145 MDXXIX, LUGLIO. 146 praesenti, liessenJo esclusa l’isola di Cipro a li rectori di quella che non hanno tempo limitato. Tatnen, per satisfar al dito sier Anzolo è contento di andar da pò lui al dito regimenlo, siehè esso sier Anzolo habbi la volta et vadi cutn le presenti galle de viazi, del che etiam lui ha ditto restar d’acordo. Et perciò 1’ uno et l’altro ha rizerealo che li sia permesso cussi poter far, la qual cosa non pò esser de incomodo ad alcuno, quin po-tius produce questo effetto che, hessendo permesso, tanto più presto si bavera a far elelione di sucessor al dito sier Toma Contarmi, il quale et anche il dito sier Anzolo altramente polriano differir l’andata sua quanto volesseno, per non haver termine preiixo a l’intrar, come è dito, che prepostinandose mò la volta loro, come dimandano, andarano a li tempi debiti, et da poi li altri più parliciperano di quel regimenlo. Non hessendo a questo cosa alcuna in contrario, et però L’anderà parte, che, per autorità di questo Con-seio sia preso, che ’1 ditto sier Anzolo Justinian possi haver la volta, et debbi andar prima cum la presente muda di galle al predito capitaneato di Famagosta, avanti el prefalo sier Tomà Contarmi, et dopo lui successivamente a la fin del rezi-mento suo possi et debbi esso sier Tomà andar parimenti ad intrar in lo regiinento suo, ut supra sono rimasti d’acordo et è conveniente. De parte 318 De non 93 Non sincere 17 Iterum ballolata fuerunt: f De parie 584 De non 292 Non sincere 12 Die antedicto. In Maiori Consilio. Consiliarii et Capita, ut supra. Hessendo stà preiixo termine, a Finlrar di loci nostri di là dal Golfo, di uno mexe ad intrar in li regimenii sui da poi finito il lempo di quelli, in loco de chi sono stà eleti, ci par cosa non conveniente che a quelli de l’ixola nostra de Cipro, non era lempo alcuno, hessendo essi exceptuati, come in la parie presa in questo Conseio a di 21 I mazo 1495 si contien: del che procede che molli, j I Diarii di M. Sanuto. — Tom. LI quantunque li siano pasagii, diferiscono quanto veleno, et perciò aviene, che minor numero di nobili nostri partecipano de quelli regimenii, a la qual cosa si dia haver consideralion, cum la equità che secondo la distantia di loci si richiede; et però L’anderà parte, che, salva la ditta el tutte altre parte circa questa materia disponente, sia deliberato, che sicome a tutti li regimenii nostri di là dal Golfo si fa mexi cinque avanti, cussi a tutti quelli de l’ixola nostra di Cipro predilla, far si debba de coelero mexi 6 avanti, aziò non siano exceptuadi di la conditione di altri, ma habbino comodo tempo di prepararsi et altrovar passagi quelli che saranno elecli: i quali habbiano ad esser et siano obligati di far la soa intrada, come quelli, uno mexe da poi compito li regimenii di precessori soi, iuxla la forma di la parte sopradita, a la qual soltozaseno sicome è justo. f De parte 635 De non 102 Non sincere 18 Adì 23. La terra, beri, da peste uno, loco novo, et 5 di altro mal. Vene in Collegio l’orator di Milan, justa il solito, con avisi eie. Vene l’orator di Fiorenza, per lettere etiam lui ha haute di soi Signori, di 18. Di Miiia, fo lettere, di sier Zuan Filippo Barbarigo podestà, de......... Da poi disnar, fo termina far Pregadi, et Conseio di X con la Zonta prima si reducesse in sala d’oro dove si fa Pregadi, demente si lezese le lettere per tuor licenlia di far uno loto sopra una lansa, come parerà di rneter parie a li Savii nel Conseio di Pregadi. Reduto adunca il Pregadi, avanti vesporo, in Gran Conseio, et li Cai di XL non sentati sul tribunal come si soleva far, fo principialo a lezer le lettere et serato la porla; et in questo mezo il Conseio di X introe, et sier Andrea Donado cao di X questa malina sento come cao, ma da poi disnar, per esser passà li soi tre mexi di la eletion podestà di Verona, fu mandato fuora, et inlrò del Conseio di X sier Marco Loredan eleclo in loco suo. Et reduto il Conseio feno vicecao dito sier Marco Loredan, qual non è stà più del Conseio di X. Fu preso, dar licenlia al Collegio, di poter me-ter parie di far il loto, eie. 10