40S Da Gausiti, del capitanio zeneral da mar, fo lettere di 15 avosto Come beri scrisse 1’ in-trar di nostri in Brandizo, par che poi quelli fanti del signor Renzo volesseno sachizar alcuni maga-zeni con formenti, ohe aspettava a la Signoria, et certe caxe, et a l’incontro sier Zuan Contarmi pro-veditor di l’armada con li fanti el quelli di 1’ ar-rnada non voleano, unde fo morti .... di nostri el di loro 10, et di nostri morto il patron di la galea di sier Piero da Canal soracomito ; tandem si meseno di mezo, et fo acquieta le cose, et a tendeva no a far trinzee per haver il castello. Scrive ha-ver, per la fusla Marzolla, ha buio lettere del signor Renzo et proveditor zeneral Vilturi da Barlela, come il marchese del Guasto con zenle veniva a dar soccorso de lì, unde esso zeneral, dubitando di 5 cannoni erano in terra, ne fece tornar su le galle 3, et di horaeni 95 per galla, ne fò tornar 45 in 261 galia, fct havia mandalo do galìe a boca di porlo, videlicet sier Michiel Salamen, quel è zonlo de li, el sier Lorenzo Sanudo qu. sier Anzolo cao di co-lonello, per veder se potesseno haver il castello del porto ; et par nostri habbino hauto uno torcia lì a porlo, sichè vederà con segurtà di 1’ armada di ultimar quella impresa etc. Noto. Se intese, ditto sier Michiel Salamon soracomito, nell’ andar in Puia, trovò certo navilio con robe di spagnoli, el fé un bon butin, et tra quello trovò da ducali 3000 et più fra contadi el arzenti. Di Monopoli, di sier Andrea Griti gover-nador, di .... Scrive, il marchese del Guasto, per lettere intercepte, par volesse andar in Terra di Otranto, che non saria andar per soccorer Brandizo. Il qual marchese ha bandiere 10 di fanti spagnoli, oltra la cavallaria. Et altre particularità. Di sier Alexandro da cha’ da Pexaro proveditor di Varmada, da Gorfù, di .. . ., fo lettere. Come havendo alcuni di la Zimera con soi navilii et barche preso alcuni putì de . . . ., lui Proveditor con do galìe, videlicet la soa et ... . .... andò lì, et fece alcuni danni, el mirò in la forleza, et alcuni di quelli si bultorono zoso di certi grebani per fuzer et si amazorono. Da Bassan, del podestà et capitanio, di 26. Come era zonto uno messo da Trento: mi riferisse, che tutto lo exercilo era arrivalo de lì et cornen-zavano a inviarsi verso Roveredo, et che le strade di Verona (sic) el li cavalli erano ad Igna, zornate una sopra Trento. 406 Summario di una lettera di sier Zuan da Alo- 261* Un proveditor di Peschiera, de 25 avosto. Come, per uno suo nonlio mandalo a Trento, a dì 19, riporta, de veduta haver visto zonzer queste gente : A dì 19, una bandiera di fanti numero 256. A dì 20, una bandiera di fanti numero 250 A dì 20, da sera un’altra di fanti numero 558 A dì 20, carolo 16 di monitione, zoò polvere et biave da cavalli. A dì 21, una bandiera di fanti numero 250. A dì 21, da sera do bandiere di fanti numero 550. A dì 22, ditto una bandiera di fanti numero 559. A dì —.ditto una bandiera di fanti numero250. A dì 23, dillo una bandiera di fanti numero 255. A dì —, ditto una bandiera di fanti numero 262. A dì 23, ditto una bandiera di fanti numero 576. Questi giorni, quelli di Trento pr^vorono il ponte di sotto dal ponte di Trento fuor dì la terra : sono burchi 32, uno burchio per condur le ancore di loco a loco. Hanno parechiado cari 33 novi per condur li burchii con lo exercito. Sopra la piaza del castello di Trento si ritrova pezi de arlellaria da campo numero 20, et due grosse. Le ditte fanlarie sono a Saco alozate, loco luntan da Roveredo uno mio. Dimandalo il numero, dice esser 27 bandiere, el che fin al suo partir non è aparso cavallaria, ma era zonlo il forier, el qual andava ordinando le stantie per li cavalli, dal qual si sento sono da numero 2500. Di lutti li fanti zonli un terzo è schiopeleria, il resto sono lauzinech. Da Lodi, del duca di Milan, di 22 a domino Benedetto da Corte suo orator qui, vidi lettere. Come sollicitava la Signoria fusse contenta, poi che ù seguilo l’accordo fatlo in Franza, che’l potesse mandare oratori a far reverentia a la Cesarea Maestà a Zenoa, et come non voi far alcun acordo senza voler di questa Signoria. Scrive esser venuto lì da Genoa Piero Francesco Bottigela; dice, l’imperator ha con lui 1500 cavalli utili, el li primigeniti di Spagna, il conte di Nasao, monsignor de Lasciavo, il gran canzelier, l'arzivescovo di Bari et il confessor. Sono andati a Soa Maestà il marchese di Mantoa, li oratori di Siena, et vi vanno oratori di Fiorenza, et quel di Ferrara é già zonto : si aspel- S1DXX1X, .AGOSTO.