375 UDXXIX, AGOSTO. 376 sopra questo. Son cose che se vederano a la giornata. Qualcheun dice che queste due madame ca-valcherano hoggi a I’Abbadia di monte San Martino lontana di qua 4 lege, dove si trova il re. lo partirò damatina per Fiandra, dapoi che questa pace è conclusa, et starò absenle per 15 di. Fra questo mezo missier Mauro, che se trova dal re, avisarà lui le novelle che correrano. 237') A dì 23. La terra, beri, do peste, uno, in loco..., et... di altro mal. Di Treviso, di sier Francesco Morexini podestà et capitatilo, di heri. Come la peste continua de lì, et li è morti in palazzo una femena et uno fameio, et non potendo haver altro alozamenlo è'andà ad habitar in vescoado. Questa notte se intese, et è certo, di ordine di Cai di X fo scala la caxa dove habitava sier Zuan Antonio Lombardo a Sari Barnaba, per li capitani, a . bore... di note et non fu trovato. Si dice si ha fatto frate. Et perchè non era inquisitori, sier Toma Moze-nigo anialato, sier Priamo da Leze va doman capi -tanio a Padoa, fo manda per li Cai a chiamar quelli del Conseio di X da loro, videlicet sier Marco Lo-redan, sier Domenego Capello, sier Nicolò Tiepolo dolor, sier Agustin Da Mula, sier Tornii Mozenigo et sier Nicolò di Prioli sono amalati, et sier Bernardo Soranzo in la Zeca, et fo tra loro 4 cavati con bolote li inquisitori, locò esser sier Domenego Capello et sier Agustin da Mula, i quali tulli do an-derano doman a Lio per trazer il palio con freze di arco. Vene in Collegio l’orator di Fiorenza, et comu-nicoe quanto hebbe heri di soi excelsi Signori, pregando la Signoria volessi darli qualche numero di fanti in aiuto. Vene l’oralor di Milan, qual solicita li ducati 5000 resta haver il duca eie. ; et parlono quanto era di novo, et il Duca -haver ben custodito Pavia et Alexandria. Di campo, da Cassati fo lettere de sier Zuan Vitturi (Dollìn) proveditor zeneral, di 21, hore 20. Come quella matina partì il capitanio zeneral con il proveditor Nani per Bergamo; tornarà il dì sequente. Di Antonio da Leva par se ritrovi a Landriano. Si dice vuol tuor l’impresa di SanWAn-zolo odi Pavia; tameti il duca ha fornito, dice, quelli lochi. Et Antonio da Leva è passa Po el unti) La carta 236’ è bianca. dato a Zenoa a far reverentia a l’imperador, el in loco suo è venuto in campo di qua da Po il conte Lodovico Belzoioso, con fanti .... Di Verona, di rettori, di heri, hore . . . ., Con avisi di sopra, che a Yspruch erano zonti . . . cavalli, et di qua verso Trento erano fanti assai. Fo in questa malina una gran pioza, el cussi da poi disnar. Vene in Collegio sier Alvise d'Armer, va prove- 237* dilor zeneral a Brexa, el tolse licentia. Partirà questa notte over damatina. Fo scrilo per la Signoria a sier Zuan Fero vice podestà di Brexa che’l vegni a repatriar, et resti vicepodestà sier Christofal Capello capitanio. Dapoi disnar, fo Pregadi. Et lezendosi le lettere, li deputati al Collegio di zentilhomeni relenuti, videlicet Collegio exlraordinario, veneno zoso per esaminarli de plano, zoè sier Pandolfo Morexini consier, sier Polo Nani cao di X, sier Piero Boldù avogador, et sier Domenego Capello qu. sier Carlo inquisilor. El steleno fin hore 24. Di Roma vene lettere del Contarmi orator nostro, di 18 le ultime. Scrive del publicar in concistorio ha fato il papa, per Cardinal il gran can-zelier de l’Imperador, qual è a Zenoa, ilalian, nominato domino . . . (Mcrcurino Arborio) Bulinano de... (Gattinara). Scrive coloquii hauti esso oralor col Papa zerca l’imperador zonto a Zenoa. Il papa dice voria l’andasse in Alemagna. Poi parlono di la paxe fata, mostrando non saper le conditione, et dicendo : « Si ’I re di Franza non vi liaverà nominalo che farà quella Signoria? » E! l’oralor dicendoli le nove di turchi che veniva avanti, il papa non rispose. Scrive, l’abate di Farfa ha habuto li ducali 2700 che li ha promessi dar il Cardinal Triulzi, et ha lassato il Cardinal Santa Croce, qual è andato a la sua via per trovar Farnese et Medici legali destinali a Zenoa a Cesare. Scrive il principe di Oranges è parlido, ha habuto ducali 40 milia dal papa per pagar le zenle, el par fazi la massa a . . . . prò-melandoli dar lì altri.... milia questo altro mexe, con ubligation li restituissi di danari essi imperiali (laveranno da Fiorenza, per la promessa fateli. Et par voglino tuor quella impresa, ma prima onderà mio a Perosa. Da Fiorenza, vene lettere del Calvello orator, di 21. Come quelli Signori haveano havuto lettere dal Curduzo orator in Franza da Crevacuor, di-8, et li hanno dato la copia. Et manda la copia di capitoli. Scrive il re esser a San Quintin, et volendoli parlar l’oralor veneto et lui, Soa Maestà