167 MDXXXI, LCGUO. 168 tempo mi haveva pensato di far un’ impresa confra gli nemici, non m’è successa, i quali dicono voler venir verso questa città. Siamo deliberali di vederli, tenetelo certo. 101 Adì 25, fo San Jacomo. La terra do di peste, uno novo l’altro vecbio. Et fo ordinalo per li Consieri far hozi Gran Conseio, per esser dome-nega, jusla il sofilo. Ma vene lettere di Pranza, di sier Sebaslian Justinian el eavalier, oralor nostro, date a Cambrai, a di 5, 8, 9, 10 luio, qual lele, et za il Conseio poi terza comenzò a sonar, che fo per il Serenissimo ordinato far liozi Pregarti et Conseio di X. Et cussi fo leto le lelere di Franza, le qual, con grandissimo desiderio si aspellava, et erano de importantia, et drizale a li Cai di X. Il sumario dirò poi. Vene in Collegio domino Ztran Joachin orator di Franza, et portò letere del re Christianissimo, di il, scritte al signor Teodoro Triulzi. El a! lui li scrive, tra le altre cose, come el vuol venir a Lion et poi in Italia, et non mancar di le provision. Et serive di so man al signor Teodoro che ’I vadi in campo, et sia governador del suo campo, qual voi renovar, et meni con lui il conte Guido Rangon, che è in questa terra, al qual scrive rinovi la con-dula di le 501 ianze etc. Vene l’orator del duca di Milan, per saper di novo di queste lettere di Franza. Vene 1’ oralor del duea di Ferrara, dieendoha-ver lettere del suo signor duca, come non voi mancar di aiutarsi et suo fiol don Hercules cavalca rà in Toscana, come capitario zeneral di Fiorentini. Vene 1’ orator del duca di Urbin ..... In questa malina, viti Vicenzo Levrieri, vie» dal campo del Signor turco, quaF andò de qui con la cassetta di zoie el d’oro bellissima, di valuta di ducali .... milia a Costantinopoli, la dete a rnis-sier Alvise Grilti per venderla, poi el con lui è venuto in campo, del qual campo partì a dì 2 di questo, et fo lassò a .... , zorrwte 12 lonlan di Belgrado. Non ha porta leltere, perchè il dì avanti esso domino Alvise Grilti havia scrito, senonchè disse, et io lo aidii in chiesia di San Marco a parlar con sier Toma Contarini fo orator al Signor turco, che il campo del Signor è potentissimo, el che aee-lerava il caminar, et dove dovea venir in 12 zorni da campo, tien veneria in 6, perchè quel zorno che’t parli, dillo campo fece zornata una, quello doveva far in do zornate. Da poi disnar, fo Pregadi, et leto le lettere di 101* Franza, di V orator nostro, di 5, 8, 9, 10, da Cambrai. Prima di l’andar di madama la rezenle in Cambrai. Intrò molto honoratamente, vestita di velarlo negro, con 4 letiche di madame, et con lei la fiola raina di Navara, et dame a cavallo, et il Cardinal gran eanzelier avanti ; poi erano li oratori, ma il duca di Sopholc non vene per esser tornalo in Anglia. El qual serenissimo re ne ha mandà do altri, videlicet lo episcopo di Londra, et...... Scrive in Cambrai zà era venula madama Margarita et il Cardinal di Legie in sua compagnia ; a di 6 fono insieme le do madame. Scrive come era stato ctiam lui oralor nostro a visitar madama Margarita, qual era in leto vestita, per un poco di mal havia a una gamba, a la qual usoe gran parole di la Signoria nostra verso la Cesarea Maestà et Soa Maestà, el pregava inqueste Iralazion volesse far etc. Quella rispose grate et amorevole panie, oferendo far ogni ben per il stato nostro. Scrive, come era stato a visitar essa madama di ordine di quelli del Conseio ; et parlato più volte col gran eanzelier et gran maistro zerca quelle tratation, par non li re-spondeno a verso; et dicendoli, è bon sappia qual cosa per poter scriver a la Signoria in quello fusse dificultà, il gran eanzelier disse si farà quelli trata-menli altre volle parlalo, in dar danari a l’impera-tor la Signoria eie., et se ’I mancasse qualche diffe-rentia si conzeria, poi zonto fusse il re Christianissimo a Lion. Et zerca il slado di Milan, era etiam presente l’orator Taverna del duca, disse il gran eanzelier che ha si debbi tenir fino fusse eonossuto se il duca havesse fatto fellonia. Al che esso Taverna disse questo non è di raxon, che prima uno sia spogliato et visto di raxon, ma sia tutto tornà in pristimmi et poi si veda de iure. Et a questo lui orator dete favor al Taverna, dieendo tutta la guera fatta è sta per rnantenir il duca di Milan in stato. Et poi il gran eanzelier disse il re attenderà ben a li soi confederati, sichè si lassino intender; ma madama Margarita era indisposta, et però non si poteva negoliar insieme con madama la rezente Scrive, il Cardinal Salviati legato del papa non è venuto lì, et l’arzivescovo di Capii a nontio del papa che vien, par questi del conseio non hanno a caro la sua venuta, el questo instesso li imperiali. Scrive, quelli del Conseio haverli ditto certissimo il re Chrislia-nissimo, immediate, venendo l’imperator in Italia, vien a Lion et in Italia con bon numero di zente, come è slà ditto etc. et presto. Scrive, il gran can-zelier li ha dito sperar seguirà la pace, ma il gran