393 XIDXX1X, AGOSTO. 394 dal proveditor, che a quella hora, lutto lo exercilo apropinquato a la cillà, mandorono il sinico fuora a rendersi, rizercando la confirmalion di capitoli che i havea per avanti. Il magnifico proveditor li ha remessi a me, et immediate el feze intrar in la città 4 compagnie di le nostre di Monopoli, riservandosi questa malina di entrar con tutto lo cxercito. Che ’I nostro signor Dio sia ringratiato, che ne habbi concesso la città, pregando ne favo-rissa ad haver il castello, per il batter del qual io fazzo meter in terra li canoni et le altre mo-nition necessarie, et con la scorta debita le farò condur, per far subito la baltaria. Et ho subito scritto al proveditor aricordandoli che ’1 faza far una trinzea immediate con ogni presleza per luor a quelli del castello la speranza del soccorso, et fazandola gaiarda dividerà il soccorso, maxime da la banda di fora. Et havendo lassà ordine al governador di Monopoli di inlertenir tutti li pa-sazi perVenetia et darmi aviso de inimici, et cussi questa note per una barca come de inimici non sentir alcuna cosa. 252') Copia di ima lettera scritta per domino Simon Bomano al clarissimo generai da mar. Illustrissimo et excellentissimo signor mio. Per il magnifico capitanio del Golfo ne avixa che, sì per ordine di la illustrissima Signoria, sì perchè manca la panatica, è necessità andar a Mono-poli. Ne è parso de farve intender il tutto. Di le cose de qui nuì con lo aiuto de Dio havemo preso molte terre de lo Capo et non de poca importantìa, quale sono terre bone et ben vituagliasi et con poca zenle si poteno relenire, quale non manco le havemo prese con favore di le vostre galee che con virlù de li nostri soldati. Adesso se le dille galee se parleno de qui, dubito che le zenle che hanno ho adunalo seco (sic) Gallipoli et Otranto per su-spitione de le galee, adesso, parlendose, dille terre manderano queste zente ad coniongersi con lo marchese de la Tripalda in modo che dubito sarò sforzado a rclirarme el abandonar le terre et non esser patron de la campagna come adesso li sono. Pcrlanlo mi ha parso darli notizia, aziò vostra illustrissima signoria possi proveder a quello è necessario non solamente di queste 6, ma ancora di le . altre. Et l’aviso, queste galee che sono qui hanno fallo poca fazione è stalo per causa de li temporali rhannodislurbalo.il dillo magnifico capitanio del Golfo, olirà la bona compagnia che ne ha fallo, si ha prestalo uno mezo faleonelo el datomi dui barili di polvere et alcune pigliate de fochi artiliciadi. Nui ancora sì sforzeremo che le predine galìe restino satisfalle de nui, con darli tutta la villualia che sìa possibile. A vostra illustrissima signoria di continuo mi aricomando el la prego, temporizando da queste bande, se degneno de proveder de monitione de polvere et piombo, overo avisar a la excellentia de la illustrissima Signoria che ne babbi da proveder, che altro mezo non ho in questo che vostra signoria illustrissima, qual Iddio de mal la vardi. In campo sopra Monte Sargo a dì 10 avosto 1529. Sottoscritta : Di vostra illustrissima et ex-cellentissima signoria servi-tor Simone di Thebaidi. A tergo: A lo illustrissimo et excellentissimo signor generale dell’ armata de la illustrissima Signoria do Venelia. Copia de una lettera di Ferrara, scritta per 253') Fiero di Franceschi, secretario di V ora-tor nostro, data a dì 23 avosto 1529, drìzata a domino Andrea di Franceschi secretario di l'excellentissimo Conscio di X, suo barba. Magnifìce pater. Heri de qui si fece uno abbatimenlo di un mes-ser Crislofal Guasco di Alexandria et un messer Nicolò Doria da Genoa. El Guasco havea dato el campo al Doria per un schiaffo havea habulo da lui, hessendo tutti doi a li servitù de monsignor de San Polo. El Doria vene in campo et mandoli le arme, le qual furono la scheniera sinistra col cossal, la ma nega destra, la maglia cum la lunela el il guanto destro, la rodella da defenderse et la celada in lesla. Et armali ludi doi fu portalo nel sleccado due spade et falla la elelion de una de esse per el conte Claudio liangon padregno del Guasco, fatte le proclame solite et letti li capitoli, fra li quali ne era uno che, rompe od ose a qualsivoglia di loro la spada, quella se li havesse ad cambiare, ma cascandogli, cascasse a maleficio suo. Se cominciò F assalto, el in vero, vedendosi li porta- li) La carta 251 è bianca. (1) La carta 252* è bianca.