289 MDXX1X, AGOSTO. 590 ditti ad visi de Genova se intende che in corte de P imperalor non ve ne era ancora nuova. Da Feìtre, di sier Zuan Francesco Gra-denigo podestà et capitanio, di 8. Scrive, hozi è passalo de qui uno coriero de mercadanti lo-deschi, ma italianato et pratico qui, persona, come se ha informatione di qua, de lede, che riporta di haverse partilo già 8 dì da Augusta, et venendo in quà haver trovato in uno loco dillo Fres, Ira Augusta et Yspruch, cavalli 300 et aspelavasi fin al numero di 1500; quali cavalli sì gionti, come quelli doveano venir, erano parlili da Thuchellre di Fiandra, et sono belli cavalli, et li homini sono bene armali et bella gente. Gionli che siano tulli, dieno far la mostra al dillo luogo de Fres et venir a Bolzan. Con li predilli dieno venire molli signoreti de le Terre Franche che vogliono andar a far reverentia a la Maestà de l’imperalor. Afferma esser partiti de Augusta et Olmo, loco apresso a Augusta, assai carele de fermenti et biave per monitione, et haver veduto a Alla da G00 bovi da carne per condur con lo exercito. A Yspruch, dove fu mercore a. li 4 del mese, dice haver visfo da 40 carette eon barche sopra e ponti el assae polvere ; cadauna de quelle era tirala da 6 cavalli, et fin hora dieno esser gionte a Bolzan ; li erano etiam preparali molli cavalli da tirar. Intese da alcuni capitanei et sui sccrelarii, con quali cenò a Ispruch, che, falla la mostra de cavalli a Fres, ve-nirano subito a Bolzan, et che dimane che sarà a li 9 a Bolzan et Maran si farà la mostra a 15 mi-lia fanti descritti del conlà di Tirol. Et uniti che siano li cavalli et fanti, piglieranno el camino sopra Bolzan per terre de Grisoni per venir verso Milano. El capitanio generale de li fanti esser el signor Gasparo Fransperg del qu. signor Zorzi che morite a Ferrara, qual era mercore a di 4 ad Yspruch. A Trento dice non farsi provisione de viluarie, et quando si volesse farla non ge saria modo per la penuria de biave et vii) ; et che ge erano do bandiere de fanti falli sul trentm, el sopra la piaza erano da 30 barche da gente con li ponti et 40 pezzi de artellaria da campo in ordine. Fo mandi in campo in questa sera per pagar le zenle ducali 9000. Item, la vendeda del dazio di pistoii nuovi fu serado, et era a ducali ..... milia, sichè è assaissimi danari ancora in la terra. 180* Et da poi fato e! provedilor a Lignago fo li-centià la Zonla et rimase il Conseio di X sem-1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. LI. plice; et questo perchè 4 citadini padoani, vide-licei do Caidivacha, fo fioli di missier Andrea, nominato l’uno .... et l’altro . . . , marche-schi, si haveano desfidalo il combaler in mantoana con do Trapolini per inimicitie Ira loro, videlicct .... Unde, inteso questo, li Cai di X passono, scrisseno una lettera a Padoa, li facesseno comandamento che sub poena indignationis Dominii non dovesseno andar a combaler et venisseno a la presenlia di Cai di X. Li Caidivacha è venuti et.... Trapolin el hanno obedito, l’allro è a Mantoa el non voleno ubedir; unde fu preso, che in termine di zorni . . . , si vengi a presentar, aliter sia bandito di terre et lochi, con tuia et confisca tulli i loro beni, ancora che fosseno sub fide co-misso, et sia tralato da rebello di la Signoria nostra. A dì 10, fo San Lorenzo. La terra, heri, di pesle 4, zoè tre novi, do videlicet a Sant’Agnese in caxa di sier Tomà Donado signor di notte, et uno allro in loco vechio ; et 13 di altro mal. Se intese per via di uno Fracasso homo d’arme, tamen non ze lettere, come lo illustrissimo signor Janus di Campo Fregoso govrrnador zene-ral nostro fedelissimo, di età di anni . . . . , era spirado di questa vita, a cui Dio doni requie. Lassa do fioli, signor Cesare et Hannibal ; tulli do sono a nostri stipendii. (Non fo vero). Veneno li oratori di Franza novo et vechio, et domino Zuan Joachin fè un longo discorso de la venula de l’imperalor in Italia, come heri si intese, et che ’1 re Chrislianissimo mai abandonerà Italia et praecipue questo illustrissimo dominio. Però è da far gaiarde provision et è necessario che ’l re Chrislianissimo vengi etiam lui in Italia, et cussi venirà certissimo, perchè seguendo la pace sarà ben, si non si farà gaiarda guerra ; con altre parole, et stele assà in Collegio, et il Serenissimo respondendoli verbapro verbìs. Vene l’orator del duca di Milan, con avisi hauti del zonzer zenlilhomeni a Zenoa, venuti per hono-rar l’intrala de l’imperador, qual heri doveva inlrar de lì, dicendo del bon voler del suo Signor et non si voler partir di voleri el aricordi di questo serenissimo dominio. Et nota. È uno altro novo oralor del ditto duca venuto l’altro heri a stafeta, nominato domino . . . Vene l’orator di Mantoa, et monslrò lettere del suo signor marchese, di 8. Come ha hauto lettere di Zenoa, acusano di 30 di Pranza, de la paxe fala con inciusion de confederali. 19