9 MDXXlX, LUGLIO. 10 (ori, Papa, Fi’anza, Anglia, Milan, Fiorenza et Ferrara, et quel novo del duca di Milan domino Fran cesco Savignano, vene in chiexia; solo un procuralor, sier Alvise Pasqualigo, el da poi li censori, 30 zen-lilhomeni, perchè fo dillo in Pregadi vemsseno tulli. Et compita la messa, si reduseno in Collegio ad aldir di novo il conle di Caiazo. Et partilo, lo consultato tra li Savi l’opinion di ex pedi rio. Alcuni voleva darli quello el dimandava, allri non li dar nulla, dicendo non ne dia metter laia, et venendo Cesare in Italia, non ne serviria più ; altri voi darli un presente di danari, aziò el possi continuar, et dirli non è di far movesla per adesso. Et sopra questo li Savi è de varie opinion, però nou fu fatto Pregadi hozi-, come da poi vespero lieri sera fo dillo de far, tamen fo rimesso a farlo domati. Item, fo parlato zerca l’imprestar li ducali 20 milia al duca de Milan, et il Collegio è di varie opinion, et si convien expedir in Pregadi tal materia. Da poi disnar, fo, poi vesporo, Collegio di Savi ad consulendum. Di campo, da Cassan, vene lettere di sier Polo Nani proveditor generai, di 30, liore 20 et hore 4 di notte. Scrive zerca pagamenti di zenle et danari hauti, et che si sentiva a hore 20 batter inimici a Biagrassa. Da poi, per quelle di 4 ore di nolle, scrive Biagrassa esser persa. El esser venuto di Milan in campo uno conle Alberto Cuco...., referisse come Antonio da Leva al lutto con le zenle, a le qual ha dato danari, è per usslr di Milan et andar a Trezo, et li bular el ponte el passar in Bergamo. Et che monsignor di San Polo, che prima andava per Milan con li allri presoni tulli, erano sta posti in castello. Scrive il capitanio zene-ral, inteso questo, oltra fanti.....è sul bergamasco, farà provision, che non dubitarà di Bergamo, et passando inimici Adda, nostri etiam loro si nioverano per farli danno. Fo scrilto per Collegio a Bergamo, che fazino far 2000 fanti de le vallade, et li loy dentro la terra per più custodia di quella città. Fo scrilto a Fiorenza a 1’ orator nostro, laudandolo di avisi P ha mandalo, et dome non havemo lettere di Franza da l’oralor nostro da 3 zugtio in qua, però lui scrivi spesso et tulio quello 1’ ha di Franza et l’opinion di quelli Signori fiorentini. Di Bassan, di sier Zuan Alvise Salamon podestà et capitanio, di primo. Come ha relation che a Yspruch, Sboz et Ala si faceva alcune gente et, dicevasi, per Italia ; el che domenica a di 27 a Trento haveano fallo far comandamento a tulli li favri et marangoni circumvicini che debano redursi a Trento, et questo se diceva farsi per far conzar le artellarie el altre cose necessarie a la guerra. Poiria esser però questi preparamenti fusseno per l’Horigaria. Dice etiam che re Ferandin è in Viena, et il suo campo esser miglia 4 di sopra. Noto. 11 capitanio zeneral da mar nostro beri sera fo a luor licenlia dal Serenissimo, et hozi ha hauto ducali 10 milia da portar con lui, li altri 5000 se li manderà driedo. Et hozi, per essere tempo contrario a levarse et vento assai, vene a hore 22 su la galla inlerzada per canal grando fino a volta di canal, el'lrazeva assà arlellarie per salutar, si San Marco come in allri lochi : partirà come fa tempo. La lerra, di peste, hcri do, lochi novi, el 15 do allro mal. Summario di una lettera da Udene, di sier 3 Marco Antonio Contarmi locotenente, di 30 Zugno. Serenissime Princeps,. etc- Non scrivo a Vostra Sublimità molti avisi et reperii che per giornata mi sono indrizati, per esser vani et fra sé diversi, et a li quali quasi si pò prestar fede alcuna, per venir da persone che nou hanno interesse de le cose vanno attorno, nè vengono da la corle, dove si sole el più de le volte inlender la verità ; ma questo per haverlo da assai bon loco, et per più di una via, I’ ho voltilo dinotar a Vostra Serenità. Dicono, atlrovandosi missier Nicolò da la Torre, qual è capitanio generale del principe, ne la Croalia ad uno castello nominalo Melhliea con fanti da 2500, et sono quelli che a li giorni passati scrissi a Vostra Sublimità esser passali sopra Lubiana, i turchi al numero de cavalli 7000, passala la campagna di Grombunich, andorno (in al ditlo castello dannizando et brusando come è suo costume. Et hessendo uscito fuora ditto missier Nicolò con lutti li fanti, fu alacata la scaramuza grande, qual durò per bon spalio, et ne fu morto assai da 1’ una et I’ altra parte, tandem li spagnoli furono fugati, et missier Nicolò apena per un tralo di mano scapolò che non fosse o morlo o fallo presone. El riporla, ditti turchi esser lornati su la campagna de Grombunich, nè sanno che via prenderanno. Riporla ancora farsi preparalion di numeroso exercilo di alemani, quali dicono de doversi indrizar a la volta di Transilvana ; il che se è vero,