293 MDXXIX, ACOSTO. 294 nostro non vi andoe. Scrive, el principe di Oranges è ancora li el, come li ha ditto el pontefice, li ha dimandato 50 milia ducali. Soa Santità ha risposò non haverli né il modo di trovarli, et vedesse con questi banchieri che Soa Beatitudine li prometeria dicendo: « Non ne crederanno; li ho dillo darli zoie et se fazi servir di danari, el clic manco potrà far. » Il qual principe li ha dillo voler andar a luor l’impresa de Fiorenza havendo danari da pagar le zente, et ha mo lo de intrar in Fiorenza et metter quella terra a sacho. Et dice el papa : « Dio non voia se dica siamo stati caxon de do sachi, de Roma et Fiorenza ! » Da Ferrara, di sier Marco Antonio Venier fi dotor, orator, di 8. Come a dì 7 a bore .... zonse lì a Ferrara, honorato dal duca el alozalo . . . . . . , et la matina ave audientia da soa excellen-lia. Expose la sua imbasata persuadendolo u star costante in la liga noslra perchè la Signoria non è per mancarli di ogni aiuto. Soa excellenlia li rispose, cussi faria et non era per mancar, con altre parole ; et che in aiuto de Fiorenza havia preparato dimandarli 1000 fanti et 80 homini d'arme con suo fiol etc. Scrive, lì a Ferrara era zonto monsignor episcopo di Tarbe orator del re Christianis-simo, qual l’ha visitalo etc. 182* Vene 1’orator de Urbin, et mostrò lettere del suo Signor, da Cassali, di 7. Come al lutto voi man-tenir Bergamo et andarli in persona. Et scrive una lettera scritta per lui a li retori di Bergamo, et manda la copia. Vene l’orator di Ferrara, el mostrò lettere del duca. Come havia fatto 1000 fanti per mandarli a Fiorenza, et etiam 80 liomeni d’arme, et vi mandava ............... De le cose di Hongaria, per diverse vie se intende esser abiindonala d’ogni sorte genie, solimi esserli do bandiere di fanti quali etiam, per quanto si crede, hanno ordine al primo comparer de inimici di salvarsi. Dicono, a Vienna cominzarsi a redur qualche numero di fanti, et che il principe si aspetava de li. Ne le bande qui vicine a noi il forzo de le gente comandate il passalo mexe havevano havuto ordine inviarsi solto gravissime pene, et sono più di 8 giorni che comenzorono a caminar. Sono slà imposte a lutti li soi paesi angarie infinite comò è necessario in tal bisogna. Da Fiorenza, vene lettere in Pregadi, di sier Carlo Capello, di 8, liorc .... Come li Signori fiorentini heri matina, havendo fatto venir a la loro presenlia li oratori Franza el il nostro, proposero quello si havesse a far per la venuta de P imperador in Italia. Et scrive colloquii hauti insieme, ut in litteris. Et cussi hozi hanno chiamato el suo conseio, dove è stati fino bore 5 di notte, et hanno preso di far 4 oratori a l’imperador per ada-lar le cose sue con Sua Maestà, li quali sono questi : Nicolò Caponi che fo dismesso de confalonier, Tlio-maso Soderini è provedilor in campo, Rafael Hiro-nimi fo comissario in campo, et Mateo di Lorenzo Strozi. El poi hozi hanno electo comissario in campo in luoco del Soderini, fato Zanobi Berlolini. Scrive, avanti li elezeseno, l’orator di Franza è lì el il nostro fono con quelli Signori persuadendoli a non far dilli oratori ; i quali dissello il meglio era a farli, ma non li manderiano sì presto. Item, hanno lettere di Cambrai, del Carduzi, di 29, che scrive nulla è concluso, ma ben li capitoli per firmati, ut in litteris. Item, manda una lettera del Cardinal Salviali di Franza, di 30, in zifra, scrive a Roma a suo padre missier Jacomo Salviali, el queli Signori pregano questa Signoria la fazi trar di zifra et remandargela. Tamen ditta lettera non fu possibile, per fatica fusse falta, di trarla di zifra. Da Poma, de 2 avosto 1529, scritte a Mantoa. Fo lelo do parte, fate nolar, di far uno prove-ditor a Brexa, et P altro in Verona, con ducali 120 per uno al mexe. Item, condur el signor..... (Sigismondo) Malatesla con fanti...... et'uno Nicolò di la Volpe, nepote del cavalier di la Volpe, con fanti..., con questo ditto cavalier vadi etiam lui in campo, et alcuni altri. Da poi disnar, fo Pregadi, et sopravene queste lettere : Da Udene, di sier Marco Antonio Conta-rini luogotenente di la Patria, di 8. Manda uno reporto di persona fide digna qual parte pochi giorni fa da Augusta, dove dice si fazevano fanlarie et altre gente di guerra in boli numero. Il simile in Yspruch ; el qual se diceva farsi per Italia el Milano. Ilier matina si celebrò la messa solenne per la publication de la lega, (non) in Santo Pietro come era ordinalo, ma ne la capella solita per manco incomodità de Nostro Signore, qual volse intervenirli, avengachè Nostro Signore sia per ancor mal gagliardo. Et da poi tal celebralion il vescovo Gur-gense fece l’oralione, che fu tenuta bella, benché recitata con mala gralia per esser sua signoria quasi