511 MDXXIX, AGOSTO. 312 capilanio Cocianer, che con parole gli havea menali insino alhora, et a gran fatica so n’era fugilo. Costui è grande homo ne la guerra. Uncle tutte le gente predite s’ erano sbandale. Che lui relator vene a Vienna, donde partì a l’ultimo de luio, et ivi si expectava il principe, dicesi a li 8 di lo instante.' Che in quella città non v’ era alcuna provisione, nè pur uno homo da guerra ; ma facevasi provision di molle barche, et era fama che surebbeno in numero 500, tra le qual 10, le magiore, norterebbeno 100 homeni per cadauna, qual dicevasi si melte-rebeno nel Danubio con gente etc., per divedar che turchi non possino passar quel fiume. Che erano in Vienna venuti diverse persone che erano stale prese da turchi, et afirmavano che a Belgrado erano più di 100 mila turchi, onde che slavano in Vienna con gran paura ; et che lui relator ha parlato con uno di Goritia, che è persona reputata et è consier in Vienna, et hallo sentito ragionar de voler mandar la moier et famiglia a Goritia, dubitando di gran male di la guerra. Dimandalo si nel camino 193 di Viena insino a questi confini ha veduto alcuna provision o altra cossa per la guerra, dice non vi esser alcuna cosa. • Die 10 ditto> Per aviso di Gradisca di heri. Che avanti beri arivaron in quel luoco 16 todeschi, homeni da guerra, et hanno ordinalo che li homeni de li ler-rilori de Cremons, Goritia, Gradisca et Marano qhe doveano levarsi per eamiiiar verso Xagabria, non si movino, ma stagino preparali, et come senlino un colpo d’arlellaria a Gorilla o Gradisca si met-tino insieme, et aldìto il secondo poi tulli con le arme vadino a Gradisca et Goritia. Questo perchè intendevasi, come dicevano, che venivano duo gran bande de turchi, l’una per socorer Xagabria, l’altra per corer in Friul a danni loro. Et in Gradisca già sono 3 notte stanno in vigilie et buone guarde; et che de li todeschi antedilti ogni nolle ne vanno sei al squaraguaito. 193* Sumario de una lettera di Pressa, di 10 avo-sto 1529, scritta per Ferigo Grimahlo ad Angustino Aòondio. Ilo fatto cattivo pronostico del signor Janus, quando ho dillo che ’I non morirà prò mine. Non mi extenderò a farvi discorsi del suo andamento ; e! se ne more, et va da bore più a manco. Ha testato et lassa poco oltre le cose de Garda né de contali si sa. Ne parla in modo che se’l la menava slrela havea raxon. Lascia el Serenissimo principe execulor del maritar sue figlie; a li figlioli che mai non si parlino de li comandamenti di Soa Serenità, non curandosi d’altro più che de bono et fide! servitor verso 10 illustrissimo dominio ; et con questo se ne va et andarà. Io crepo et mi chiamo in colpa di haverlo biasmalo di avaritia, si ’I non ha altro di quello si vede. Credo 1’ habbia ducali 1000 contanti, el altri tanti o circa de resti di stipendi de quartieri, ex-cepto, se lui si contenta, restino oculli dove poles-seno esser. Fo scritto in questo Conseio di X con la Zonla 194 in campo del turco, et etiam a sier Piero Zen ora-tor et vice baylo a Costantinopoli, con avisarli li successi presenti. E da saper. È 4 zorni partì de qui, per delibe-ralion di questo Conseio di X con la Zonta, Maximo Leopardi secretano va in campo del lurco verso Belgrado a slar lì con domino Alvise Grilli, al qual fo dato la commission el lellere del zonzer di Firn-perador a Monaco. In questo Conseio di X simplice, fu posto per 11 Cai di X una parie, atento li optimi portamenti di sier Marco Michiel qu. sier Alvise in Puia, qual è bandito di terre el lochi, che per anni 5 li sia fato salvo conditilo di star in le terre nostre. Ave : 9, 7. Iterimi : 10, 6. Non preso. A dì 18. La terra, di peste, heri, 2, lochi vechi, et ..... di altro mal. Da Verona, fo lettere di 13, di rectorì. Confermano quanto scrisseno heri, haver liaulo, per la via di sopra et di Mantoa, di moti di lanzinech ; et come sabado a dì 14 dieno esser in Trento 10 mi-lia fanti et 2000 cavalli per calar immediate. Per il che il signor marchèxe, -coinè scrisseno heri, che era per andar a Zenoa, havia differito la sua andata per veder la strada i vorano tuor ; qual vista, poi si partirà per Zenoa. Scriveno........ Venero F orator del duca di Milan justa il suo solito, et parloe di le occurentie presente, et li avisi ha dal duca di quello cegna di far Antonio da Leva. Da Lissa, di sier Hironimo da chà da Pe-xaro zeneral da mar, de 5 avosto. 11 summario di ditte lettere scriverò qui avanti. Da poi disnar, fo Pregadi, per aprir le lettere, justa la delìberation heri fatta nel Conseio di X. Di campo, da Cassan, vene lettere, di 11. 194*