575 MDXXIX, SETTEMBRE. 576 370* guerra li a Lonà conira la Signoria nostra, et altre parlicularilà, ut in litteris. A dì 20. La mattina. La terra, lieri, di peste, uno, loco novo, et di altro mal..... El Serenissimo non vene in Collegio, per non sentirsi, et si fò dir messa da Itasso ; ha dolori al stomaco. Vene 1’ ornlor di Milan, et monstri) lettere del suo duca, in consonanza di (¡nelle dell’orator nostro. Fo in Rialto pubblica una parte presa nel Conscio di X con la Zonta, che alcuna nave, navilio, o altro legno de nostri subditi, non possi portar biave in terre aliene sollo pena di perder il navilio et la roba, con altro clausule. Vene l’oralor di Mantoa, et disse ha ver lettere di Mantoa, di domino Zuan Battista suo fradello, di 16, li scrive, il signor marchese non ha potuto far di men di non accettar il capitaneato di queste zenle de l’imperador, et li dà 100 lanze, 300 lizieri et 1000 fanti per la sua persona; il qual come capi -lanio farà la guerra, et come Signor sarà sempre boti servitor di questo Slado. Et come lui andava a trovar l’iinperator eie. Et sier Francesco Foscari consier, vicedoxe, ringraliò di l’aviso, dicendo serno più contenti lui che altri, Nolo. Se intese esser zonlo a Mantoa Paolo Lu-zasco con 200 cavalli, et in Verona è restato soium 1100 fanti a custodia. Et noia. In Verona è il signor Teodoro Triulzi fo governador zeneral nostro. Di Caodistria, fo lettere di sier Piero Griti podestà et enpitanio, di .... Come, per uno parli a dì 4 di Vienna, dice il vayvoda con exercilo di 60 milia persone liavia preso Buda, et mancava liaver al castello nel qual era.....lanzinech, et che lo exercilo del Turco era poco luntan, di persone .....milia, tra le qual era 3000 gambelli. Dice che in Vienna era......et..... Di Ferrara, di sier Marco Antonio Venier et dottor, orator, di 16 et 17. Come il duca ha aviso da Piasenza che le sue cose va a boti camiti ; li soi oratori è alditi dal gran canzelier et da l’allro eanzelier over secretano cesareo, chiamato .... . . . Scrive, li oratori fiorentini è a Pontenure, et havendo vislo l’imperatore il loro mandalo, ha dillo non esser ampio, et che dilli oratori doves-seno ritornar a Fiorenza. Da poi disnar fo Pregadi. Et vene, poi nona, a parlar al Serenissimo in palazzo suo l’orator del duca di Milan, et fatto venir li Consieri et Savii per aldirlo, sicorne venivano in Pregadi. El qual disse che............... El cussi, poi letto le lettere, il Serenissimo, che era varilo, vene di suso in Pregadi in sala d’oro et Di Sibinico. fo lettere di Maximo di Leopardi secretorio nostro, andava al Turco, di 6. Come è li con 6 man di lettere. Non sa che far ; l’andar suo non è sicuro, le strade è rotte, et per la via di Segna non li par di mandar, non hessendo le lettere in zifra, sichè non sa come governarsi. Di Raspo, di sier Zuan Erigo capitanio, date a Pinguento, a dì . . . Con avisi di turchi, come scriverò qui avanti. Da Cividal di Fri-uì, di sier Gregorio Ricamano proveditor, di 18. Con avisi di sopra, la copia de li qual saranno scritti qui avanti. Da poi sier Alvise Mocenigo el cavalier, savio • del Conscio, è in seplimana, ,andò in renga et referì quanto questa mattina in absenlia del Serenissimo liavia ditto l’orator di Mantoa, che li scrive messer Zuan Ballista di Malatesti suo fradello, el fé lezer una lettera di la bona mente de l’imperador a far paxe con la Signoria nostra, ma non si pensi mai lui mandi oratori prima, et, se la Signoria vuol, lui si offerisse di trattar paxe, etc. Da poi fu posto, per li Savi del Conscio el Terra 372 ferma, che per il Serenissimo, damattina, a l’oralor di Mantoa sia risposto, post verba generalia, che ringraliemo suo fradello di le operalion sue verso il Stado nostro, el offerirse di trattar la paxe ; al ' che li dicemo il bon animo nostro di pace con la Cesarea Maestà el, non havendo lui altro mandalo da Cesare, non li potemo dir altro, ma, havendolo, la ne troverà dispostissimi a farla, con altre parole, come in la risposta appar. El sier Gabriel Moro el cavalier, censor, andò in renga el Voltò il mondo, dicendo non si slesse a speranza de turchi, perchè venendo in Italia il Turco vorrà questo....., ma femo paxe con P imperador, et però voria che si rispondesse a la prima, come la volemo far el non star a perder tempo, perchè inimici è sul brexan a danni nostri ; con altre parole. Et li rispose sier Alvise Mocenigo el cavalier so-praditto, dicendo non bisogna correr a furia. Andò la risposta : 206 di sì, 6 di no, et 4 non sinciere : et fu presa. Fu posto, per li ditti, che a P oralor Venier a Ferrara se scrivi, in risposta di soe, come senio