ferito di uno arcobuso Zuan de Urbino. Malatesta Baion si voi difender. Et perchè Paulo Luzasco li ha mandato a richieder liaver compito la ferma col papa et voi passar per le sue terre et andar verso......., li ha mandato a reehieder uno salvocondulo poter passar con 100 29})* cavalli et 200 fanti, et soa excellentia ge 1’ ha voluto dar. Scrive hessendo tornato il signor Marco di Pii, stato orator a Cesare a Zenoa, al qual fo ditto, non havetido commissione di trattar, andasse via, bora il duca lo rimanda con mandato, et insieme con lui un dottor, domino . . . . , et sono partiti.