615 non si poi mover. Da novo, li Cantoni di sguizari luterani moveno guerra a li cattolici, et benché li doi cantoni luleriani siano soli, tumen poleno far zenle assai, li qual sono Zurich el Berna, el li cattolici Lucera, Urania, Suiz et Underval et Zoch. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL, Savi del Conseio et terraferma, una longa parte zerca le legne, aricordala per sier Zuan Trivixan qu. sier Zaccaria, sier Hironimo Arimondo di sier Andrea proveditori sora le legne, videlicet, che tulle le. legne sarano condute in questa terra da primo marzo fin tulio avoslo si vendi soldi 25, quelle da primo settembrio liu tutto fevrer soldi 28. El clic 1« legne di zerro siano longe pie do manco dodeda, le dolze piè uno (do) et mezo. Et siano falle do mesure di ferro bollale, el quelle si troverà esser manco, si vendi soldi 2 manco ¡1 caro. Item, li caradori legni dille misure, sotto pene eie. el si fazi proclamar lai delibcralion per li rettori nostri da mar, nè si possino condurle sora venlo, sotto grandissime pene, ut in parte. Ave 196, 15, 4. 39G Smimarìo di do lettere da Fiorenza di Vicemo ledei secretarlo di V orator nostro, di 2-1 settembrio V una 152!), scritte a domino Zuan Battista Fede! dottor, suo fradello, ricevuta adì ultimo ditto. Excellentissime frater observandissime. De qui se stà in grandissimi travagli el si aspella di ora in ora li nemici a le mura. Tulla la notte si stà in arme. Iddio sia quello ne preservi da la crudeltà de barbari, quali se vi entrassero per forza vehnobis! Pur spero ne l i bontà divina et ne le bone provision si fanno che si defenderà questa città, la qual è un stupor a vederla ; non si lien aperte le boltege; la notte tutte le case tien fora lumiere; le donne tulle se son retirate rie li monasteri ; continuamente grandi el picoli d’ ogni condilione lavorano a li bastioni; nè tanto si leme li nemici de fori quanto qualche moto di dentro di quelli che desiderano novità. Pur non si manca di .star di bon animo. 11 signor Malatesla Baion fa gaiardanienle ; ne la città vi è 7000 fanti usati et pagali, et 500 boni cavalli, olirà le ordinanze el le altro genti del popolo, che (ulti sono in arme. Io per me indico che qui sia ceduta la smurila del tulio et la libertà de Italia. Iddio sia quello che governa il lutto, et ne preservi da male, et voi tutti conservi sani. 616 Lettera del ditto, di 25 settembrio a hore S di notte. Questa sera è giolito monsignor di Capila, et va al principe con autorità di compnner, se questi Signori vorano assentir a le richieste del papa, se non per far marchiar manzi l’exercilo. De qui non si tiene habbia a seguir accordo alcuno, perchè non vogliono consentir che caxa de Medici ritorni in Firenze superior agli altri, et si aspetta lunedì pro-ximo gli nemici a le mura. Li quali, se venivano a presentarsi come si teneva per cerio venisseno subito da poi la deditione di Cortona, miravano senza impedimento, perchè ritrovavano la città di-sprovista di repari, di genie et di ogni altra cosa necessaria a la expectation di un impeto nemico, et tulli in fuga, procurando solamente con la fuga il salvarse el la roba con tanta confusion, che era un lerror a veder. Et veramente se vi venivano, face- 396* vano la maggior crudeltà et il maggior sacco che mai fosse stà fallo, perchè questo è l’animo de nemici. Da li quali spero pur si preseveraremo, ha-vendo dato tempo di repnrarar et di retirar le genie ne la città, quali sono da 7000 fanti usati et boni, 500 cavalli, olirà le ordinanze de la cillà che sono da 3000 et altri del popolo che hanno lutti le arme in mano, di sorte che’l signor Malatesla et il signor Stefano Colorta promettono cerla vittoria, el tengo così sarà se solamente si haverà da combatter il nemico di fuori et non dentro, che pur vi Bono de quelli che vorrebbono veder mutatione et cose nove. Iddio provedi al tutto. Il alarissimo ambasciatore fa da Cesare el non solo da orator ma da provedilor, con salutazione et contento de questi Signori, quali in ogni cosa l’ascoltano volentieri, et se’l non fusse stalo che sempre si ha forzato di dimostrare con evidente ragione che la salute el libertà di questa repubblica consisteva solo nella defensione et che’l procieder unitamente con la illustrissima Signoria nostra la preservava, et fin bora haria presa allra deliberatione ; mali danno fede a le parole sue, qual tendono a beneficio comune. Et stante le cose come stanno, qui è redula la libertà de Italia, et spèro che questi Signori stando constanti et sustenendo questo impelo barano questo lionore. L’oratore non ha mandalo via cosa alcuna, et ha voluto tener suo figlici qui, contra la opinion di tulli,, mostrando di non temer, per non dar suspetto a gli altri el haver causa di far animo a questi Signori, con dir: <ì Io ho qui la mia MJ1XXIX, SETTEMBRE.