149 MDXX1X, LUGLIO. 150 Secundo scurtinio, passò solum 6. Sier Andrea Conlarini fo soracomilo, qu. sier Teodosio, Sier Zuan Loredan, qu. sier Tomaso, Sier Zusto Gradenigo fo di sier Zuan Paulo, Sier Zuan Francesco da Canal fo podeslà el capila-nio a Meslre, qu. sier Piero, Sier Lunardo Bembo fo podeslà el provedilor a Roman, qu. sier Francesco, Sier Domenego Conlarini, di sier Marco Antonio da san Fclixe. El per esser 1’ bora larda non fo fallo altri, fino al numero di 31. 90* A dì 24. La (erra, beri, di peste .... Vene in Collegio P orator de Franza, missier Zuan Joacbin, dicendo fin do zorni saria in questa terra monsignor di... (Tarles), qual vien orator in suo loco, de qui. Poi exortò la Signoria a dover dar favor a Fiorentini, azió quelle gente non vengino in qua. Vene f orator di Fiorenza, purexortando la Signoria fazi provision di zelile, per obslar a le zenle, minazano andarli adosso. Vene 1’ orator di Ferrara, et etiam lui exortò non si mancasse perchè il suo signor duca faria ogni suo forzo ancora lui a beneficio di la liga per Fiorentini. El il signor Hercules, capilanio di Fiorentini, doveva cavalcar in Toscana. Vene l’oralor del duca di Urbin, perché domino Oratio Florido è partido et tornato in campo, et comunicoe alcuni avisi hauti di la duchessa de Urbino, dicendo che si scrivi una lettera al rasonalo Dolfin, è ad Urbin, dagi li danari per far li fanti. Et cussi il Serenissimo li disse si scriveria lellerc, subilo facesse li fanti come voria la signora duchessa, ancora che li era sta scritto, et fo fate le lettere. Da IJdene, di sier Marco Antonio Contarmi luogotenente, di 21. Con avisi di le cose di sopra. La copia sarà qui avanti posla. De Trani, di sier Vettor Sor amo governa-dor, di 3, 8, 11 et 12. Scrive la cosa del trapolar fo fato a li nostri, sicome si bave per via di Mono-poli, siché tra presi et morii fono al numero Scrive, che il signor Renzo molto si doleva, qual è a Barlela, non havea danari, el le gente si partivano. Et che la peste li a Trani era cessala. Et come sier Zorzi Diedo capilanio di le barche armade era andato nel porlo di Manferdonia, et tolto fuora una marziliana di Chioza, la qual era stà presa, et etiam preso una fregala de inimici de remi 14. Scrive in ultimo esser zonta la galla, soracomilo sier Marco Corner, con quel francese con ducali 30 milia, destinati al signor Renzo. Di campo, del signor Alberto Scoto, fo lettere, di 21, a Zuan Jacomo da la Croce, suo secretario. Come havia da Piasenza, inimici haver hauto Novi, a pati ; et che ’1 conle Lodovico Bel-zoioso et conte ChristoÌolo Tornielo, il primo con fanti 1000, il secondo con fanti 500, voleuno passar Po, et che il signor di la Mirandola li obslava: quali erano a Castel San Zuane. Item, scrive come se interteneno li, et che il capitanio Zielo havia preso un gran pacheto di lettere, che venivau di Franza. Copia di una lettera di sier Marco Antonio 91 Contarmi luogotenente in la Patria del Friul, data a dì 21 lido 1529. Come in questa matina, in execution di le lettere di la Signoria nostra havia fato pubblicar la parie di beni comunali. El esser ritornato uno di quelli mandato zà più zorni a le bande di sopra, qual è stato fin vicino a Linz, et parti zà 10 zorni. Prima dice, si afferma turchi esser gionli a Belgrado con exercilo inexlimabile, et che in loco alcuno • di 1’ Hongaria non li era testa nè exercilo alcuno, solum in Buda erano certi fanti, quali furono del capitanio Concioner, ne li zorni avanti anegalo nel Danubio con molle altre persone da conto. Et che apresso a Viena era da 4000 bohemi et cavali 800, mandateli da li bohemi, per difendersi da li turchi. Et che li pressidi, quali erano stati promessi da Slesia el Moravia a la summa di 3000 persone, li venivano denegali ad instantia del re di Poiana, cugnalo del Vaivoda. Che il principe era in molti affanni, vedendosi mancar li aiuti ne li quali sperava, et per lai causa era parlilo da Linz, dove haveva lassata la regina, et andava quasi a slafeta verso Rali-sbona el altre terre, per questa impresa lurchesca. Et che a li zorni passali havea fato de industria brasar Peste, qual è un loco a l’incontro di Buda, oltre il Danubio, fingendo il foco esserli miralo a caso, aziò turchi non vi potessero alozarsi dentro. Per altre vie, et da persone fide digne, sono avisalo che il capitano spagnolo, era a la guardia di Gorizia et di Gradisca, era andato a stafeta a la volta de Linz, sperando trovar li el principe, el questo per intcrlenir quelli spagnoli, che a li zorni passali scri-vei esser passali sopra Lubiana, et al presente sono