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     gne, el la porlada sua, et etiam notar cadaun viazo che diti burchi faranno, et la nota che l’haverà dato il carador, che bavera tenuto el conto de li carri, et quella eticrn che li sarà <Ja!a da li due barcaroli a questo depulali. Li qual barcaroli che si pagano per conto de questo dazio siano obligati veder con diligentia luti li burchi che vengono ne la terra con vero effetto pagino li sui per la vera quantità de cara de legne, et debano darli in nota al scrivali, el li burchieri siano ubligali dar in noia cum ogni verità la quantità de legne haverano portalo, solo tutte le pene statuite per 1’ otlìcio el de lire 25 de più, la metà de li qual sia de li signori, el l’altra de lo accusador. Et perchè diti burchieri per conitela soleno dar certe regalie di legne a diversi officiali el caradori et altri de l’officio, per poter meglio avantagiarsi nel conto de li cari ne li dacii che pagano, il che lutto cede a danno de la Signoria nostra, sia preso, che non possano né debbano li burchieri dar più alcuna quantità di legne ad alcun sia chi esser si voglia, nè per quelli di l’oflicio possano essere accetate legne per niun conto, salvo quelli che le dovesseno haver per deliberation de
     11	Consegli nostri, sotto pena da perder l’officio et de lire 25 per cadauna volta, la mila di la qual sia de li signori faranno la execution et l’altra de lo accusador; et ne la medesima pena cada i burchieri
315	che desseno legne ad alcuno per la dila causa. Ut-terius, perchè de questo dazio si solevano pagar
     12	fanti a l’oflicio de la luslilia vechia, la caria, li libri et spexe del masser, sia statuito che dilli fanti siano pagati de le parie de diio oliitio spedante a la Signoria nostra se ’1 ne sarà, so non del daliario predilo, come i libri spedanti a questo datio deban essere pagati de le pene predille ; ma le carte et libri pertinenti a senlenlie et altri atti del’oflicio, debbano pagar li scrivani et nodari, che ne hanno la utilità; et questo medesimo sia de le spese che fa il masser, zio de le cose appartengono al datio predillo siano pagati de dille pene, ma del resto che ne ha .... le ne habbia etiam il carico.
          f De parie 162 De non 29 Non sincere 12
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    Die dicto. In Rogatis.
        Omnes suprascriptì, excepto sier Hiro-nimo Pisauro sapientes Terrae finnae.
     Hessendo, per deliberation del Conseio nostro di X cum la Zonta, beri fata sta lerminalion che del datio de le legne questo Conseio potesse dispo-ner come a questo Conseio parerà di maggior beneficio del Stato nostro, et sia necessario proveder di polersi cum il mezo di esso datio valere di quela rnaior summa che se potrà :
      L’anderà parte che, per autorità di questo Conscio, vender si debban ducati 6000 de inlrada a l’anno del datio di le legne, così veiliio, come no-vamenle agionto, a raxon di 8 per 100, cum questa dechiaration, che la Signoria, passali anni 20, possa recuperar dito datio et non avanti per modo alcun, nè possano li compradori esser mai trati de posseso da poi li anni 20, se non li sarà effedualmente exbursalo tulio il danaro a li compradori, et, recuperalo il datio da poi li anni 20 el non avanti, la nova addilion falla ad esso dalio, debba cessar, sì che da allora adriedo si resli sopra primo dacio solamente. Et perché non è dubio che del dito dazio se trazerà più de li 6000 ducati a l’anno, sia porla lutto el soprabondante de tempo in tempo ne la 315* procuralia nostra di San Marco, da esser tenuto in deposito cimi firmo ordine. Et se per caso ocorerà che qualche anno si trazesse manco de ducati 6000, si debba refar quel manco si trazerà de dili danari che saranno in deposito. Et quando pur occoresse, il che non é da creder, che ’1 mancasse qualche danaro a la dila somma de ducali 6000, et non fusse in deposito ut supra, siano obligati a la refatione de quello mancasse, de lutti li danari de la Siguoria nostra, et praecipue de li danari di le daie de la città de Padoa, videlicet de li primi danari se ca-varano de dile daie, da esser per li reclori nostri di Padoa mandale a la predila Procuralia, sempre che li sarà scritte da li procuratori nostri di San Marco per el dito etfeto, sichè quelli comprerano abbiano effettualmente la dita inlrada de 8 per 100. Li compradori siano el esser se intendano liberi possessori, et abbiano libertà di elezer una persona da esser per loro posta a l’officio de la luslilia vechia per scuoder dili ducali 6000 del datio predilo, et per pagar le 8 per 100 a li compradori ; et quello che eleggeranno haver debba ducali 60 a l’anno da esser pagati del soprabondante soprascrilo, con le
MDXXIX, SETTEMBRE.