91 MDXX1X, LUGLIO. 92 n sguazo, che non havea altro che le scarpe in piedi, et andai in acqua fino al culo, et li feci intender il tulio. Et allora inimici erano relirali, polea esser l’Ave Maria-, ma prima che loro si deslen-desse dall’ altro canto del campo, soa excellenlia passò P aqua el andò a quella volta, et io veni dentro el andai ancora io a quella volta; tamen tulli se rclirò. Sapiale che è stalo altro che scara-muza, ma più loslo un fallo d’arme piccolo et separalo per la notte ; sono sta morii et feriti parechi, ma pochi de li nostri el molti de li soi. Per mia fè, non manco di cento c stali rebaluli assà volle fino a le so sbarc, et se hanno lanto mescolali insieme, che molle volte nè lanze, né archibusi si adoperava. El cerio se la riolte non veniva, loro cargava il resto, el era necessario ancor nui cardar il resto, over relirarse ne li nostri fianchi et con li archihusi el arlellaria grossa darli una stretta ; ma loro ben tristi mai lo volse far, et queslo me-demo ancora loro voleano far a li noslri. La giornata di hozi è siala molto gaiarda et brava. Inimici potrano esser chiari, non siamo per passar altrove, anzi per farli levar loro de li ; certo io mi pensava la se compisse questa sera, el dubitava di qualche disordine. Tutto passò bene con onor nostro. Li fanti poveri el cavalli lizieri hozi hanno guadagnato tre paghe, et se hanno portalo honore-volmenle, et se non veniva urt poco de pioza, ne morivano 300 de più ; ma in tra la pioza, et lanlo stretti insieme, soli sta morti pochi a quel dovea esser stato, che ne erano fora fanti 1500 nostri, et de li inimici più di 2000; sichè la cosa è passata a questo modo con honor nostro. Noto. In le lettere del capilanio zeneral è, come è morto uno di soi, persona signalala et valorose zovene, Checo da Cagli. 55 Summario di una letera del conte Alberto Scoto dal campo, da Cassano, di d luìo 1529, scritta a domino Zuan Jacomo da la Croce suo secretano. Ad hora, hessendo cavalcato in fazione con la mia compagnia et una banda de sguizari con bona quantità de cavalli leggieri, et gionlo molto al lardo, mi fu dato una vostra mollo copiosa. Adciò quelli signori non rimangano senza mei advisi, secondo li andamenti che fanno li inimici de là dal Po, li direte come ad hora, per uno advixo hauto da Genoa, di 9 del presente, sono advisalo in quella terra qtiello zorno esser venuto nova, come lo imperator man- dava cinque nave cariche de formento et 1800 spagnoli in Lombardia. El hessendo advisali, francesi li sono andati assaltar cum galere 14, el combatulo per uno boli spatio de tempo, li francesi sono rimasi vincitori, et hanno minato tutto quel socorso el formenlo imperiale, el lo hanno eondulto, tutti quelli navilii et zen te restate dal conflitto, nel porto de Marseia. Et genovesi hauta tal nova sono rimasi molto smarriti, insieme cum li agenti de Cesare, che lì se ritroveno. Da Novi, loco genovese, dove se ritrova il Belzoioso acampato con 2000 persone fra soi pagali et comandali per genovesi per quella impresa, vedendo li comandali la cosa andar in longo de la impresa di quello loco per non haver da viver, la maior parte se ne sono partiti el andati a casa loro. Et che vedendo il Belzoioso il mancar de sue gente, et che soprasedendo lì, dubitava de quelli de Alexandria con il brazo de Francesco monsignore, quali, per li advisi havea esso Belzoioso, havea qualche numero di gente pagatoli per il Christianissimo, et poi queslo havea risolto el prefato colile levarsi martedì da quella impresa et retirarsi a Gavio, loco genovese. Vero è che nel partir iacea,. questo per me mandato dice, che ’1 sopragionse nova che el conte Filippo Torniello venea in soccorso al prefalo Belzoioso con quella gente havea in Lumelina, come però per inanti n’ hebbi adviso et ve ne advisai. Tul-tavolla volendosi ben informar, il presente mio, de la verità, ritrovo in effetto che il Torniello fu a Caxè lunedì con 40 cavalli, el parlato con quel castellali per spalio de 4 bore se ne ritornò in Lumelma, dove havea la sua gente, el nel partir fece, si span-se voce che fra quattro zorni passerà Po cum quela 55* sua gente per andar pur a Novi. Et inteso, il mio, questo, non gli parse più di temporigiare, ma venir subilo ad me, riportandomi quanto ho ditto, ma ben però ha lassato il compagno, per veder ogni successo, aziò che, lanto lui ritorna, *possa epso venire, essendoli cosa de momento. Beri, de Placenlia, tutte le genti di guerra ussir-no fuora, che sono 800 fanti'et leggieri 60, et parte di loro andeteno a Caslel Sanlo Joanne et parie a Fiorenzuola, buttando voce de andarli per inlerte-nerse per haver le spese, hessendo passalo il tempo del loro pagamento. Vero è che pur lì se pensa ad altro, per li gran consulti si fanno in quella terra de tutte bore per lo ambassator di Cesare, che lì fermamente dimora, con li governatori de la Giesia. Se mossa niuna faranno, subito ne avrò avixo, et ve ne darò nolitia, adciò quelli signori siano in-strulli di quello si fa.