103 MDXXIX, LUGLIO 104 de una archibusata, die cerio era persona signalate; furono ancora feriti forsi 10 cavalli. Essendo già venula la notte se relirassemo, lenendo per certo che de nemici l'ussero morii et feriti assai : non la havevamo corta ; hora che per tempo è giolito uno mio tamburino, qual s’arilrovò nel campo de nemici quando si faceva la scaramuza, che mi dice che egli viste ritornare molti cavalli di loro feriti, et dimandando ad uno come era passala la cosa, li disse che erano feriti de li sui più di 40 cavalli, senza quelli che erano rimasti morti in quel luogo, 61* et non era burla, oltra li homeni da bene et de capitane'! ferii i, pótele mò pensar se questa è stata bona facilone, et Iasciovi considerar, che hessendo mancali questi, quanti cavalli gli sono rimasti, sapendosi il numero loro. Vi ho voluto dar aviso, aziò anche voi ne poleale ragionare, ancora che son cerio che prima che hora per altri ne sia stalo dato aviso coslà, ma non così particularmente el più vero. lo vi scrivo la faclion mia el le extreme fatiche che da me de continuo sono falle in servitio de quelli rnii illustrissimi signori patroni, che non mi curo che per mie lettere si sapiano, eie. Copia di una particola di una lettera drisata a missier Bernardin da Spello per mìssier Simoneper usino, secretario del signor Braso Baione. Quella ha da saper che lunedì passato, che hozi è 8 giorni, fu nel consiglio di Napoli resoluta l’impresa di Porosa et di Firenze, per la quale furono deputali 4000 lanzi, 4000 spagnoli, et 4000 italiani, con la persona de la excelleulia del principe, de lo illustrissimo signor marchese dal Guasto, signor Feranle Gonzaga, signor Sciara Colonna, signor Mario Colonna, signor Pier Luigi Farnese, et signor Pier Maria Rossi, quali tutti vengano inalili, et a la mia parlila de Napoli lutti erano partili a la volta di le loro genti, excepto la persona del principe, qual viene per la via directa de l’Aquila. Al contra- • sto di Barletta et Monopoli rimangono le bande de Fabricio Maramao, Marco Antonio, el capitanio Lodovico, 2000 spagnoli et 4000 fanti del conte Burella, quale fanno la summa de 7000 persone, et bastano, imperocché li inimici sono male redulli per la peste ot fame ; el vi rimangono 200 cavalli legieri, il reslo lutto viene manti, et la gente d’arme, per la volta predilla, talché fra 8 giorni nel paese saranno per far massa. Et il lutto è con bona gralia di Nostro Signor el quale, avengaehè por qualche rispello non si voglia scoprire, et io el so, pur ha fallo condure con l’imperiali Pavol Ciasca, el il conte Bernardino di Anlognolla, perosino, et signor Cagnazio Saxalello, et il signor Alexandro Vitelli, quali tutti si hanno da unir, et sarà numero 20000 persone, et questa è la maxima et...... A li 13 de luio 1529. Servilor Simon Heri da Perosa. A dì 18, domenega. La terra, heri, uno, loco 62 novo, et .... di altro mal. El non fo letto lettera alcuna in Collegio. Solum una di Verona, di. . . , drisata a sier Marco Contar ini qu. sier Zaccaria el cavalier, che li scrive uno.....del vescovo di Verona, de ordine de dillo vescovo, qual è fuora de la città. Et manda avisi di Trento: come la dieta di Spira era risolta, et terminato tuor li arzenti di le chiese per far danari, et che cadaun legni prò mine che fede li par, et che li luterani ha più favor; et Erasmo era partito di Basilea ; et che verso Francfort, uno prete portando il Sacramento per comunicar uno, fo da luteriani buttà il Sacramento in terra con gran vituperio, et battuto il prete. Item, scrive havor aviso l’accordo é concluso fra il papa e l’iin-perator, et il gran canzelier di Spagna vìen fatto Cardinal. Fo dato audientia a 4 oratori di la comunità di Verona, intervenendo certo caso di homicidio tra li Marioni et Montagna, qual fo commesso a 1’ Avo-garia, et loro oratori è comparsi a li Cai di X et a la Signoria, dicendo è conira i loro privilegi. Et balotata fra 6 Consieri, fo tre et tre, sichè nulla fu concluso. Vene l’orator di Franza, jusla il solilo, per lettere etiam lui haute di Roma. Vene 1’ orator del duca de Milan, et portò questi avixi, di 11, di Zenoa. Vene l’oralor di Fiorenza etiam lui, et parlò sopra quello si ha conformità di quanto si have da I’ orator nostro in corte. Vene l’orator del duca de Urbin, et parlò zerca quella precedenlia con l’oralor di Mantoa, et è contento sia rimessa a decider a qual collegio di dottori o altri che voi la Signoria nostra. Da poi disnar, fo Gran Conseio. Vene il Serenissimo et sier Francesco Foscari* el consier. Fu fatto del Conseio di X sier Agustin da Mula fo luo-