AGOSTO. 410 409 > UDXXXI lia havulo, come li inimici danno nome, et haven-dosi, guarnirlo, et havendosi o non, spengersi cum l’armata, vostra excellentia, un cento miglia dentro in Calavria, et danegiarli più che possele per divertirli da la impresa che veleno eseguire ; et parendo a la excellentia vostra inviarse qua sei o otto galìe, nui li polleremo sopra laute gente, che li inimici non saperano dove se tenerano li piedi, tanto altro travaglio li daremo de qui; pur quella è sapientissima et è sopra il fatto, et dal canto suo ancora intenderà li andamenti de li inimici e si potrà governar secundo la sua sapientia. Renzo da Cere, locotenente del re Christianissmo. Johannes Victurio, provisor generala. 264') A dì 27, la matina. La terra, di peste, niun. Vene in Collegio 1’ oralor di Pranza per cose particular, con lettere del signor Renzo, zerca uno capitanio francese fo preso a Ruigno per Zuan Greco, qual andava con una fusta in corso, et la galìa Salamona lo fé dar in terra, poi sopra uno bregan-tin veniva, el lì a Ruigno fo relenulo con luto il suo, et luì de qui posto in preson. Ha fallo danno, amici et nemici. Hor dillo oralor voria fusse relassalo. Vene sier Cristofal da Canal stato capitanio di Padoa, per danari, vestito di veludo damaschili alto et basso, senza compagnia, solum 6 parenti, et referite ineptamente, non dissede la Camera et manco di le fabriche ; unde il Serenissimo disse: « Cre-demo vui haver fallo quel liavè sapulo. » Et con questo lo licentiò. Da Trani, di sier Zuan Vitturi proveditor renerai, di 15 avosto. Come heri terzo zorno fui dal signor Renzo a Barletta, perchè havea haulo, per uno ragazo francese qual slava con uno cape-tanio spagnol, che il marchese del Guasto si levava con cavalli et 3500 fanli spagnoli et andava in Terra di Olranlo. Et parendomi tal aviso de importantia, vulsi andar a Barlela dal signor Renzo, siando andà il capitanio zeneral a l’impresa di Brandizo; et dito a soa excellentia quanto liaveva inteso, me rispose : « Io ho per via certa questo instesso aviso, et vi ho expedito uno homo cum lettere eredenlial, et l’è bon adverlissemo il capitanio zeneral di questo. » Et cussi concluso dì scriverli una lellera, el manda la copia, la qual sarà qui avanti. Et heri sera a bore (1) La carta 263 * è bianca. due di nolte expediti, con letere, la fusla Marcella al capitanio zeneral, et con letere e ti am del signor Renzo al signor Zuan Corado Orsini et al capitanio Simon Romano, che si trova in Terra di Olranlo. Scrive, lo Illustrissimo signor Renzo ed io femo ogni cosa per intender li andamenti de li inimici. Scrive, el signor Camillo Orsini è partito de qui con una barca, et va a trovar el zeneral. Scrive mal de lui, ut in litteris, et non voi star con lui ; et Serafin da Spoleti capo de fanli è acordà con lui. Il qual se partì da Monopoli, et vene a Trani ina-inoralo di una dona, li fé amazar el marilo, lei era di sospeto di peste, et si amorbò, et li vene la jan-dusa. Da Bassan, del podestà et capitanio, di 26, hore............... Da poi disnar, fo Pregadi, vene le infrascritte 284* lettere, zoè da le poste : Di campo, da Cassan, di 25, di proveditori generali. Come el capitanio zeneral con lui prove* dilor Nani, tornati di Bergamo, gionseno in campo, a bore 4 de note, et consulteriano la matina insieme quid-agendum, zerca el venir de lui proveditor Dolfìn col signor Cesare a Verona, justa la deliberalion del Senato. Scriveno se mandi danari : è passa el tempo de la condula del conte di Caiazo de fanti 1000, dee pagarli, el altre compagnie vanno sbandale, sicliè bisogna assà danari a pagarli Item, mandano uno aviso hauto di le cose di Zenoa, Come l’imperador era stà visto per la terra a cavallo, et assà signori a piedi, et è reslà con 2000 fanli spagnuoli, il resto li ha manda verso Alexandria di la Paia, et altre parlicularità. Da Lodi, de sier Gabriel Venier orator, di 25. Colloqui hauti col duca, de l’imperador, et avisì I’ ha etiam lui da Zenoa, in conformità di nostri. Da Verona, di rectori, con uno aviso di le cose di todeschi. Di Brexa etiam avisi. Di Vi-cerna, di rectori et di sier Francesco Pasqua-lifjo proveditor generai. Con avisi ut supra. Da Vicensa, di sier Marco Antonio Bar-barigo capitanio, de 26, vidi lettere. Qual scrive cussi : Da uovo, per uno partì marti da Trento et vicn da Bolzano, dice esser venuto con il resto de le faiilarie et cavalli fino sopra Trento, el le lanla-rie erano passà zoso a Trento, et li cavalli marli et mercore doveano zonzer in Trento al numero de 2500 cum molte carette di vitualie, polvere el altre rnonition. Non si sa certo la via debbano lenir, pur si crede andarano da Verona via.