59 MDXXlX, UICLIO. 60 pensa che la maggior parie de la Franza se gli niella. La serenissima madama rezenle hoggi è a San Quintino et venerdì se ritroverà a Cambray, et noi altri parimenti, et sabato se abboccarà con la serenissima madama Margarita et Chrislianissimo. Dice che in Flandria li Cesarei danno voce che l’imperatore era imbarcalo, il che diceva non credere. Con la serenissima madama sono el reverendissimo cardinale canzeliero et monsignor illustrissimo gran maestro, el presidente primo de Parisio, l'arcivescovo di Borges, prò consilio. Vostra excellentia non se maravegliarà se forsi scrivo succintamente et se le lettere non saranno sigillate al solilo, perchè hessendo noi in camino per andare da Noiono a San Quintino, ove erano inviati li nostri muli, siamo improvvisi venuti qua, ove credo el Chrislianissimo expeclerà la resolu-tionc de Cambrai. Ciascuno di noi ha firmalo quanto ha possuto l’animo del Chrislianissimo, con assecu-rarlo de la correspondentia dei soi Signori. A vostra excellentia baso humilmenle la mano et me gli raccomando. Data etc. Sottoscritta : A tergo: A lo illustrissimo et excellentìssimo Signor, el signor duca de Milano. 34 Stmmario de una lettera dì la duchessa Leonora d’ Urbino, data in Urbino a dì 11 luio 1529, scritta a domino Joan Jacobo Leonardo orator suo in Venetia. Magnifice, dilectissime noster. Vi mandamo una dei signor Malatesta, ricevuta in questo ponto, con alcune copie de avisi ch’elio ne manda, per le quale intenderete il suspetto de le cose di Perosa, et non meno anche di le nostre, quale farete intendere a quella Signoria illustrissima eie. Et dimanda li danari è lì in man del risonalo Zuan Dolfìn, qual è a Pexaro, lo possi spendere in far fanti, accadendo il bisogno, et voleno esser 3000, come s’era deliberato di fare. Et di questo scrive richiedi a la Signoria, eie. Copia di una lettera dì Malatesta Baion da Perosa, di 9, scritta a la duchessa di Urbin. Illustrissima et excellentissima signora. Ancora che mi renda certo vostra excellentia habbia de li veri avisi, quanto sieno i progressi de nemici, nondimeno io non resterò di advisarla di quanto ne occore, chè, per diversi ¡scontri, ho che certissimamente i lanzichinec si trovano in grosso numero dentro da l’Aquila, el fanno grandissime giornale per venir a la volta di Perugia, et se do-veano trovar la sera a Pizole et a Monlereale, et a la posta si facevano grandi preparamenti de lo-giamenti, et existimavase che a questa ora dovessero essere a Norsia seguitando il viaggio già co-menzalo, et che Sarra dovea unirse insieme con loro, et etiam il signor Ascanio paga 3000 fanti per venir contra il sialo di vostra excellentia. Et perchè, excejlentissima signora, a queste cose cognosco bisogna slar con gli occhi aperti et molto provisti per ogni urgente bisogno che accascasse, però pregeria quella fosse contenta che cum ogni celerità possi -biie desse ordine tale che, quando bisognerà, io mi possa prevalere più presto di 500 over 600 fanti boni et bene a ordine, che di maggior numero et non fossero pratichi a le arme. Questo non dico tanto per benefitio mio, quanto cognosco che tale impresa è cum favor de li inimici di quella, che facendola non altenderano ad altro che a la expedi-lione del stalo suo. Sarei di parere, quando li piacesse, che si volesse degnar scrivere a la cxcellen-tia del signor duca, promettendosi questa esser la chiave di lo stato di vostre excellentie, et che dopo la mia festa vien la vegilia di quelle, quale considerando de quanta imporlanlia sia tal cosa, non dubito che sieno per far se non quanto rizerea lo bisogno. Mi persuado, le excellentie vostre stiano vigilante, che’l medesmo si fa et farà de qui. Et a quella con tulio il cor mi raccomando. Addò la signoria vostra meglio intenda li andamenti de nemici li mando le lettere in copia, che io ho ricevuto in questo giorno. Elustrissimae et excellentis-simae Dominationis vestrae humillimus servitor : Joan-nes Franciscus Taberna.