181 MDXXIX, LUGLIO. 182 voi eseguir. Siché, dal levar del campo in qua, queste gente nostre è molto sminuite, etiam quelle del re Chrislianissimo, et me dubito di non essere abbandonato ad un tratto : questo perchè non si fa li pagamenti, et de qui tutti fuzeno, sì per lo morbo, come per la grandissima carestia, et certo, se non si provede, un giorno seguirà qualche disordine. Ho ricevuto ieri sera, per lo strenuo Francesco Spinelli., lettere del clarissimo generai, per le qual me scrive lo avisi di le cose de qui, et per mie lettere ho svisato et di l’esser qui del proveditor di l’armata, come di tutti li conferimenti fatti con il signor Renzo, et si ha expedito a posta una galia corfuota a dillo «eneral, qual me scrive sarà a Curzola. Hozi é gionto qui el capitanio del Golfo, qual dice esser sialo a la Gusla a palmar la sua galia. Scrive, andando a la impresa de Brandizo, se mandi una bona quantità di polvere per haverne consumato una incredibile quantità a la obsidione di Monopoli. 110 Di sier Eironimo da chà da Pexaro capi-tanio renerai da mar fo lettere da Gursola, de 17. Del zonzer lì et aspettava le galìe: era zonta la galia soracomilo sier Lorenzo Sanuto di sier Zuane Et passeria in Puia per parlar col signor Renzo et metter qualche ordine di tuor qualche impresa in la Puia, el maxime di Brandizo, che saria di grandissima importanlia ad haverlo. Di Barleta, di sier Zuan Contarmi proveditor di V armada, date in galia a dì 16. Come era venuto de lì con 15 galie, el 3 galìe mandale verso il Cao per saper del corsaro Moro. Scrive, hessendo a Cao di Otranto et il marchese di la Tripalda era a campo con 2000 fanti el 400 cavalli a....., et vedendo P armata nostra in mar, creteno fusse quella del Doria, et mandoe 50 cavalli a la marina. Unde vedendo questo, ordinò che 50 archibusieri de le galìe smontasseno et .............unde, visto questo, essi inimici si miseno a fuzer al campo, dicendo: «é l’armata de Venitiani! » Et subilo il campo si levò, lassando cariazi, et poco mancò che non las-sasseno le arlellarie. Scrive, poi messe in terra et tre terre si deteno a la liga, et ...... . .... Item, scrive haver parlalo col signor Renzo zerca tuor l’impresa de Brandizo, el qual li ha dillo che ha inteso inimici esser per levarsi (in 3 zorni et andar in Toscana, però è di opinion che si stia a veder et poi si terminerà di tuor qualche impresa, et in questo mezo voria si tolesse l’impresa di Molfetla, eie. Di sier Zuan Vitturi proveditor generai, eliam fo lettere da Monopoli, di 14. Le qual non fo Ielle, ma io scriverò il summario di quelle. Da poi letto le lettere, fu posto per li savi del Conseio luor a li stipendii di la Signoria nostra il signor Sigismondo Malatesta, olim di Rimano, et darli fanti 1000 et conduta di 100 cavalli legieri, et per adesso ne fazi solum 60. Et fu presa. Ave . . Fu posto, per li dilli che al strenuo Gabriel da la Riva li siano dati fanti 500, et sia capo di colonnello. Fu presa. Ave ...... Fu posto, per li dilli, che a Bernardin Montea-culo li siano dati fanti 400. Fu presa. Avo . . Fu posto, per li ditti, che a Hercules Poeta, qual é stato a li stipendi nostri, et è bolognese (veronese) li siano dati fanti 400. Fu presa. Fu posto, per li ditti, che a Balasso da Narni li siano dati 400 fanti, ut in parte. Fu presa. Ave ....... Da Cividal di Ir ini, di sier Gregorio Pi- HO* ramano proveditor, di 23 luio vene lettere. Con una deposition de uno soldato venuto da lo reliquie del campo del principe, la qual fo leda et dice cusì : Uno soldato venuto dal campo del principe verso Xagabria, partito a lì 16 di lo instante, relerisse, le genie che erano con Nicolò da la Torre sono restati in puochi, et dicevasi che il principe mandavali 3000 fanti et 1000 cavalli in sussidio. Che la terra di Xagabria rebellò al vescovo suo signor et chiamò il principe, fo a li 13 de lo in-stanle, et la forleza era destata al vescovo. Et hessendo relirale le gente del principe, che hebbero sinistro da turchi, era venuto di novo in poter del suo vescovo, qual è molto ingrossalo di gente del suo paese et de una gran banda de cavalli de turchi, et havea pigliali Ire castelli del principe. Che Nicolò da la Torre havea mandati duo suoi messi a li fanli spagnuoli che sono andati verso Istria a persuaderli che ritornino al suo servilio, prometendoli due page. Che si dice il principe, cosi consigliato da li suoi, abandonerà tutta P Hongaria, et farà contra turchi testa a Vienna. Che in Gorizia et Gradisca sono in summo suspello di queste gente spagnole che sono verso Istria, che hanno fatto assai botini nel territorio del Carso, propinquo a Goritia, de animali, et perziò hano inlertenule le cernide che dovea andar a lo exercilo, con ordine, come sen-leno segni di artellaria, si debbano redure a le terre subito. Et hanno licentiatì tulli li ispani quelli