603 MDXX1X, SETTEMBRE. 604 Hieri si celebrò la messa solenne in Sanlo Pietro, conia pubblicatone de la pace di Cambrai, dove inlervene Noslro Signore con lutti li oratori che si trovavano in Roma, excelto il signore Andrea Borgo, che per la disposinone de la golta non ha potuto intervenire. El dapoi la celebratone se recitò l’oratone per il vescovo di Segna, qual, per esser in effetto il primo che ora in Roma cxercila questo officio, disse mollo excellentemente el con comendatione de ludi quelli che se intendono di questa arte. Finito il tulio, li oratori, cesarei, francesi et li inglesi, per la denominatone de loro principi in questa pace, basciarono il piede a Noslro Signore. 1/ oratore veneto, hessendosi aneli’ egli appresen-lalo un poco inaliti, forse per veder la cerimonia, fu chiamalo dal maestro de le cerimonie, el non recusò basciare similmente il piede a Sua Santità, del che si è preso bouo augurio che ancor li Signori soi se habbino ad includere ne la pace. Milano non fu chiamato altramente, el però restò; io anche restai, sì per il medesimo rispetto come anche perchè non accadeva, per non essere il solito di farsi 388* tal atto se non per quelli li cui signori sono nominali in simile publicalione. Sua Santità, prima che partisse dalla stanza sua, fece chiamare tulli li cardinali et, dopoi l’avergli mostralo una lettera, che li scriveno da Piasenza li reverendissimi Legati, continente il desiderio che haveria la Maestà Cesarea di abboccarsi con Sua Beatitudine, et come il parer di loro reverendissime signorie era che, giacché la prefata Maestà non poteva venire a Roma, che lei si Iransferisse a Bologna, disse la mente et deliberatone sua esser di seguire il ricordo de le prefale signorie, conoscendo che in eflello cosi era necessario per dar con maggior facilità compimento con la presenta sua a molle cose che importano. Et soggiunse che, sapendo lei il poco modo che si ritrovano alcune di loro signorie reverendissime di poter far simil viaggio, che non solamente era per hossergli molesto che restassero in Roma, ma che anche gli fariano piacer, però metteva in arbitrio loro di far quello che gli venisse bene, che d’ogni loro deliberatone Sua Beatitudine era per restare salisfattissima. Questa conclusione acquietò tanto gli animi di quelli quali haveriano per avenlura addutto qualche ragione in opposito di questa andata, che non ci è potuto essere nè contraditone nè renilenta, poiché ciascaduna di prefale sue signorie pò disponere di sé come gli piace. Si comincia mo’ ad attendere a le provisioni opportune per tal viaggio; nè dirò la carestia che si ha, in specie di poter haver cavalcature, perchè é cose inestimabile : pur bisogna che ogniun faccia al meglio che si potrà. Il partire di Sua Santità si dice che sarà a li 4 o 5 di ottobre proximo. Sabato sera giunse il signor Hironimo Morone qui in Roma, qual deve partire fra doi dì per andare a loexercilo, chiamato dal signor principe. Iteri mallina arrivò monsignore l’arcivescovo di Capua. Io sono sialo per vedere l’una et l’altra parte de loro signorie per parte di vostra excellentia, eie. Postscripta. Fiorentini, intesa la deditione di Cortona, hanno subito inviato uno di loro homo al signor principe, con commissione che pregi sua ex cellentia a soprasedere alquanto, perché li amba-sciadori per loro eletti a Nostro Signore arriva -riano questa sera qui a la corte. Ella ha risposto al solilo, haver.do però per non lasciarsi terra adielro che sia de impcrtantia et invialo lo exercilo verso 389 Arezo, quale secondo intendo è fortificalo mollo et fornito di bon numero di genti per difendersi. A dì 26, domenega. La terra, beri, 3, di peste, 390’) do vechi et uno novo, et 8 di altro mal. Da Udene, del locotenente, di 23. Come se parli per andar in la Pairia a la zerca, et montando a cavallo mi sono zonte queste nove venule da Go-ritia. Dicono, messer Nicolò da la Torre esser stà rotto et malmenato da turchi con tulle le sue zente, qual era una bella banda de fanti più de 6000 et qualche numero de cavalli, et il conflitto dicono esser sialo nel contado de Cil sopra le rive del Dravo, et danno color a questo fatto, dicendo che’l dilto messer Nicolò siete intertenuto Ire giorni per camino sperando azonzer a la improvisa il vescovo di Xagabria, qual veniva per recuperar la sua terra; ma per il conto faciamo noi del tempo quando dillo messer Nicolò se parli de Xagabria, et atrovarsi sopra Lubiana a li 3 over 4 del presente, come certamente fu, non par possi esser vero: tuttavia li homeni si mutano di opinione spesse Gate nel camino, el aceadeno infiniti impedimenti in le cose de la guerra, come è notissimo, però non se dia lenir del lutto impossibile. Io li appresenlo quanlo io ho. Vene l’orator de Milan, dicendo haver haulo lettere del duca suo, come li danari tulli erano zonli in Pavia, videlìcct li ducali 1500 per pagar le zente, dove è domino Hanibal Pizinardo fo castelan di Cremona con fanti 2000, el sperava cbe’l si man-lenirà. (1) La carta 389* è bianca.