45 MDXXIX, LUGLIO. 46 fanti solili a far boti numero di fanti per l’impera-dor, per venir in Italia, et erano zonli li danari da farli, et sariano al numero di 20 milia, con altre particularità, ut in eo. Fu posto per i Savi del Conseio et Terraferma, excepto sier Ilironimo da clià da Pexaro, una lettera aU’Justinian oralor nostro in Franza, zerca quello el rechiede, che, trattandosi paxe, qual è il voler nostro, el se li scrive senio contenti dar a la Cesarea Maestà in tempi ducati.... milia, et 70 milia che’l resta haver, li 5000 ducati a l’anno per 11 beni di furaussili, el Ravena et Zervia semo contenti melerla in deposilo in man del re Christianis-simo. Et volendo far l’imperator questi pati, restando il duca de Milan nel Stado, concludi la paxe, et di questo se li manda il sindicado. Item, un’ altra lettera al dillo, in caso non seguisse la paxe, el venendo Cesare in Italia, volendo la Christianissima maestà haver la resolution quello li voi dar Italia al mexe, come apar pei' la scrittura etc., la Signoria ha a dar ducali 30 milia, et 5500 fanti. El sier Lunardo Emo il consier et sier Ilironimo da chà de Pexaro, savio a terraferma, voleno che se indusii di scriver in Franza prò nunc. Et andò primo in renga sier Lunardo Emo, et parlò per la sua opinion et potissimum per il Turco per non metterli sospetto. Item, aspettar monsignor di Terbe oralor del re Girisiianissimo che vien in questa terra, al qual se li potrà poi risponder. Fé molti spaventi che non tolemo il Turco nemico, et pianzete su la renga. Et li rispose sier Domenego Trivixan el cavalier procuralor, savio del Conseio, era in settimana, dicendo chi voi paxe è bon scriver questa lettera et non star sempre in guerra, nè per questo il Turco haverà a mal, pur non si faza conira di lui, etc. Da poi andò in renga sier Gasparo Malipiero fo savio del Conseio, per la indusia, el li rispose sier Alvise Gradenigo, savio del Conseio, per l’opinion di Savi et soa. Dapoi andò sier Hironimo da Pexaro savio a Terraferma ; disse poche parole, che non è homo che non creda la Signoria babbi fallo venir il Turco in Alemagna per divertir, maxime havendo mes-ser Alvise Grili tiol dei Serenissimo con lui, però è bon indusiar. Andò le parte: 13 non sincere; ... di no, 82 de F indusia, 88 di scriver. Iterum, . . . non sincere, 83 di scriver, 88 de l’indusia. Iterum, 12 non sincere, 79 di scriver, 93 de l’indusia ; et questa fu presa, el comanda slrellissima credenza, et si vene zoso a bore 24 passade. Copia di una lettera di Palermo, di 11 sugno 1529, scrita per sier Pellcgrin Venier fo di sier Domenego a la Signoria nostra. Serenissime et excellentissimc Princeps et domine, domina semper colendissime. Per ledere de Tunis, de ultimo del passato, scrivono il' corsaro con la nave Galega et la barza prese cum li zuccari casse 700 di la madera destinati per Veniexia, era ionti a la Goletta, el liavia «miratalo con quel re cantera 200 zucchari a ducali 6 d’oro franchi di spese, in la qual summa sono etiam quelli presi de la nave Caldana cargo in questo porto, che non volseno ritornar niente, quantunque questo illustrissimo viceré in Tripoli ordinasse che per quel governador che è subsliluto del capilanio Larcon non volse dar niente, dicendo daria boli conto a la Cesarea Maestà, dovea star per ludo il presente mese ad haver il pagamento suo, et prese 4 navilii havea mandati a mori do cargi de sai, uno con fomenti, l’altro venia di Alexandria con lini et spezie poche, havea da 150 hornini per nave, ben in ordine de artellarie. Al partir suo da Tripoli elda Malta dava fama partiva per Salonichi et voleva prender robe de lutto homo, credo cusi expedito da la Goleta non fazt il medemo effetto. La barza Conlarina, fu presa li lenipi passali, se atrova a Tripoli et è inavegabile per molta acqua, le zenere di quella in Saragosa, poi esser stà tenuta lanlo tempo per ordine de cui aspeclava a requisilion di molle pregierie mie fatte a lo illustrissimo Viceré a lari 8 il canler fu venduta ad alcuni di Galipoli el l’hanno navigata. El re de Tunis con el Zieco de Zerbi è pur in discordia, et ducati 40 milia donava ditto Zieco al predillo re, per il danno successo di l’armada prese il Zudeo de dillo re ; li arabi dava favor al Zieco, di modo si persuadeva prenderano accordo di formenli et lulte vittuarie, bona saxon in quelle parte, a doble 2 V* cafiso. In questo regno la saxon è ormai al securo et optima è stata a la marina el sopra le montagne . .......de orzi maxima a tari 6 salma grassa. In Catania et quelle parli formenli tari 23, quella medesima misura de qui, de formenli novi non è prelio alcuno, salvo lari 3 più di la mila son coni-pradori. Questo illustrissimo Viceré ha fallo chiuder le tratte di tulle sorle vittuarie per ogni parte, edam per Napoli ; se iudiea darà licentia Un qual-